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pastore tedesco

Cane pastore tedesco incontra i suoi padroni dopo la terapia intensiva: il video

News Redazione -

Blu è un pastore tedesco stupendo che ha riabbracciato i suoi padroni, che hanno sconfitto il Coronavirus. Uno dei primi cani presi in carico dall'associazione LEIDAA per l'emergenza Coronavirus, ha finalmente potuto riabbracciare i suoi proprietari. Si chiama Blu ed è un pastore tedesco, che è stato forzatamente separato dai padroni, che hanno dovuto affrontare settimane di ricovero e terapia intensiva.Ecco le parole du LEIDAA: “Dopo 37 giorni in cui è stato accudito amorevolmente, il cagnolone ha potuto rivedere i suoi proprietari, che avevano chiamato il nostro servizio, un giorno prima di essere ricoverati d’urgenza.Blu era molto triste nel doverli lasciare: dopo un lungo abbraccio i nostri volontari lo hanno preso in cura con amore, come fosse il loro cane, e gli hanno dedicato tutte le attenzioni possibili. Ai proprietari ricoverati mandavano quasi ogni giorno foto e video di Blu. Il ritorno a casa è stato un vero “fuoco di gioia”, un evento carico di emozioni, come si vede nel filmato”.Il video dell'incontro, pubblicato sulla pagina Facebook di LEIDAA, è davvero commovente. “Purtroppo non tutte le storie hanno un lieto fine: sono molti gli animali di persone che hanno perso la battaglia contro il virus e non hanno nessuno che possa occuparsi di loro, tranne i nostri volontari", continua l'associazione.Anche nella “fase due” resta attivo il numero unico 02.94351244 del servizio “LEIDAA per emergenza Covid-19” (da chiamare solo dopo aver letto attentamente le risposte alle “domande frequenti” sul sito www.leidaa.info e sui social collegati)”.

cani antidroga

Due cani labrador e pastore tedesco permettono di sequestrare 7 kg di droga

News Redazione -

Si chiamano Bacon e Pakros questi due cani che hanno sequestrato un ingente quantitativo di droga. Due storie diverse: il primo è un labrador in forza alla GDF di Ventimiglia, mentre il secondo è un pastore tedesco che lavora insieme alle Fiamme Gialle.Ecco le storie di questi quattro zampe infallibili! Ecco come questi due cani hanno permesso il sequestro della droga L'infallibile fiuto di Bacon ha consentito in primis di rinvenire e sequestrare 109 ovuli di eroina che un nigeriano di 40 anni aveva nascosto in due calzini che si trovavano nel suo zaino. Erano 1,1 i kg di droga presenti, ora lo spacciatore è stato arrestato.Ma non è la prima impresa di Bacon: in passato aveva fiutato la macchina di un romeno che trasportava decine di migliaia di euro non dichiarati. I finanzieri, che erano sulle tracce dell'individuo, hanno fermato il veicolo e lo hanno ispezionato insieme al labrador. Ed è grazie a quest'ultimo che sono state trovate le banconote.Pakros è invece uno stupendo pastore tedesco che lavora insieme alle Fiamme Gialle, e ha individuato su un bus diretto a Monaco di Baviera un trolley con ben 6 kg di marijuana. Il proprietario non è stato individuato. Anche lui in passato aveva già risolto alcuni casi, come quello che aveva portato all'arresto di due nigeriani, che avevano nel loro corpo 117 ovuli di cocaina.Ancora una volta i nostri quattro zampe preferiti si rivelano anche utilissimi.

Addio a capitan, il pastore tedesco che ha vegliato per più di 10 anni sulla tomba del padrone

News Redazione -

Capitan è un esempio di fedeltà e amore incondizionato: ora potrà finalmente incontrare il padrone che tanto ha amato in vita. Miguel Guzman era deceduto nel 2006: dal giorno in cui ha lasciato questo mondo, Capitan - il suo Pastore tedesco - non lo ha mai lasciato solo: infatti il quattro zampe ha vegliato per ben dodici anni sulla tomba del suo padrone, ogni giorno.Gli operatori del cimitero argentino di Villa Carlos Paz (provincia di Cordoba) raccontano ai giornali locali: "Sembrava che stesse aspettando il giorno in cui finalmente si sarebbero riuniti". Ormai conoscevano bene Capitan, a cui portavano ogni giorno del cibo.Era il 2005 quando Miguel porta a casa Capitan, per la gioia di Damian, il suo figlioletto 13enne. La moglie inizialmente non è d'accordo: la casa è piccola, e il cucciolo è un po' anarchico. Tuttavia si lascia convincere.Purtroppo però qualche mese dopo Miguel muore, e ai suoi funerali Capitan non si vede. Nei giorni seguenti compare nuovamente a casa, ne annusa ogni angolo e poi se ne va nuovamente accucciandosi poco lontano dall'abitazione. E' un comportamento che nè la sua famiglia nè i residenti sanno spiegarsi.La moglie di Miguel però inizia ad osservarlo meglio: "Stava con le orecchie tese, vigile, come se sapesse che da un momento all’altro sarebbe ricomparso il suo padrone. Ogni mattina mi alzavo guardavo fuori dalla finestra e lo trovavo sempre lì. Sempre nello stesso posto. Sempre vigile e in attesa. Finchè un giorno non lo vidi più". La donna era convinta che fosse morto oppure che lo avesse adottato una nuova famiglia.Doopo qualche giorno Veronica Guzman e suo figlio Damian si recano al cimitero di Villa Carlos Paez. Appena si avvicinano alla tomba di Miguel, ecco che sentono un latrare, come se qualcuno stesse piangendo. E' Capitan! Dopo la sorpresa iniziale, tentano in tutti i modi di farlo tornare con loro a casa. Ma niente, il quattro zampe non vuole muoversi da lì.La cosa ancora più incredibile di questa vicenda è che Miguel era morto all'ospedale di Carlos Paez, poi fu trasferito in una camera ardente a 45 minuti dalla casa in cui abitava. Il tutto senza che Capitan vedesse cosa stava succedendo. Perciò non si riesce a capire come il cane sia risalito al cimitero.Ogni domenica Veronica e Damian tornano nel cimitero, e Capitan è sempre lì: la tomba di Miguel è diventata casa sua. Ecco le parole di Marta, la fioraia del cimitero, che racconta come Capitan sia diventato una presenza fissa del cimitero dal gennaio 2007: "Zoppicava perchè aveva una zampa fratturata. Chiamai un veterinario che gli iniettò degli antintinfiammatori mentre i miei figli gli steccarono la zampa. La sua presenza è sempre stata molto discreta. Si è fatto subito benvolere. I ragazzi gli danno da mangiare. Ho cercato più volte di portarmelo a casa ma lui non si allontana mai dalla tomba del suo proprietario. E’ commovente l’affetto che continua ad avere per lui".Arrivano anche così le dichiarazioni di Hector Baccega, direttore del cimitero: "E’ venuto qui da solo e da solo ha trovato la tomba del suo proprietario. Passeggiamo per il cimitero tutto il giorno ma alle sei in punto Capitan sempre accanto alla tomba di Miguel. Lui ci regala una grande lezione di cui dovremmo fare tesoro. Dovremmo imparare ad apprezzare di più il ricordo dei nostri cari estinti. Noi li dimentichiamo in fretta, distratti dalla vita, dalle nostre preoccupazioni, dal nostro egoismo. Gli animali ci insegnano invece una dedizione affettiva, una fedeltà, una riconoscenza che noi umani abbiamo smarrito da troppo tempo".Che storia incredibile! Adesso Capitan ha finalmente raggiunto Miguel.

Tg cinofilo: pastore tedesco seviziato, casalabate istituisce una taglia

News Redazione -

Trovato un pastore tedesco imbavagliato e seviziato nelle campagne della provincia di Lecce, il comune istituisce una taglia per trovare i responsabili di questo crudele e violento gesto. Accade la settimana scorsa nelle campagne della periferia di Casalabate, in provincia di Lecce, dove uno splendido esemplare di pastore tedesco di nome Dixy è stato ritrovato morto, per via delle sevizie subite. Era imbavagliato, aveva la coda spezzata ed è morto tra le atroci torture che ha dovuto subire da parte di ignoti balordi: gli abitanti di Casalabate non si capacitano ancora della cotanta violenza che ha portato ad ammazzare un dolcissimo quattrozampe in questo modo barbaro. E così è bufera. L’assessore alle politiche ambientali del comune di Lecce, Andrea Guido, ha istituito una taglia per individuare i responsabili di questo atroce gesto, facendo leva sulla solidarietà delle tante associazioni animaliste e sugli abitanti di Casalabate, affinchè venga realizzata una raccolta fondi per istituire la taglia. Lui, per primo, ha già versato 150 euro une alla fine si è arrivati ad una cifra pari a circa 4500 euro. "Chiedo pubblicamente alle Forze dell'Ordine di utilizzare tutte le loro risorse a disposizione per individuare il colpevole e di procedere con l'arresto immediato non appena sarà rintracciato. E alla Magistratura di comminare una pena esemplare" per "il vile gesto", conclude, infine, l’assessore Guido, proponendo a chiunque sapesse qualcosa in merito di contattarlo sul suo profilo Facebook o direttamente agli uffici dell’assessorato in viale Aldo Moro 30/3. Un gesto vile, vigliacco e violento, quello portato a termine da ignoti balordi senza cuore, che presto pagheranno a caro prezzo! C'è anche chi, pur condannando il crimine in sè e sostenendo che i colpevoli vadano ovviamente individuati, non condivide il metodo da "far west" e l'utilizzo di denaro per avere giustizia. Alcuni hanno dichiarato che "non si può mercificare il dovere civico".

Patologie del pastore tedesco: guida sulle principali malattie

Salute del cane Redazione -

Una guida sulle principali patologie che colpiscono il Pastore Tedesco. Hai appena preso un Pastore tedesco e vuoi conoscere meglio i suoi punti deboli e le patologie che lo colpiscono maggiormente? Qui trovi alcuni suggerimenti e la descrizione delle patologie più frequenti di questo splendido cane. Come sappiamo è tra le razze più comuni: questo è dovuto alla sua storia alle sue caratteristiche. E’ il cane che ha recitato più di tutti anche nei film. Oggi continuano ad essere ottimi compagni per l’uomo e grandi lavoratori, sono utilizzati dalle forze dell’ordine per diverse attività. Se cerchi un cane affettuoso, ubbidiente e allo stesso tempo in grado di fare la guardia il pastore tedesco è perfetto. Sappi che soffre di alcune patologie tra cui la displasia, quindi non devi sforzarlo nei movimenti se è troppo giovane. Il pastore tedesco è un cane che quasi tutti riconoscono, forse anche grazie alla sua somiglianza al lupo: è di media, grande stazza. E’ un cane robusto con un buona muscolatura, è di indole serena, molto tranquillo e docile e per questo motivo si può addomesticare facilmente. E' indicato come cane da accompagnamento e difesa, è la razza più utilizzata anche dalle forze dell’ordine. E’ stato partecipe di numerosi film come protagonista, è un cane che riconosciamo facilmente e grazie alla sua versatilità è usato non solo come un compagno e amico dell’uomo, ma anche per compiere veri e propri lavori. Nel nostro immaginario lo associamo sicuramente a operazioni di polizia poiché è usato come cane antisommossa e cane antidroga, ma non solo, abbiamo diverse immagini del cane pastore tedesco utilizzato anche dalla protezione civile per ricercare dispersi tra macerie e valanghe ed è anche un ottimo accompagnatore per i non vedenti nei loro spostamenti. E’ importante portare il cane pastore tedesco cucciolo a socializzare sin da subito, da quando viene ritirato dall’allevamento. Dopo il suo svezzamento è importante dargli stimoli e portarlo in luoghi aperti. Il pastore tedesco è un cane robusto ma molto delicato, è soggetto a diverse patologie ereditarie, tra le più comuni abbiamo:Displasia dell’anca Displasia del gomito o del ginocchio Eczema cutaneo Piodermite Diarrea cronicaTra queste prevalgono quelle di tipo ortopedico come la displasia all’anca o la displasia al ginocchio o al gomito. La displasia all’anca è una malformazione che si forma nell’articolazione durante la crescita del cane.Questa malattia si manifesta in età matura: può essere ereditaria, o essere una conseguenza dello stile di vita poco corretto che il cane ha condotto. Un’attività molto intensa durante la crescita, ambienti freddi e particolarmente umidi, o l’aumento di peso del cane possono portare più facilmente ad una manifestazione di questa patologia. La displasia all’anca crea forti dolori al cane e potrebbe diventare artrite: con una radiografia si può verificare se il cane ha questo problema ed eventualmente procedere con un intervento chirurgico, senza dimenticare che è una malattia anche ereditaria. E’ importante prevenire mantenendo il cane nella giusta forma, con una dieta adeguata ed evitando di sottoporlo a sforzi eccessivi durante la crescita e non lasciarlo in un ambiente umido.  La displasia al gomito è dovuta al suo sviluppo anomalo mentre quella al ginocchio dipende dalla lussazione della rotula. Un’altra malattia di cui soffre spesso questo cane è la mielopatia degenerativa, colpisce il midollo spinale e compromette gli arti posteriori. Un altro punto molto delicato per il pastore tedesco è l’occhio: tende ad ammalarsi spesso di cataratta o cheratite pannosa, fortunatamente questo disturbo si cura facilmente. Ci sono anche malattie della pelle del cane, come gli eczemi che provocano la perdita del pelo, prurito e creano lesioni o croste, che possono essere il risultato di una reazione allergica alle punture di insetti e pulci. Come prevezione è consigliato un collare antipulci. Altra malattia batterica è la piodermite, presente soprattutto nei cani più adulti, che si presenta sotto forma di foruncoli. Possiamo prevenire le malattie facendo visitare il nostro bel pastore tedesco dal veterinario ed eventualmente valutare i cicli di vaccinazione e sottoporlo a trattamenti anti parassitari, operazioni abbastanza comuni un po’ in tutte le razze di cani. Un'altra patologia di cui soffre il pastore tedesco è l’insufficienza del pancreas e la conseguente scarsa produzione di enzimi che si manifesta con diarrea cronica. Accertamenti adeguati, test ed esami delle feci sono utili per confermare il problema ed eventualmente prendere precauzioni: sicuramente è indicata una dieta adeguata e se non fosse sufficiente è necessario aggiungere una cura con i farmaci giusti per facilitare la digestione del cane.Patologie del pastore tedesco: come prendersene cura Il pastore tedesco per le sue medie e grandi dimensioni ha bisogno di spazio in cui muoversi, correre e giocare, quindi se non disponi di un giardino abbastanza grande per lui portalo a giocare al parco: questo cane è socievole e va d’accordo anche con le altre razze. E’ importante fare movimento per tenere attivi i muscoli e le articolazioni del cane. Farlo muovere, giocare e correre serve a prevenire le malattie alle articolazioni del pastore tedesco. Un anno e mezzo è l’età giusta per iniziare a fagli fare attività: l’esercizio fisico deve essere moderato, prima che abbia compiuto un anno e mezzo perché le ossa si stanno formando, per evitare che si rovini la crescita. Soffre molto il caldo, soprattutto gli esemplari a pelo lungo, perciò durante le giornate estive in cui la temperatura raggiunge i gradi alti non bisogna dimenticare di dargli molta acqua da bere. Bisogna dargli da mangiare due volte al giorno senza esagerare con quantità troppo abbondanti o scarse. Meglio evitare il mais nell’alimentazione. Il Cane pastore tedesco se è cucciolo ha bisogno di mangiare anche 3 o 4 volte al giorno. Ultimo aspetto ma non meno importante è l’affetto e le attenzioni che dedichi al tuo cane: sono molto importanti, non dimenticate che il pastore tedesco è una razza molto affettuosa.

La storia di capitàn, il pastore tedesco che vive accanto alla lapide del suo padrone

News Redazione -

Capitan, Il cane che da anni preferisce la lapide alla cuccia. di Sijani Lavdie -Capitàn è il nome del meticcio di pastore tedesco proveniente dall'argentina che ha dormito per anni sulla tomba del suo padrone Miguel Guzmàn morto nel 2006. La sua storia è vera e ben documentata. Ha trascorso più di sei anni andando a dormire accanto alla tomba del suo padrone. Durante il funerale del signor Guzmàn la famiglia si era accorta che il cane era scomparso. Trascorsa una settimana i parenti di Guzmàn sono andati a visitare il cimitero e lì si sono stupiti di trovarci proprio Capitàn che faceva la guardia alla tomba. Il direttore del cimitero sostiene che il cane va lì ogni sera verso le 18 e lo fa ormai da anni. Questo bellissimo pastore tedesco dimostra così l'affetto e la devozione verso il suo padrone ormai morto da marzo del 2006. Si presenta ogni sera verso le 18 al cimitero di Villa Carlo Paz, Cordoba in Argentina. Si accuccia di fianco alla lapide di Miguel Guzmàn, dove veglia fedelissimo e si rifiuta di tornare a casa. Il personale del cimitero si prende cura di lui durante il giorno e lui trascorre tutte le sue notti dormendo di fianco alla tomba del suo defunto padrone. Capitàn resta vigile di fianco alla tomba del suo padrone. Certo, trovare la sepoltura del suo caro padrone non è stato impresa facile per Capitàn. Il direttore del cimitero Hector Baccega racconta di come si è accorto di questo cane che è apparso un giorno, tutto solo e ha cominciato a vagare per il cimitero fino a quando si è fermato proprio di fianco alla lapide di Guzmàn. Spesso durante il giorno Capitàn va a fare un giretto fuori e intorno al cimitero ma poi torna di nuovo alla tomba e comunque, cascasse il mondo, alle 18 in punto si sdraia nella parte superiore del tumulo e rimane lì tutta la notte. Il signor Baccega ha dichiarato che tutto il personale del cimitero porta da mangiare e si prende cura di Capitàn. Il figlio del signor Guzmàn, Damian, ha invece riferito di come ogni volta ha provato a riportare il cane a casa senza mai riuscirci perchè lui ritorna di nuovo subito al cimitero. Miguel aveva comprato Capitàn nel 2005 e l'aveva portato a casa per fare una sorpresa al figlio Damiàn, nel 2005. La moglie di Miguel, Veronica, ha raccontato in una intervista a La Voz che quando il cane scomparve, il giorno della morte di suo marito, lei e suo figlio lo cercarono a lungo ma non riuscirono a trovarlo. Allora entrambi pensarono che il cane fosse morto anche lui o fosse stato adottato da un'altra famiglia. Così smisero di fare ricerche. Scoprire che Capitàn era non solo vivo e vegeto ma bensì riposava di fianco alla tomba del padre, per Damian fu un'enorme sorpresa! Nessuno è mai riuscito a spiegarsi come abbia fatto il cane a trovare da solo la tomba del suo padrone defunto. Sappiamo solo che ci è riuscito. Nonostante gli innumerevoli tentativi fatti da madre e figlio, il cane non ha mai voluto lasciare la tomba per molto tempo. Attualmente è il cimitero la sua nuova casa e anche se a volte va a fare visita ai suoi famigliari nella vecchia abitazione, torna puntualmente sulla tomba del signor Guzmàn. Alla fine sia Damiàn che Veronica hanno accettato il fatto che Capitàn preferisse continuare a stare vicino al suo migliore amico, piuttosto che tornare a casa e sentirne la mancanza. Capitàn si è guadagnato l'affetto di tutti i dipendenti del cimitero, i quali si preoccupano di dargli da mangiare e di farlo vaccinare. Quando qualche tempo fa il cane si era rotto una delle gambe anteriori: sono stati proprio loro a portarlo dal veterinario per curarlo. Insomma, la lezione preziosa che questo straordinario eroe peloso vuole condividere con il mondo è che i cani hanno un modo tutto loro per apprezzare i ricordi e la memoria di un caro amico estinto.

Pastore tedesco

Padrone muore in una rapina, il suo pastore tedesco lo aspetta nel pianerottolo

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L’amore di un pastore tedesco per il suo padrone La storia che vi vado a raccontare, e che è stata riportata dall’ABC, è avvenuta nel mese di febbraio e vede come protagonista un dolcissimo pastore tedesco di Houston, Stati Uniti. È una storia triste, come ne sentiamo molte ormai, che hanno per protagonisti i nostri amici a quattro zampe.  Ma non è per la sua tristezza che ve la vogliamo raccontare quanto invece per l’amore di cui è piena. Nei primi giorni di febbraio, per la precisione il giorno 7, questo pastore tedesco ha perso il suo padrone, morto vittima di una rapina fatta nel negozio in cui lavorava. Da quel giorno lui lo ha aspettato, nel pianerottolo davanti alla sua casa. Il cane è stato così adottato dall’intero vicinato, che fin da subito si è prodigato per garantirgli cure, cibo, coperte calde, perché per quanto ci abbiano provato lui non voleva lasciare quel pianerottolo, nella speranza che il suo padrone tornasse finalmente a casa. Questo dolcissimo pastore tedesco inizialmente si rifiutava di mangiare e ci sono volute parecchie ore per riuscire ad avvicinarsi a lui. Questo è quanto ha dichiarato Perez Maranda, una veterinaria che ha raccolto la richiesta di aiuto lanciata su Facebook proprio dai vicini che non sapevano come aiutare il cane. Lei ha spiegato loro come occuparsi di lui, in attesa che questo pastore tedesco fedele al suo padrone anche oltre la morte accettasse di andare a vivere con il fratello dello stesso che si è detto assolutamente disposto a prendersene cura e ad amarlo, così da onorare anche la memoria del fratello. Ma questo pastore tedesco un padrone ce l’aveva già e ci sarebbe voluta molta pazienza e molto amore per far sì che il nostro amico potesse fidarsi e affidarsi di nuovo a qualcuno.Un amore incondizionato Leggendo queste storie il primo sentimento che sicuramente sentiamo è la commozione. Sono storie che ci fanno riflettere, ci fanno capire quanto l’amore dei nostri amici pelosi sappia essere totale e incondizionato. A loro non importa se siamo ricchi o poveri, belli o brutti loro ci amano e basta. Questo pastore tedesco ci ha dimostrato, una volta di più. che non serve molto per vivere felici. È sufficiente solo che vengano amati a loro volta. E lui sicuramente lo era tantissimo dal suo padrone. Un gesto semplice come una carezza per i nostri amici a quattro zampe vale più di quanto riusciamo a immaginare probabilmente. Non so a voi, ma a me è capitato molte volte, leggendo queste storie, di pensare che forse a noi esseri umani farebbe davvero bene imparare dai nostri amici animali. Probabilmente, però, per quanto ci sforzassimo non riusciremo mai a dimostrare così tanto amore accontentandoci a volte di riceverne molto meno in cambio. Così vorrei concludere con una speranza. La speranza che il nostro amico pastore tedesco di Houston, ora che è passato qualche mese, abbia accettato l’amore dei vicini, l’amore del fratello del suo padrone, l’affetto di quanti si sono commossi davanti alla sua dimostrazione di fedeltà e amore incondizionati e sia tornato ad essere un cane felice, come sicuramente merita di essere.

Scelta del cucciolo

Come scegliere il cucciolo: ecco cosa c'è da sapere

Riproduzione e cuccioli Redazione -

LA SCELTA DEL CUCCIOLO DI CANE: COME PRENDERLA Avete deciso di prendere un cucciolo di cane? Splendida decisione! Ma prima di passare all’azione e portare a casa il nuovo membro della famiglia è importante fermarsi a fare alcune considerazioni. Anzitutto bisogna essere consapevoli che il cane farà parte della vostra vita per molti anni (per fortuna!), quindi occorre essere disposti a prendersi cura di lui e ad amarlo a lungo termine, anche quando sarà malato e anziano e avrà ancor più bisogno di noi. Avere un cane accanto a sé è una gioia enorme, che ci arricchisce emotivamente e a volte riesce anche a renderci migliori, ma è allo stesso tempo un impegno che non va sottovalutato: un impegno che vale sicuramente la pena assumersi, ma di cui bisogna avere coscienza. Detto ciò, vediamo quali sono le principali valutazioni che è bene fare prima di accogliere il cucciolo in casa: LA RAZZA E LA TAGLIA: la scelta del cucciolo di cane non si deve basare semplicemente sull’estetica. Se è normale che ci siano delle razze che ci “piacciono” di più per le loro caratteristiche fisiche, non bisogna assolutamente fermarsi a questo, così come non bisogna farsi influenzare dalla “moda”, come troppo spesso accade. Prima di scegliere una razza è necessario informarsi bene sulle sue caratteristiche, soprattutto dal punto di vista caratteriale e comportamentale. Per quanto sia fondamentale l’educazione del cane, ciascun cucciolo si porta dietro tutta una serie di istinti e caratteristiche innate, tipiche di ogni razza: quindi se volete un cane da guardia, un Dobermann sarà perfetto, ma dovete anche considerare che avrà la tendenza ad essere molto protettivo nei vostri confronti, così come verso la vostra proprietà, quindi non sarà sicuramente il cane pronto a scodinzolare a tutti quelli che verranno a trovarvi a casa. Al contrario, un Labrador si mostrerà sempre felice di accogliere chiunque, perfino gli estranei, anche se si trattasse di uno sconosciuto male intenzionato.IL TEMPO A DISPOSIZIONE E LE ABITUDINI DI VITA: Sono due elementi da considerare con attenzione nella scelta del cucciolo di cane. Se siete persone pigre, a cui non piace fare movimento, o avete poco tempo a disposizione da dedicare al cane, razze come il Border Collie o il Pastore Tedesco non sono adatte a voi. Si tratta di cani che, storicamente utilizzate per accompagnare le greggi e quindi abituate a percorrere anche molti chilometri al giorno, hanno assolutamente bisogno di fare attività fisica, per sfogare la loro energia e per avere un buon equilibrio mentale. Se li lasciate per tutto il giorno in casa o li portate fuori per pochi minuti, solo per fare i bisogni, non dovrete lamentarvi se finiranno per distruggere la vostra abitazione, per diventare nevrotici e iperattivi o talvolta addirittura aggressivi: la colpa è vostra, perché non date loro la possibilità di dare sfogo alla naturale vitalità, al bisogno di “sentirsi utili” ed essere impegnati in qualche attività. Se svolgete una vita sedentaria allora sarà molto più adatto a voi un cane che ama poltrire sul divano e non gradisce le passeggiate troppo lunghe e impegnative, come ad esempio il Bulldog.LO SPAZIO A DISPOSIZIONE: Anche le dimensioni della vostra abitazione contano sulla scelta del cucciolo di cane. È vero che un cane di taglia grande può vivere felice anche in un piccolo appartamento, perché per lui l’importante è stare assieme al proprio padrone, ma se quest’ultimo gli assicura uno stile di vita adatto: passeggiate, giochi al parco con altri quattrozampe, ecc. Lasciare un Alano o un San Bernardo in un monolocale per tutto il giorno non è ovviamente una buona idea… sarebbe deleterio per il cane e per il suo umano. Altrettanto sbagliato però è anche pensare che se il cane ha un bel giardino o terrazzo a disposizione, è possibile lasciarlo tutto il giorno da solo senza problemi: al di là dello spazio per fare i propri bisogni, il cane, in quanto animale sociale, necessita di trascorrere del tempo con il proprio padrone, ha bisogno di compagnia, quindi piuttosto valutate la soluzione di assumere un dog sitter.SCEGLIERE IL CUCCIOLO DI CANE IN ALLEVAMENTO Se decidete di prendere un cane di razza, vi sono alcuni accorgimenti che è bene adottare nel momento della scelta del cucciolo:Anzitutto informatevi bene sull’allevamento: è opportuno che sia tra quelli riconosciuti dall’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), il che rappresenta una maggiore garanzia di serietà e conformità delle condizioni in cui i cani vengono allevati e i criteri con cui vengono fatti accoppiare; Chiedete all’allevatore tutte le certificazioni obbligatorie, come il certificato di iscrizione all’anagrafe canina e l’esenzione da patologie tipiche di razza (ad esempio la displasia per i Pastori Tedeschi o i Retriever); Pretendete di vedere almeno uno dei genitori del cucciolo (meglio se entrambi), per capire se sono in buone condizioni di salute e se sembrano caratterialmente equilibrati; Prima di scegliere il cucciolo di cane preferito prendetevi il tempo necessario per osservare tutta la cucciolata (anche più di un’ora): è molto importante vedere come i cuccioli interagiscono con i cani adulti, con gli umani e con i fratellini. Il cucciolo deve essere sicuro di sé, ma non aggressivo verso i suoi simili, quindi se vedete un cucciolo che tiene la coda tra le gambe e sta in disparte oppure che tende ad usare troppo il morso con i fratellini è meglio non prenderlo. Assicuratevi anche che il cagnolino sia entrato in contatto con gli umani sin da piccolissimo e abbia imparato a socializzare anche con loro, altrimenti c’è il rischio che da adulto sviluppi paura e tensioni nei confronti dell’uomo; Diffidate di tutti quegli allevatori o privati che sono disposti a darvi il cucciolo prima che abbia compiuto i 60 giorni di vita. Il cane deve rimanere con la madre almeno per due mesi (la stessa legge italiana lo impone), perché questo è il tempo necessario affinché apprenda importanti regole di socializzazione e di comportamento dai genitori.

La storia di asha, una cagnolina ridotta a un “relitto" che sta lottando per la vita

News Redazione -

Le volontarie dell'Apac del Molise stanno curando i mali e le ferite dovute all'incuria in cui è vissuta. Ma c'è una speranza. La storia di Asha purtroppo non sarà la prima nè l'ultima, ma per fortuna ci sono delle persone dal cuore d'oro che stanno facendo di tutto per salvarla. Ma andiamo con ordine. Si tratta di una cagnolina di razza pastore tedesco molto dolce ma anche molto sfortunata.E' stata infatti ridotta ad un rottame, a causa di un padrone che avrebbe dovuto amarla e darle tutte le attenzioni di cui aveva bisogno. E invece l'ha trascurata fino a ridurla in gravissime condizioni.Ora però la situazione sembra volgere al meglio grazie alle volontarie dell'Apac del Molise, che si sono fin da subito attivate una volta ricevuta la segnalazione di questa quattro zampe che vagava in campagna terribilmente malandata.Lei «ha 10 anni, ha tumori mammari sparsi ad entrambe le file di mammelle, ha la rogna e chissà cos'altro» spiegano. E sottolineano: «La fine dei cani regalati..la maestosità di un pastore tedesco che, a causa dell'incuria, si trasforma in un misero relitto».Regalo, avete capito bene, che il proprietario pare non si sia sentito di rifiutare perché non se la sentiva in quanto Asha è un cane di razza. Ora la vita di questo meraviglioso pet è appesa ad un filo, ma c'è speranza.«Nonostante le sue gravi condizioni, la cosa che non riesco a togliermi dalla testa sono i suoi occhi - racconta una delle animaliste dell'associazione di Campobasso -. Asha guarda il vuoto, si lascia manovrare, si lascia visitare, si lascia far tutto...tutto con estrema rassegnazione. La si guarda e si percepisce che sta solo aspettando la morte.. ma noi non possiamo permetterlo».Così le volontarie decidono di curarla, la sottopongono a visite ed esami in attesa di due interventi. Arrivano i primo risultati delle analisi: «Pensavamo peggio, date le sue condizioni, ma presenta una lieve anemia cronica e altri valori un po' alterati. Abbiamo prenotato un'eco addome. Purtroppo a livello ecografico sembra avere qualche problemino» informano tramite la loro pagina social.Sottolineando anche gli aspetti positivi: «Al momento si sta rimettendo in forze, era strapiena di parassiti intestinali  e ha sempre tantissima fame. Il test leishmania fortunatamente è negativo. E  fortunatamente inizia a camminare meglio e nel suo sguardo sembra  essere spuntato un barlume di speranza». E ringraziando quanti stanno partecipando con il loro aiuto alle spese per le cure di Asha.Poi le ultime notizie che hanno fatto preoccupare chi sta seguendo con apprensione la sua sorte: «Aggiornamento 11 novembre, non ci sono buone notizie per Asha.  ieri notte ha avuto una torsione dello stomaco presentava una grave aritmia, una pessima saturazione del sangue e ormai stava per lasciarci. Questa notte ha combattuto e l'aria sembra essere diminuita e la saturazione è migliorata. Ora si può procedere con l'intervento ma la situazione è molto grave. È in prognosi riservatissima».«Per favore tanti pensieri positivi per lei - vengono richiesti -. Deve farcela! Ha diritto di scoprire che la vita non è solo quello che ha visto fino ad ora».Qualche ora dopo la speranza è tornata: «Asha ha superato l'intervento. Ora resta ricoverata poiché la prognosi è ancora riservata. Ma noi continuiamo a lottare per lei ed insieme a lei».

La storia di stella, il cane di 15 anni salvato poco prima dell'eutanasia

News Redazione -

L'anziana proprietaria voleva porre fine alla vita della sua cagnolina di 15 anni, ma il veterinario non se l'è sentita. Ora si cerca un'adozione. I volontari di "Mondocane Italia" hanno lanciato un appello sui social scrivendo "Abbiamo un sogno e vogliamo inseguirlo!".Il sogno dei volontari è quello di regalare un ultimo raggio di vita a Stella, una dolce setterina inglese di 15 anni con una storia davvero triste ma anche piena di speranza per il suo futuro, che sia lungo o breve.La community di Mondocane Italia racconta: "Risparmiata dall'eutanasia all'ultimo secondo dal tavolo del veterinario (onesto) che davanti alla richiesta della fatidica iniezione dell'anziana proprietaria per gravi problemi familiari, davanti alla suo muso sereno e scodinzolante si è rifiutato e ci ha avvisati. Ci siamo così presi carico di questa creatura di 15 anni, fatto un check up completo clinico da cui ne esce come un cane in ottima salute, come infatti si dimostra".E' bene ripetere che questo quattro zampe non è stato nè abbandonato nè condotto alla morte da qualcuno senza scrupoli: la sua proprietaria pensava che non gli restasse tanto da vivere, ma il veterinario non ha dato semaforo verde. Niente eutanasia: Stella può e deve vivere.Il messaggio continua: "Stella ha 15 anni, è un cane da focolare, adora poltrire e fare "famiglia"; devota e serena, equilibrata grazie alla vita di casa che ha sempre condotto. Proprio nella fase più tenera e delicata del suo percorso si è trovata quasi a dover morire senza colpa. La stiamo ospitando a titolo gratuito e ci commuove il suo enorme senso di famiglia, una compagnia casalinga discreta ed affettuosa che ha davvero pochissime misurate esigenze ma anche ancora quel guizzo di energia e gioia come una cucciola".I volontari assicurano: "Stella setter inglese, 15 anni, in salute e in forze, si trova a Roma ma per una buona adozione la portiamo ovunque ci sia amore per lei. Siamo sognatori e non desistiamo, aiutateci a farla arrivare alla bacheca giusta". E' vaccinata, sterilizzata e microchippata.AGGIORNAMENTOStella ha trovato una famiglia! A prendersi cura di lei sarà una coppia di Firenze che ha già in casa un pastore tedesco di nome Ex avanti con l'età. Ex è rimasto solo dopo la morte di un altro cane con cui trascorreva molto tempo.Ora va d'accordissimo con Stella, come si può vedere da questa immagine di seguito:Che bellezza! Stella ha la sua seconda chance e potrà vivere una vecchiaia serena.

52 cani da adottare: sopravvissuti ai maltrattamenti, ora cercano una nuova famiglia

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52 cani di razza pastore tedesco cercano una nuova famiglia, dopo aver vissuto maltrattati per anni. Mattinata ricca di emozioni quella di ieri, soprattutto per Virginia e Francesca, le due volontarie che negli ultimi quattro mesi si sono occupate con amorevoli cure di 52 cani di razza pastore tedesco insieme al veterinario Marco Salvadori.Questi animali loro malgrado sono rimasti coinvolti nella bufera giudiziaria cominciata lo scorso 15 gennaio.I Carabinieri della Regione Carabinieri Forestale Toscana stazione di San Rossore, insieme al NIPAAF (Nuclei Investigativi di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale) e NIL (Nucleo ispettorato lavoro), con ASL e INPS competenti, hanno messo sotto sequestro la struttura che li accoglieva sulle colline di Filettole, nel comune di Vecchiano.È emerso infatti che i poveri cani vivevano in condizioni non idonee e dunque incompatibili con la loro natura.Il gruppo Gunther, da sempre vicino agli amici a quattro zampe, appresa la notizia è immediatamente intervenuto per prendersene cura: con apposita istanza ha chiesto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa l'assegnazione dei cani sequestrati e la possibilità di mettere a loro disposizione personale volontario che li accudisse in questo lasso di tempo.I 52 animali sono stati così affidati alla Gunther Rescue SB, società benefit di recente costituzione che Maurizio Mian - da sempre affezionato ai cani - ha fortemente voluto con il preciso scopo di prendersi cura di loro e trovargli una adeguata sistemazione.E lunedì mattina, dopo che la Procura della Repubblica ha firmato l’atto di dissequestro alla presenza dell’amministratore della Gunther Rescue Angelo Margelli, è partita l’operazione di presa in carico in attesa della sospirata adozione.In questi quattro mesi la Gunther Rescue SB ha provveduto a siglare accordi con associazioni ed enti per individuare una sistemazione accogliente per i cani e accompagnarli quindi in un percorso di recupero psico-fisico.Un lavoro che ha dato buoni frutti perché, grazie alla rete di contatti lanciata dalla Gunther Rescue nelle ultime settimane, sono arrivate richieste di adozione un po’ da tutta Italia. E ad oggi sono almeno una quindicina gli esemplari - di età variabile dai 2 ai 13 anni - che hanno già trovato famiglie disponibili ad accoglierli.“È un pezzo di cuore che se ne va - raccontano le volontarie Ginevra e Francesca - perché in questi mesi ci siamo affezionate ai cani come se fossero nostri. Erano completamente disabituati al contatto umano, ma con pazienza e tanto amore non è stato difficile conquistare la loro fiducia. Adesso speriamo trovino una casa e dei padroni che si prendano cura di loro come dei figli”.Fonte: pisatoday.it

Video - la storia di brodie, il cane sfigurato e salvato dall'amore

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Quella di Brodie sembrava una storia con un finale già scritto, fino a quando l'amore ha rimescolato le carte del destino, dandogli una seconda opportunità per essere felice. Incrocio tra un Pastore tedesco e un Border collie, questo dolce cagnolino aveva solo 13 giorni quando è rimasto vittima di un triste incidente: morso da sua madre che cercava di allontanarlo dalla sua ciotola piena di cibo, ha riportato delle gravi ferite che lo hanno sfigurato per sempre.I volontari del rifugio di Alberta, in Canada, che lo hanno allevato temevano che non sarebbe stato facile per lui trovare la famiglia giusta e, in effetti, il primo tentativo è stato fallimentare; le persone che lo avevano scelto, a distanza di pochi mesi, lo hanno riportato al canile perché troppo vivace e impegnativo per loro.Alla fine però, grazie alle sue foto pubblicate sui social, due angeli hanno deciso di aprirgli il loro cuore, Amanda Richter e il suo fidanzato Brad Ames, donandogli il lieto fine che meritava (come si può vedere nel video).“Il suo stato al momento non condiziona la qualità della sua vita, dobbiamo dargli delle gocce per gli occhi due volte al giorno, ma per il resto sta benissimo. Alcuni vedendolo cambiano strada, ma per fortuna la maggior parte delle persone si avvicina, ascolta la sua storia; e a quel punto capiscono perché lo amiamo così tanto.Speriamo che la fama di Brodie aiuti altri a prendere la decisione di adottare dai canili, in particolare tutti gli animali 'meno perfetti' che ci sono là fuori! Meritano amore tanto come chiunque altro. La vera bellezza non è esteriore, la vera bellezza si trova sempre nel cuore”.

Roma - cane resta in bilico sulla terrazza, poi precipita di sotto: il video del salvataggio

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Per fortuna il quattro zampe ha riportato solo qualche lieve ferita, ma ha rischiato di morire. È rimasto appeso alla terrazza di una palazzina, in bilico tra la vita e il vuoto. E così decine di persone si sono date da fare per tentare di salvarlo. In via del Pellegrino, dietro Campo de' Fiori a Roma, nel cuore della città, è accaduto il miracolo.Protagonista un grosso cane, di razza pastore tedesco, che stava giocando in terrazza. Si era arrampicato, grazie a un vaso di fiori, sulla balaustra per guardare di sotto. Ma a un certo punto, il vaso, ha ceduto e l'animale è rimasto in bilico sulla ringhiera, incapace di tornare indietro.Immediatamente decine di persone si sono date da fare per salvarlo. Qualcuno è riuscito con grande prontezza a recuperare una coperta. Cinque persone hanno teso il telo sotto la terrazza, in attesa che il povero pastore tedesco, riuscisse a liberarsi da quella posizione. Come si può vedere nel video, pochi minuti e l'animale che guaiva dal dolore, è precipitato di sotto. Pronti i riflessi dei suoi soccorritori che lo hanno "catturato" con la coperta salvandogli la vita.Il cucciolone, che era probabilmente rimasto a casa da solo per qualche minuto, ha rimediato solo qualche lieve ferita. Poco dopo è arrivato il padrone che ha "riabbracciato" il cane ringraziando i presenti. Un lungo applauso ha elogiato l'azione repentina dei "vigili del fuoco" improvvisati che hanno salvato il cucciolone. A Roma succede anche questo.

cani antidroga nelle scuole

Cani antidroga nelle scuole, partono i blitz dei carabinieri

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Con l'aiuto di Mia, un pastore tedesco, i carabinieri, unitamente a personale del Nucleo Cinofili di Chieti, hanno svolto controlli all'ingresso di un liceo.Il dilagante uso di droghe tra i giovani sta distruggendo le nuove generazioni. La droga altera la personalità, può potare alla violenza e vanifica qualsiasi tipo d'istruzione. I carabinieri, unitamente a personale dei Nuclei Cinofili, con l'impiego di cani altamente addestrati conducono una serie di controlli all'interno dei plessi scolastici, controllando diversi ragazzi.Con l'aiuto di Mia, un cane da pastore tedesco, hanno svolto controlli all'ingresso di un liceo. Successivamente, durante le lezioni, le forze dell'ordine e il cane antidroga hanno fatto un controllo in un istituto professionale, dove due ragazzi, studenti, di 17 e 18 anni, sono risultati positivi al controllo.Il primo ha consegnato ai carabinieri spontaneamente 3 grammi di marijuana, nascosta nei pantaloni, mentre il secondo ha provato a disfarsi di un grammo di hashish, che custodiva all’interno di un pacchetto di sigarette e che ha gettato dalla finestra. I carabinieri, avendo notato il gesto, hanno recuperato lo stupefacente. Il giovane ha poi ammesso di farne uso.Entrambi gli studenti verranno segnalati alla Prefettura come assuntori di sostanze stupefacenti ed assegnati ad un programma educativo. E non è finita qui: anche a Venezia è successa una cosa simile. Sono stati infatti segnalati due studenti in possesso di sostanze stupefacenti, ma anche una professoressa ne è risultata in possesso.La scuola è la piazza principale dello spaccio, avverte Gabriele Toccafondi, sottosegretario all’Istruzione, e lancia un appello: «Questa è una vera e propria emergenza, non si tratta più ormai solo di casi sporadici, ma della normalità. Siamo impreparati, serve l’aiuto di tutti, deve essere una vera e propria alleanza tra famiglia, scuola e Stato».

Addio a kyra, il cane del volontariato che faceva sorridere bambini e anziani

News Redazione -

Buon ponte, Kyra! Kyra, il pastore tedesco che insieme a Mario Bartoli ha fatto del volontariato la sua vita, si è spenta all'età di 17 anni. Tantissime le imprese di questa cagnona, che nel corso della sua vita ha aiutato i terremotati dell'Aquila e dato conforto e compagnia ed anziani nelle case di cura e ai bambini negli asili.L'amicizia fra lei e Mario è nata dopo la morte di suo figlio Christian, scomparso all'età di 17 anni per via di un'aneurisma. Una vicenda drammatica e terribile, che aveva devastato la famiglia Bartolini. Quest'ultima però si è prodigata per donare gli organi del figlio, cosa che ha permesso di salvare la vita a Teresa, una ragazza di Monterosso.La madre della ragazza ha contattato la famiglia Bartoli, ringraziando per aver salvato la vita a Teresa con quel gesto straordinaria. Ecco le parole di Mario, ovviamente commosso: "Ci aveva scritto, e poi telefonato e per noi era stato un gesto straordinario, che ci aveva colmato di gioia". In Italia la legge non prevede contatti fra chi dona e riceve, ma Mario - con i suoi appelli sui social - era riuscito a incontrare più di un beneficiario: "Volevo solo sentire ancora il battito del cuore di mio figlio".Tragica anche la ricostruzione di quel 17 gennaio 1998: "Mario, Mario, corri: mi avevano chiamato così, quella notte. Erano le 23.45. Era il 17 gennaio del 1998. Christian era ad una festa di compleanno. Mi dissero che stava male. Arrivai, lo vidi immobile. I soccorritori lo portarono via. Cinque ore di intervento, poi la dottoressa ci guardò, con gli occhi lucidi. Non c’era più niente da fare. Non per lui. Avremmo però potuto fare qualcosa per gli altri, per qualcuno che nemmeno conoscevamo, ma che attendeva un organo, per salvarsi la vita…".I Bartoli iniziano a fare volontariato: l'incontro con Kyra nasce proprio così, e per Mario diventa un punto di riferimento. Il suo cuore, devastato dalla perdita del figlio, trova un po' di pace: "Kyra era il mio angelo custode". Ogni volta che andavano a trovare la tomba di Chrys, Kyra ci si accoccolava sopra, come se volesse proteggerlo.Dopo aver aiutato per anni e anni la protezione Civile, fatto visita ai disabili, anziani e bambini, Kyra ora ha raggiunto Christian. Buon ponte, bella!

Ernia del disco nel cane: cause, sintomi e cura

Salute & Benessere Redazione -

Nel nostro focus andiamo ad analizzare l'ernia del disco nel cane, i suoi sintomi e come curarla. Avrete sicuramente già sicuramente sentito parlare di ernia del disco almeno una volta nella vita. Si tratta di una patologia muscolare non certo rara negli esseri umani, che tuttavia colpisce anche i nostri amici a quattro zampe. In questo focus andremo infatti ad approfondire caratteristiche, analogie e differenze tra l'ernia del disco nell'uomo ed ernia del disco nel cane.In entrambi i casi, parliamo di una malattia degenerativa che va a colpire i dischi invertebrali. In poche parole, dovete partire dal presupposto che tra una vertebra e l'altra ci sono questi dischi "polposi" che fungono un po' da ammortizzatori.Andiamo ad analizzarne meglio la struttura e la composizione: si tratta di un ammasso di polpa che va a formare un nucleo. Questo nucleo ha una consistenza gelatinosa, che col passare degli anni e l'invecchiamento del cane diventa via via più rigida.Come può venire un'ernia del disco? Di base, tramite uno sforzo fisico di qualche tipo. Un salto o un piegamento, ad esempio. Questo sforzo eccessivo genera un trauma: questo è l'incipit dell'ernia del disco. A questo punto è bene fare un distinguo e suddividere questa patologia in due diverse categorie: ernia discale Hansen 1 ed ernia discale Hansen 2.La prima è anche detta ernia discale acuta è colpisce soprattutto gli esemplari canini giovani (dai 3 ai 6 anni) colpendo all'improvviso. La seconda si definisce anche ernia discale cronica e si manifesta in genere su soggetti più anziani. Diverse anche le tipologie di cani coinvolte nell'uno e nell'altro caso.L'acuta colpisce principalmente razze cosiddette "condrodistrofiche" come il bassotto, il barboncino o lo yorkshire; la cronica al contrario è frequente nelle razze "non condrodistrofiche" come il pastore tedesco e il labrador.Ernia del disco nel cane: sintomi Ma cosa provoca esattamente un'ernia del disco? Quali sono insomma i sintomi più diffusi? Ovviamente dolore e scoordinamento, generico e generale. Una progressiva disfunzione del movimento delle zampe posteriori. Ma anche veri e propri danni neurologici (che possono arrivare a provocare lieve zoppia o addirittura paralisi totale).In prima battuta, diciamo che il cane inizierà a cambiare postura e andatura, quasi sempre inarcando la schiena nella zona più a rischio. Inoltre, con l'avanzare della malattia il cane perderà sensibilità e avrà problemi ad urinare o defecare. Va da sé che via via il cane perderà elasticità e tono muscolare, risultando sempre più debole e fiacco. E perdendo peso! Ernia del disco nel cane: cura Qualche volta basta un periodo di riposo, magari di un paio di settimane. Altre volte la situazione degenera o comunque non migliora, di conseguenza occorre rivolgersi assolutamente rivolgersi al veterinario di fiducia e non prendere la questione sottogamba.Soprattutto quando vengono intaccate vistosamente le capacità motorie dell'animale, l'intervento chirurgico è spesso la soluzione più indicata, ovviamente preceduto da risonanza magnetica o comunque dagli esami consigliati dal medico. Un periodo di riabilitazione e fisioterapia sarà ovviamente strettamente necessario.Cose da evitare durante il decorso della malattia sono: pavimenti scivolosi che possono rendere ulteriormente complicato il moto del nostro amico a quattro zampe, percorsi con salite e discese difficili da sostenere.Aiutatelo invece a: mantenere una postura corretta anche durante il sonno con un "materassino" adeguato, in caso di palese difficoltà motorie cambiate posizione al cane per evitare il formarsi di ulcere e lesioni (in tal senso può essere utile - soprattutto per gli spostamenti - munirsi di apposita imbragatura, non fare prendere peso all'animale (magari viziandolo troppo a tavola per "rincuorarlo").

Addio a scarck, il cane dei vigili del fuoco di grosseto

News Redazione -

Scarck ha passato la sua intera vita a salvare le persone. E' deceduto dopo un'operazione Dopo nove anni di salvataggi, Scarck ci ha lasciato. Questo pastore tedesco, che durante la sua vita e carriera ha portato in salvo moltissime persone, è mancato dopo aver perso la sua battaglia più dura, quella contro un male che lo ha sconfitto.Era uno dei cani-vigili del fuoco al servizio del comando provinciale della città di Grosseto. Sempre insieme al suo conduttore Matteo Angeloni, fin da cucciolo aveva superato brillantemente tutto il periodo di addestramento obbligatorio. Era infallibile quando si trattava di cercare e trovare persone sotto la macerie.Purtroppo però Scarck è stato sottoposto ad un'operazione dopo che aveva riscontrato una malattia molto grave, e non ce l'ha fatta.Questo cagnone vanta qualcosa come più di 50 interventi, che molto spesso hanno consentito di salvare decine di vite. Angeloni racconta un aneddoto sulle pagine de La Nazione, tra le lacrime: "Eravamo stati chiamati per cercare una anziana donna tedesca con problemi di Alzheimer che si era allontanata improvvisamente da casa. In quell’occasione operammo in una zona molto difficile da perlustrare, non solo per la complessità del terreno ma soprattutto per il caldo del mese di agosto. Ricordo che Scarck fu instancabile in quella occasione, tanto che rischiò parecchio a causa di un colpo di calore, nonostante io avessi continuato a farlo bere. Il suo contributo fu importante nel ritrovamento della signora che, purtroppo, morì nel corso della notte".Buon ponte, Scarck.

Torsione dello stomaco nel cane: sintomi, prevenzione, cosa fare e cura

Salute & Benessere Redazione -

La torsione dello stomaco nel cane è pericolosa e richiede un immediato intervento. Avete mai sentito parlare della torsione dello stomaco nel cane? Colpisce soprattutto i quattro zampe con determinate caratteristiche fisiche e con una tendenza a non alimentarsi nella corretta maniera.In questo articolo vi spieghiamo i sintomi della torsione dello stomaco nel cane da non sottovalutare, come si cura, quali sono le cause scatenanti e come evitare che il vostro cane possa soffrirne.La torsione dello stomaco nel cane, conosciuta anche come GDV, è causata da un accumulo di gas che causa un rigonfiamento progressivo e trasforma lo stomaco in un sacchetto chiuso, all’interno del quale fermentano tutti i cibi. Nei casi più gravi va a nuocere anche gli organi circostanti, che vengono compressi a causa dello stomaco dilatato.La torsione gastrica nel cane, come suggerisce il termine, è dovuta ad una contorsione dello stomaco su se stesso che causa un blocco dei vasi sanguigni e una quantità minore di sangue per lo stomaco. Aumentano le dimensioni della milza; il piloro tende a spostarsi a destra dell’addome, sotto lo stomaco, e potrebbe arrivare fin sopra il cardias.Lo stomaco del cane tende a dilatarsi e le funzioni gastriche si bloccano. Si ostruisce la vena cava caudale e la vena porta, si verifica una conseguente riduzione cardiaca, la congestione del mesentere, la coagulazione intravasale disseminata.La torsione dello stomaco nel cane o torsione gastrica potrebbe causare emorragie interne e nei peggiore dei casi provoca anche la morte dell’animale, è importante provvedere subito a curarla e operare il cane con urgenza perché questa patologia può solo peggiorare. Torsione dello stomaco nel cane: cause Non esiste una causa specifica scatenante il rigonfiamento dello stomaco, questo problema dipende principalmente dallo spostamento dell’intestino che a sua volta è il risultato di altri fattori tra cui:• I cani di taglia grande con un torace profondo. • Cani con predisposizione a vomito e diarrea. • Una scorretta alimentazione. • Scorretta modalità del consumo del cibo. • Movimento poco indicato dopo i pasti. • Scorretto consumo dell’acqua.I cani di media e grossa taglia hanno un torace stretto, lo stomaco è grande, è sostenuto da legami grossi e lunghi per questo motivo sono maggiormente soggetti alla torsione gastrica.Educate il vostro cane a mangiare correttamente, non deve consumare i pasti troppo velocemente e deve fare piccoli bocconi, non deve ingerire grosse quantità di cibo tutte assieme, i cani che mangiano una volta al giorno tendono spesso a consumare troppo rapidamente il pasto.I cibi come pane riso, pasta, cereali se consumati troppo velocemente minacciano alla salute del cane perché tendono a fermentare nello stomaco. Bere troppa acqua durante i pasti e consumarli voracemente non è salutare e se in più aggiungete anche delle attività molto frenetiche e faticose prima o subito dopo il pasti il vostro cane rischia seriamente di trovarsi a dover affrontare questo problema.In più se il vostro fedele amico purtroppo è predisposto al vomito o alla diarrea potrebbe soffrire più facilmente di torsione dello stomaco.Torsione dello stomaco nel cane: sintomi Il segnale più visibile fisicamente è sicuramente la dimensione del ventre perché tende ad aumentare e se il cane è nervoso, si lamenta, non riesce a stare fermo e ripetutamente ha conati di vomito senza rigetto, con una salivazione abbondante, questi sono tutti gli indizi che non dovete tralasciare.Se sono presenti attenzione: potrebbe essere in corso una torsione allo stomaco. Tra i sintomi della torsione allo stomaco nel cane abbiamo:• Dilatazione dell’addome • Conati di vomito senza rigetto • Forte dolore addominale • Depressione, sguardo fisso, guaiti frequenti e spossatezza • Stato di agitazione e abbattimentoQuesti sintomi si manifestano nell’arco di poche ore, se li notate correte immediatamente dal veterinario che provvederà a fare gli esami necessari: radiografie, ecografie e palpazione dell’addome sono sufficienti a capire se il cane ha una torsione dell’addome, solitamente si procede con un’operazione. Torsione dello stomaco nel cane: cura Ma come funziona questa operazione? Il veterinario fa passare dalla bocca del cane un tubo e cerca di rimuovere il cibo, il gas e tutti i liquidi presenti nello stomaco. Poi procede facendo un lavaggio con l’acqua tiepida per eliminare i cibi che fermentano nello stomaco: se c’è la torsione dello stomaco per il tubo è impossibile passare quindi è necessario un intervento chirurgico.Lo stomaco viene svuotato e ricollocato nella posizione iniziale, se necessario la milza va asportata. Per precauzione o per evitare nuovamente torsioni allo stomaco si può fare una gastropessi: è un intervento che serve per fissare permanentemente lo stomaco che viene suturato alla parete addominale.Il cane potrebbe presentare aritmie cardiache e un arresto cardiocircolatorio dovuto a alterazioni elettrolitiche, quindi fate sempre attenzione a non fargli compiere sforzi fisici e movimenti poco indicati.Come abbiamo già detto i cani di medie e grossa taglia sono maggiormente predisposti alla torsione dello stomaco, tra le razze che ne vengono maggiormente colpite ci sono: il Pastore tedesco, l’Alano tedesco, il Labrador retriever, il Setter irlandese, Golden retriever, Mastino dei Pirenei e Mastino napoletano.Prevenire questa disfunzione significa evitare di far compiere al cane movimenti sbagliati come avvitamenti: sono quelli più pericolosi perché il corpo si sposta mentre lo stomaco rimane fermo e immobile, attenzione alle posizioni innaturali, evitate di far fare attività fisica attività che possono rappresentare una fonte di stress e sforzo poco prima e poco dopo i pasti.Date al cane il la giusta razione di cibo quotidianamente e suddividetela in 2 o tre pasti al giorno, meglio più pasti in piccole quantità che un unico pasto che rischia di diventare una vera e propria abbuffata per il vostro cane.Cercate di “apparecchiare” su un rialzo di 10 cm circa da terra per facilitare il pasto al vostro cane e indurlo a mantenere una postura più corretta, che contribuirà a diminuire il rischio di torsione. Considerate che in vendita esistono anche ciotole per cani rialzate indicate per prevenire questo tipo problema.

Dermatite nel cane: cos'è, sintomi, cure e rimedi naturali

Salute del cane Redazione -

Cos'è la dermatite nel cane? Si tratta di una patologia che provoca irritazione e prurito, ma anche altri sintomi piuttosto pesanti. La dermatite è una delle malattie più frequenti nel cane. Non ne hai mai sentito parlare? Non sai di cosa si tratta e come si manifesta? Se non la conosci, in questo articolo ti parliamo delle dermatiti e dei problemi che causano alla pelle. Qui trovi le spiegazioni sulle tipologie di dermatiti che attaccano la cute del cane e sui sintomi che comportano. Le dermatiti possono dipendere da diversi fattori sia interni che esterni all’organismo e va fatta una visita accurata per evitare di sbagliare la cura viste le innumerevoli forme che può avere questa infezione. Un chiaro indizio di un principio di dermatite è il sintomo più comune, il classico prurito del cane, oltre ai segni come le lesioni o le chiazze che la malattia provoca sulla pelle.Dermatite essudativa iperacuta nel cane: una malattia frequenteLa dermatite essudativa iperacuta rientra tra le malattie della pelle del cane, tra le più frequenti nel nostro amico a 4 zampe. La pelle, è ciò che riveste e protegge il corpo, è la parte più esterna dell’organismo, quella che si confronta e relaziona con l’ambiente e tutto quello che ne fa parte: la temperatura, il caldo, il freddo, l’inquinamento, gli organismi come i batteri. La pelle, essendo lo strato più superficiale, deve fare i conti con eventuali lesioni provocate da malattie o urti. La pelle ha uno spessore di pochi millimetri ed è la parte dell’organismo che mette in contatto l’esterno con l’interno e viceversa. Qui si manifestano alcuni sintomi dovuti a malattie e infezioni che provocano la formazione della dermatite del cane, le più frequenti sono:Le piodermiti La foruncolosi L’acne Le ulcere cutaneeDermatite nel cane: sintomi La dermatite nel cane si manifesta con un edema che provoca prurito e generale fastidio. La conformazione del pelo e della cute predispongono alcune razze ad essere più sensibili a questo tipo di dermatite, ad esempio il Pastore tedesco e i cani che hanno un pelo fitto, abbondante o anche riccio come il Chow chow, che possono riscontrare con più facilità delle patologie alla pelle. Al di là del prurito continuo, la dermatite nel cane è una patologia che provoca anche altri sintomi ben più gravi, tra cui:Estesi arrossamenti, eczema, forfora e croste Formazione di piaghe, pustole, ulcere e sanguinamento Presenza di parassiti, rigonfiamenti e sangue Starnuti Odore maleodorante della parte interessata Senso generale di dolore fisicoQuindi è bene non trascurarla e portare Fido dal veterinario: un'iniziale prurito frequente, se non curato in maniera tempestiva, può portare a questi problemi propri della dermatite nel cane. Ma quali sono le zone più interessate? Sicuramente le ascelle, ma anche l'addome, le orecchie e le zampe. Se il cane inizia a leccarsi sempre significa che esiste un problema.Dermatite nel cane: tipologiePer capire di che tipo di dermatite si tratta è meglio rivolgersi al veterinario: una volta visitato il cane saprà indicare la cura adeguata. Dermatite è un termine utilizzato genericamente per indicare un’infiammazione della pelle. Si può manifestare in tre fasi diverse: dermatite acuta, subacuta o cronica con conseguente lesione della cute, arrossamenti o pruriti e a volte si manifesta anche l'otite. L’infezione della pelle è di vari tipi e può essere la conseguenza di cause diverse, ad esempio la dermatite atopica si manifesta sul muso e alle estremità degli arti, è dovuta all'inalazione di certi elementi presenti nell'aria soprattutto durante il periodo primaverile. La dermatite allergica è causata da alimenti e come suggerisce la parola stessa è dovuta ad una dieta sbagliata che crea pruriti: la cura consiste nel cambiare il regime alimentare del cane, spesso viene utilizzata la dieta ad eliminazione. Un'altra forma di dermatite molto diffusa nei cani è l’acne: si presenta nel muso sotto forma di puntini e come nell’uomo appare durante la fase della pubertà che va dai 5 agli 8 mesi. Dipende sicuramente dagli ormoni e dai geni, non è necessario fare delle cure specifiche perché tende ad andarsene da sola, le razze predisposte ad avere l’acne sono l'Alano e il Boxer. Nella pelle ci sono delle ghiandole sebacee che se non funzionano bene possono causare la seborrea che può essere secca o grassa: la prima ha come conseguenza il pelo secco e forfora, ne soffrono molto i Setter, la seborrea grassa rende il pelo del cane oleoso ed è diffusa tra cocker, Basset-hound e springer. Le micosi sono il risultato di un’infezione dovuta ai funghi: la pericolosità di questa dermatite è che si attacca anche all'uomo, si individua facendo le analisi. Si cura isolando il cane per evitare contagi al padrone e ad altri animali, lo si mette in un ambiente pulito e gli si dà una pomata l’antifungino, ma se è grave è meglio passare alle pillole. E' importante selezionare cibi di qualità e far seguire una dieta sana al cane. La rogna è un'altra forma di dermatite: è causata da un acaro sarcoptes saibei, si manifesta con la presenza di pustole, pelle squamosa, ispessimento della cute, alopecia localizzata e nei casi più gravi anche con la febbre. Può essere di due tipi: quella rossa e quella sarcoptica. La rogna rossa è meno pericolosa perché non si trasmette all'uomo, si riconosce dalle pustole che forma sulla pelle del cane. Si riproduce sulla testa e nelle zampe. La rogna sarcoptica è trasmissibile anche all'uomo, è causata da un parassita che si posiziona solo in certe zone del corpo del cane, tra cui le ascelle, la coda, nelle zampe e vicino alle orecchie. Provoca un prurito talmente insopportabile che porta il cane a sfregarsi contro le superfici o a crearsi delle lesioni dovute al fastidio che gli crea il parassita. La probabilità di prendere la rogna sarcoptica aumenta quando arriva la bella stagione e aumentano le temperature. Questo tipo di rogna può infettare anche il gatto, la volpe, il coniglio e infine l’uomo che vive a diretto contatto con animali che hanno contratto questa infezione. Anche in questo caso è fondamentale igienizzare e tenere il cane in luoghi puliti. Tra i cani nordici come l’Husky è molto diffusa anche la dermatite dovuta alla carenza di zinco, che provoca l’arrossamento della pelle e la formazione di croste attorno agli occhi, sul muso, nelle zampe e nelle orecchie. Prestate attenzione anche ai traumi: se il vostro cane ha subito delle operazioni chirurgiche, delle bruciature, dei colpi, potrebbe manifestare dei disturbi alla pelle, così come dovete prestare attenzione alle ferite che non son state curate bene, se non hanno cicatrizzato definitivamente è importante disinfettarle. Viste le numerose forme con le quali si può manifestare una dermatite è importante far visitare il cane al veterinario per non sbagliare la cura. La dermatite nel cane non è un infezione pericolosa, non provoca la morte ma può essere molto fastidiosa e creargli dolore.Dermatite nel cane: cure e rimedi Una volta determinate le cause e i sintomi del problema, il vostro veterinario saprà darvi la miglior cura possibile: potrebbe essere necessaria l'assunzione di antibiotici, antinfiammatori e antistaminici nei casi più gravi mentre in altri più "soft" basteranno degli shampoo per i lavaggi della cute. E’ consigliato l’utilizzo di shampoo, particolarmente adatti per alleviare il prurito. Ecco quelli che consigliamo:Se però si tratta di dermatite dovuta ad un'allergia alimentare allora sarà il caso di cambiare l'alimentazione del vostro pet. Nel caso in cui il tuo cane sviluppi una dermatite ti consigliamo di introdurre nella sua dieta questa linea di crocchette (ottime anche e soprattutto per i cani che hanno intolleranze o allergie alimentari):Vi diamo un consiglio: annotatevi su un'agenda i miglioramenti/peggioramenti in modo tale che il veterinario sappia eventualmente correggere il tiro. Può anche essere che il vostro quattro zampe sia allergico a qualche erba del vostro prato: stiamo parlando di dermatite nel cane da contatto e nel caso evitate in modo assoluto che la sua pelle si strofini con essa.Dermatite nel cane: rimedi naturali In alcuni casi possono essere molto utili anche alcuni rimedi naturali per la dermatite nel cane, come ad esempio impacchi di decotto freddo con malva o camomilla da applicare sulle ferite. Un'altra pianta molto indicata è l'aloe, soprattutto quando la parte interessata si presenta secca.

Dieci storie di cani eroi che hanno compiuto imprese memorabili

Curiosità Redazione -

Le loro imprese sono famose in tutto il mondo: ecco le storie di questi dieci quattro zampe eroi. Oltre ad essere dei fedeli compagni di viaggio o dei veri e propri componenti della famiglia, i cani spesso si rivelano essere anche qualcosa di più, compiendo gesti che non sono soltanto affettuosi o avventurosi ma addirittura eroici.Ogni cane è speciale a modo suo ed ogni padrone tenderà a considerare il proprio amico a quattro zampe un piccolo-grande eroe di casa. Tuttavia ci sono dei cani che si sono lanciati in imprese davvero incredibili e che si sono guadagnati sul campo il titolo di "eroe".Nel corso di questo articolo andremo ad elencare una serie di esperienze particolarmente memorabili in tal senso: cani che hanno compiuto azioni fuori dall'ordinario, non per forza utilizzando la propria forza fisica bensì anche dimostrando una intelligenza o un attaccamento al padrone che è riuscito a superare ogni confine. Dei cani "speciali" che sono riusciti a ritagliarsi un proprio posto d'onore nel grande libro della Storia cinofila. 1) Laika Iniziamo il nostro viaggio... da Spazio! Partiamo infatti da Laika, piccola cagnolina che ha puntato decisamente e letteralmente in alto: si tratta infatti del primo cane spedito in orbita per un viaggio spaziale. Siamo nel 1957, in piena Guerra Fredda, quando questo cagnolina di razza ibrida (probabilmente metà Husky e metà Samoiedo) venne fatto decollare a bordo della capsula dello Sputnik 2.La cosiddetta "corsa allo Spazio" che vedeva Stati Uniti e Russia fronteggiarsi per la gloria mondiale passa anche per il musetto di Laika. Il suo destino però è fatalmente segnato al momento della partenza dalla Terra: infatti la cagnolina si è sacrificata (o è stata sacrificata, meglio) per la Scienza, morendo non molto tempo dopo il decollo. Laika è uscita di scena da eroina, comunque, entrando contemporaneamente nella Leggenda.2) Nemo Dalle battaglie "intergalattiche" di USA e URSS negli Anni Novanta alla Guerra del Vietnam: raccontiamo adesso la storia di Nemo, forse il più celebre cane/eroe di guerra. Questo nome ricorderà a molti il celebre pesciolino pagliaccio del cartone animato della Pixar intitolato appunto "Alla ricerca di Nemo".Quello di cui parliamo nel corso della nostra carrellata di cani coraggiosi è invece un esemplare di Pastore Tedesco che è stato metaforicamente pluridecorato. Inviato nella giungla di Saigon a seguito delle truppe americane, nel gennaio del '66 Nemo partecipò attivamente al salvataggio del suo battaglione da un assalto dei Vietcong. Perse un occhio ma questo non gli impedì di "assistere" il soldato Airman Robert A. Throneburg in attesa dell'arrivo dei soccorsi veri e proprio. Date una medaglia a quel cane!3) Whizz Possiamo considerare Whizz una specie di Mitch Buchannon del canale d'Oltremanica. Ricordate il celebre bagnino del telefilm Batwatch? Ecco, in un certo senso Whizz gli somiglia. Anche questo magnifico esemplare di Terranova si è reso protagonista di tanti salvataggi in acqua.Certo lo scenario in cui lavora Whizz è un po' diverso dall'assolata California della serie tv americana: la sua storia infatti ha luogo in Inghilterra, nella fattispecie tra Bristol e il fiume Severn. Whizz infatti si occupa ormai da quasi un decennio di pattugliare le acque di quella zona: ha letteralmente salvato la vita di ben 9 persone ed è stato uno dei primi nominati ai Animal Hero Awards del Daily Mirror, un concorso dedicato proprio agli amici a quattro zampe che si cimentano in imprese eroiche. Whizz si merita davvero un tuffo nel mondo delle celebrità!4) Trakr Restiamo sempre nell'ambito dei cani da salvataggio, con un esemplare tanto virtuoso e valoroso da meritarsi addirittura dei... cloni! Prima di fare confusione, procediamo con ordine: Trakr è il più celebre tra i cani-eroi legati alla tragedia dell'attacco terroristico dell'11 settembre. Si tratta di un pastore tedesco, quanto mai sveglio e coraggioso.Infatti, nel caos di fiamme e macerie di quella sciagurata giornata, Trakr e il suo padrone si sono adoperati per portare il salvo tanti feriti da quello che restava del World Trade Center al collasso. Come arriviamo alla clonazione? Ebbene, Trakr è stato in seguito selezionato per partecipare al Best Friends Again Contest indetto dalla società BioArts International, in quanto esemplare particolarmente dotato da ogni punto di vista. Il suo gesto eroico lo ha reso un modello, sia nel senso metaforico della parola che in quello letterale: oggi Trakr vanta ben cinque cloni!5) Hachiko Questa è forse una delle storie più celebri in assoluto nel mondo cinofilo. Buona parte del grande pubblico si ricorda di Hachiko per il film di produzione hollywoodiana omonimo, con protagonista Richard Gere. Per chi se lo fosse perso: Hachiko era un cane di razza Akita. Ogni giorno accompagnava il proprio padrone alla fermata dell'autobus per poi andarlo a aspettare alla medesima fermata al rientro dalla giornata di lavoro.Morto in un incidente in fabbrica, il padrone non tornerà più a casa. Ma Hachiko si recherà lo stesso, tutti i giorni, alla fermata del bus, in attesa del suo amico a due zampe. Un esempio di attaccamento al padrone e affetto che va al di là di ogni razza e specie! Un piccolo-grande gesto eroico che ha consacrato Hachiko nell'Olimpo dei cani in assoluto più speciali della Storia. Se non lo avete fatto vi consigliamo di recuperare il film!6) Shelby Un altro pastore tedesco che copie un atto eroico, aiutato dal suo fiuto. Nel cuore della notte, Shelby sente che c'è qualcosa che non va e sveglia letteralmente tutta la famiglia abbaiando a più non posso.Non si lamenta per un dolore né vuole giocare: ha percepito con un certo anticipo la fuga di monossido di carbonio all'interno della casa: poteva trattarsi di una intossicazione anche mortale, se non fosse stato per la caparbietà di Shelby, che in un colpo solo a salvato la vita a se stesso e alla sua famiglia, guadagnandosi il titolo di Skippy Dog Hero of the Year e ricevendo anche un premio monetario di 500 dollari!7) Lefty Questo Pibull dall'aria sveglia si è rivelato addirittura una egregia guardia del corpo. Infatti Lefty ha salvato il suo padrone da un colpo di proiettile, rimbalzato in circostanze poco chiare all'interno del parco dove i due si trovavano per la consueta passeggiata.Avvertendo qualcosa di sospetto, la coraggiosa Lefty (parliamo di un Pibull femmina) si è letteralmente frapposta tra proiettile e padrone, rimanendo gravemente ferita. Portata d'urgenza in ambulatorio è costretta a vedersi amputare un arto, ma "fortunatamente" le conseguenze non sono ulteriormente nefaste: Lefty si salva e come la più attenta e affezionata delle bodyguard torna al fianco del suo amico a due zampe.8) Leo Non potevamo non citare anche il classico esempio di "Davide contro Golia". A dispetto del nome da Re della Savana, Leo è un piccolo Bassotto che ha salvato la vita alla sua padroncina difendendola dall'attacco di un altro cane. Il fatto è che il "nemico" in questione era un esemplare di grossa taglia: Leo dunque ha perso la vita con grande onore, consentendo alla bambina di salvarsi.Per ricordare a tutti il suo esempio virtuoso e il suo sacrificio, la cittadina nei pressi di Belgrado nella quale è avvenuto l'incidente ha dedicato al cagnolina un statua. Mai giudicare il coraggio di un cane dalla sua stazza!9) Khan Ecco infatti un altro piccoletto dalla grande statura morale. Khan è un Dobermann di piccola taglia che ha evitato una morte certa alla piccola Charlotte, mentre i due si trovavano a giocare in cortile. Siamo in Australia, nel novembre del 2007: nella Terra dei Canguri può capitare che in giardino si presenti nientemeno che un Serpente Bruno Reale, ovvero uno dei più velenosi rettili al mondo.Il piccolo Khan avverte il pericolo e porta letteralmente via la bambina, trascinandola dal pannolone. Purtroppo nel tragitto viene morso ad una zampa! Fortunatamente, grazie ad un intervento tempestivo, il cane si salva. Che l'amore sia stato più forte delle tossine?10) Buddy Leggendo questa classifica capirete come mai il Pastore Tedesco è uno dei cani più apprezzati in ogni parte del mondo. Ecco infatti che ancora una volta ci troviamo a prendere in esame un esemplare di questa razza. Ci troviamo in Alaska, nell'aprile del 2010: Buddy sta lavorando fianco a fianco col suo padrone Ben Heinrich, nell'officina di famiglia.Scoppia in incendio e in circostanze poco chiare Ben si ritrova in trappola, senza la possibilità di chiedere aiuto. Ci pensa Buddy: il cane arriva alla strada più vicina, dove riconosce una volante della polizia. In qualche modo riesce a far capire agli agenti del pericolo imminente, facendosi seguire fino all'officina.L'intraprendenza di Buddy consentirà alle forze dell'ordine di salvare il suo amico a due zampe, l'officina stessa e anche la vicinissima casa dell'uomo. Buddy è stato simbolicamente premiato con scodella placcata d'argento ma soprattutto con l'inserimento nel programma di prevenzione antincendio nel Paese. Che dire, un segugio dotato di incredibile intelligenza e coraggio: e non ha avuto nemmeno bisogno di parlare la nostra lingua!Questi sono sono alcuni degli esempi virtuosi di cani speciali, scovati tra gli archivi dei giornali e del web. Se siete a conoscenza di altri casi di cani-eroi non esitate a segnalarceli sulla pagina Facebook di Razze di cani oppure sul nostro profilo Instagram. Non ci stanchiamo mai di celebrare i nostri amici a quattro zampe!

Perchè i cani si annusano il sedere? ecco le risposte

Comportamento Redazione -

Perché i cani si annusano il sedere? I motivi di questo comportamento.I cani si annusano il sedere e vi domandate il motivo? Avete preso un cane da poco e non capite per quale motivo fa una cosa che sembra inspiegabile per il nostro modo di comportarci? Vorreste capire perché assume comportamenti del tutto insoliti a noi umani come annusare feci, pipì, e addirittura il sedere di altri cani?Sicuramente la spiegazione non è perché sono animali maleducati ma, a questo strano comportamento dei cani c’è una spiegazione e continuando a leggere l’articolo scoprirai cosa si nasconde dietro l’odore di un cane. I cani si annusano il sedere: perchè? I nostri amici a 4 zampe per conoscersi usano l’olfatto: a volte fanno cose che per noi uomini sfiorano la decenza, atteggiamenti che appartengono al linguaggio dei cani e mai ci sogneremo di ripetere.Tra questi insoliti comportamenti c’è la tendenza per cui i cani si annusano il sedere. L’olfatto è un senso molto importante, i cani sviluppano la percezione del mondo attraverso gli odori. Labbra, orecchie, genitali e parte anale sono i punti del suo simile che il cane annusa, per capire chi ha davanti.La stessa cosa la fa con l’uomo, lo fiuta per capire se si può fidare, per sapere con chi ha a che fare: noi umani utilizziamo le parole, nel mondo canino si comunica con gli odori. Quando i cani si annusano il sedere si stanno parlando: i vostri cani non sono maleducati, ma seguono il loro istinto, il senso olfattivo sviluppato gli serve per conoscere il mondo.Incredibilmente dall’odore sentono chi hanno davanti: i cani non possono raccontarsi bugie, l‘odore non mente. Pensate che il cane è dotato di 220 milioni di recettori olfattivi mentre l’uomo ne ha solo 5. Un cane può riconoscere fino a 500.000 odori, usano l’olfatto come noi usiamo la vista, possono sentire anche chi è passato a distanza di tempo, noi invece non possiamo vedere ciò che non c’è più.Nei lati della parte anale si trovano le ghiandole perianali che secernono vari tipi di feromoni molti dei quali sono ancora sconosciuti, sono sostanze chimiche che variano in relazione alle condizioni emotive, ci sono poi le ghiandole paranali che secernono un odore poco piacevole quando il cane ha paura o è spaventato.I cani si annusano il sedere: cosa sentonoI nostri amici a quattro zampe hanno un’ottima memoria olfattiva, sono in grado di ricordarsi l’odore di un altro cane a distanza di tempo, anche fino a tre anni dopo possono riconoscere un odore. A volte lo avrete sicuramente sorpreso annusare le feci, attraverso l’odore che sentono sono in grado di capire se il cane che le ha lasciate ha un carattere forte, dominante, diffidente, amichevole e sicuro.I cani vedono attraverso l’olfatto, captano informazioni importanti ed ecco perché i cani si annusano il sedere:ordine gerarchico e dominanza stati d’animo, genere se hanno di fronte una cagnolina in calore cosa mangia il soggetto fiutatoDurante il rituale di conoscenza o riconoscenza, tra 2 cani ce n'è uno che indietreggia e smette di annusare: questo sta ad indicare e a suggerire all’altro la dominanza, chi comanda.Se il cane non è disposto a comunicare niente di sé allora reagirà al rituale indietreggiando e tenendo la coda bassa per evitare all’altro di prendere informazioni su di lui.Andando a spasso col vostro cane vi capiterà spesso di assistere a questa scena, ma sappiate che fa parte del codice animale. I cani hanno un olfatto che può essere fino a 100.000 volte più sensibile rispetto a quello degli uomini. Attraverso l’odore sono in grado di capire lo stato emotivo, il genere e anche cosa mangia l’altro cane.Non cercate di allontanare i cani che si stanno annusando il sedere, evitate di tirare il guinzaglio perché per loro è un gesto normale, è come parlarsi o salutarsi.Ci sono casi in cui annusandosi i due cani sentono informazioni che li portano ad azzuffarsi, fate attenzione, in quel caso il dato certo è che non si sono piaciuti ed è il caso di allontanarli. I cani si annusano il sedere: cosa fiutano?Ogni cane ha un odore diverso dall’altro e annusarsi serve per identificarsi e distinguersi, questo anche grazie all’organo di Jacobson che è situato dentro la loro bocca, è collegato al cervello ed è in grado di codificare la chimica.A seconda della razza alla quale appartengono i cani fiutano l’odore in modo diverso: teleolfatto o megaolfatto ad esempio e quelli da caccia appartengono alla prima categoria. Prendono grandi quantità d’aria, sentono un odore e lo seguono fino a percepirlo sempre più intenso e ad arrivare alla fonte di ciò che stanno fiutando.I segugi prendono ripetutamente meno aria e la trattengono. Di seguito ecco un elenco di razze di cani con l’olfatto molto sviluppato:Pointer: si tratta di un cane di origine inglese, molto utilizzato nella caccia. Black and tan coonhound: una razza molto antica originaria degli Stati Uniti, usata nella caccia al procione. Bassotto: cane da caccia con origine tedesca. Spaniel inglese, famoso per il suo olfatto molto fine, riesce a sentire gli animali seguendoli fino all’acqua. Pastore belga: altra razza di cane molto antica, inizialmente utilizzato per badare il gregge ed in seguito apprezzato per il suo olfatto eccezionale, sembra che riesca a fiutare l’odore del tumore alla prostata. Labrador: per il suo fiuto fine viene utilizzato molto anche per i soccorsi e la ricerca di uomini durante catastrofi naturali. Pastore tedesco: è un cane molto intelligente addestrato anche lui per soccorsi grazie alla sua velocità nell’apprendere velocemente, ottimo anche come cane antidroga. Non poteva mancare nell’elenco il Beagle, cane da caccia, utilizzato anche come antidroga e da soccorso. Siamo quasi giunti a termine di questa classifica, con il Basset hound, originario dall’Inghilterra, figura sempre tra i cani col fiuto sviluppato ed infine il Bloodhound anch’ esso ottimo cane da caccia, addestrato per il soccorso e per il ritrovamento di persone.Sentire che odore ha chi ci sta di fronte in certe occasioni potrebbe essere utile per evitare spiacevoli incontri, chissà magari con l’aiuto del vostro cane potreste riuscire a fiutare anche voi le persone sbagliate, quelle dalle quali meglio tenersi lontani.

Cane corso Italiano

I migliori cani da guardia: le quindici razze più indicate

Curiosità Redazione -

Andiamo alla scoperta dei migliori cani da guardia che potete trovare sul pianeta. Esistono dei quattro zampe che è meglio non far arrabbiare: i migliori cani da guardia sono quelli che proteggeranno voi e la vostra casa dai malintenzionati, e per certi versi serviranno più loro dei vari metodi tecnologici a disposizione.Sia per istinto che per addestramento ci sono alcuni cani che meglio si prestano a questo compito: sanno dare l'allarme oppure mostrare i denti quando serve. Insomma, il loro aiuto potrebbe essere decisivo, in alcuni casi anche per salvarvi la vita.Si, perchè innanzitutto sono pets che vi vogliono tanto, ma tanto bene: per questo vi proteggeranno anche a scapito della loro stessa vita. Non ci penseranno due volte a scagliarsi contro degli individui che per qualsiasi motivo sono entrati nella vostra proprietà.Nel nostro focus andiamo dunque a scoprire quali sono i migliori cani da guardia: abbiamo selezionato dieci razze particolarmente indicate per questo scopo (ma tenete ben presente che dovranno essere addestrati per svolgere al meglio questo compito). Siete pronti? Partiamo! * 1) Cane Corso: diffidente con gli estranei ma mai violento. Se sente pericolo per sé o per la sua famiglia non passa subito all’attacco, con calma e intelligenza avvisa il malintenzionato di non fare un altro passo, ringhiando e al massimo dandogli un bau! di avvertimento, perché lui, forte e massiccio, non si scompone più di tanto.2) Bullmastiff: è un ottimo cane da compagnia in casa e in tutti i contesti in cui possa manifestare la sua volontà di socializzare con le persone, bambini compresi. Poco da appartamento ma eccellente cane da guardia, è sempre memore del suo passato di cane nato per aiutare contro i bracconieri e quindi è anche un eccellente animale da difesa, anche se guardando la proverbiale timidezza durante il primo anno di vita potrebbe essere strano pensarlo. È comunque indispensabile, qualora lo si scelga come cane da guardia, che possa scorrazzare liberamente e uscire più volte al giorno anche per non perdere i suoi stimoli olfattivi e uditivi, come invece accadrebbe lasciandolo solo per troppo tempo in uno spazio ristretto.3) Pastore tedesco: è impossibile non inserirlo nella top 10 dei migliori cani da guardia. Si tratta di un cane molto versatile, che si presta agli usi più disparati. Uno dei suoi primi compiti, ovviamente, era legato alla pastorizia. Oggi il pastore tedesco è impiegato dalle forze dell’ordine come razza cinofila, per scovare tracce di droga. Il suo fiuto eccezionale gli permette di scovare persone disperse o sepolte in crolli. In ambito domestico il pastore tedesco è un ottimo cane da guardia.4) Dogo argentino: il suo carattere è quello di un cane da guardia e da difesa perfetto. E’ molto intelligente e furbo, ma anche terribilmente territoriale: non abbaia quasi mai, ma se un cane dello stesso sesso invade il suo territorio saprà far valere la sua potenza. Questo perchè la natura dominatrice fa parte della sua indole. E’ nella caccia che tutta la sua astuzia e coraggio vengono fuori. Tuttavia non si può dire che il Dogo argentino non sia un cane estremamente affettuoso e dolce, nonostante un aspetto che non farebbe pensare a queste qualità: ama la sua famiglia e il suo padrone, è molto protettivo. E’ diffidente con le persone che non conosce, ma non aggressivo.5) Rottweiler: sicuramente uno dei migliori cani da guardia al mondo, è una di quelle razze canine considerate pericolose. È vero? Si e no. È vero quando qualcuno minaccia il suo padrone o la sua famiglia, o la sua casa. È vero quando si sente minacciato lui stesso. Se non è in stato di allerta è un cane saggio e tranquillo che non abbaia mai inutilmente. Ovviamente ricordiamoci che è un cane da guardia. È possessivo con la sua famiglia e con il suo padrone soprattutto e se si sente minacciato o se sente il pericolo per la sua famiglia allora state in guardia, perché vi avviserà di stare alla larga mostrando i denti. Non è un cane che attacca immediatamente, ma se arriva a farlo nulla riesce a fermarlo.6) Pastore dei Pirenei: Il suo carattere è quello di un animale sicuro di sé ma molto gentile, in particolare coi bambini, e molto affettuoso. Si tratta di un cane territoriale, che sa proteggere molto bene la sua famiglia o il suo gregge quando è necessario, ma di norma, quando non ci sono pericoli in vista, è paziente e leale. È quindi un cane da guardia di ottimo livello, ma è sempre stato utilizzato per compiti diversi nella storia, arrivando anche a essere un eccellente cane da compagnia per i nobili francesi.7) American Staffordshire Terrier (Amstaff): ha origine da cani da combattimento, da cui ha preso il carattere combattivo e coraggioso. Tuttavia, queste caratteristiche nel tempo sono state temperate fino ad ottenere un cane sì coraggioso, ma non aggressivo. Per questo motivo il suo impiego ideale è come cane da guardia, anche perché l’Amstaff è dotato di una sensibilità molto spiccata che gli permette di capire subito se la persona che si avvicina è dotata di buone o cattive intenzioni. E' perciò uno dei cani da guardia migliori a cui affidare la vostra protezione Inoltre, è un cane che ama socializzare e ciò lo rende ottimo anche come cane da compagnia.8) Pastore del Caucaso: Come razza, è stato riconosciuto negli anni 50 in Russia e negli anni 80 dalla FCI. I primi esemplari di questa razza canina risultano essere stati un valido aiuto alle armate dello Zar, in quanto, grazie al pelo folto e impermeabile, può resistere a rigide condizioni climatiche. E' molto diffidente con gli estranei. E’ nella sua natura esserlo, ricordiamoci che è un cane da guardia e fin dalle origini proteggeva il gregge e il pastore. Sta sempre in allerta e se qualcuno non gli piace si fa capire molto bene con un ringhio profondo, uno stato di irrequietezza e un movimento ondulatorio della coda.9) Pastore maremmano: non è un cane foriero di coccole, ma non bisogna confondersi: è una razza che si lega tantissimo al suo padrone e alla sua famiglia, solo che il suo essere indipendente fa si che non stia ogni minuto ad attendere il suo proprietario sull’uscio di casa. Difatti, pur non essendo aggressivo, lo diventerà per difendere la sua casa e la sua famiglia, da cui però esige rispetto per darlo a sua volta. E’ diffidente nei confronti degli estranei.10) Mastino tibetano: è sicuramente uno dei top tra i migliori cani da guardia. Per via della sua mole è meglio tenerlo in spazi aperti. Non è proprio adatto a vivere in appartamento. È un cane molto attento e vigile tende ad essere quasi distaccato. E’ un cane che non lascia intuire le sue intenzioni. È comunque molto attaccato alla sua famiglia ed è anche parecchio protettivo in quanto si sente responsabile per essa. Nonostante la sua indipendenza ha comunque bisogno di avere un contatto costante. È famoso per il suo coraggio. Pare che non gli faccia paura nulla. Estranei e bambini sono da tenere a distanza, più che altro per il suo carattere imprevedibile.11) Mastino napoletano: ci troviamo di fronte al classico esempio per il quale l’apparenza inganna. Il Mastino Napoletano infatti è un gigante buono. Certamente è molto protettivo con la propria casa e la propria “famiglia acquisita”, e ha una stazza tale da incutere timore a qualunque avversario. Tuttavia raramente si riscontrano episodi di aggressività gratuita e – in linea di massima e salvo eccezioni – questa razza può definirsi molto leale.12) Dogue de Bordeaux: è un cane capace di intimidire, vista la sua mole, il suo peso, le sue ottime qualità come cane da guardia e il passato anche di cane da combattimento. Oggi il carattere del Dogue de Bordeaux è stato però reso sempre meno aggressivo e questa specie è docile ed equilibrata, molto affezionata al padrone e di grande pazienza con i bambini. Come sempre, per essere sicuri del suo carattere la cosa migliore è addestrare il Dogue de Bordeaux fin da cucciolo, per renderlo il guardiano perfetto.13) Dobermann: mentre alcuni hanno paura di questa meravigliosa razza di cani, altri sanno che quando hai avuto un Dobermann a riempire le tue giornate, difficilmente potrai poi farne a meno. E’ forse uno dei cani più dolci e affettuosi che possano esistere tra tutte le razze dei nostri amici pelosi. Sì, avete capito bene.E’ un animale pacifico e molto socievole. Certo è pur sempre un cane da guardia e se il suo padrone viene in qualche modo minacciato allora vi mostrerà il suo sorriso a 42 denti. Ma è un cane anche molto obbediente e, se ben educato, risponderà al suo padrone con effetto immediato. Per questo motivo ha bisogno di un padrone deciso e sicuro che gli sappia trasmettere calma e determinazione.14) Pastore belga: chi ha conosciuto questa razza saprà che tra gli aspetti del suo carattere che spiccano maggiormente c’è sicuramente la sua vitalità. E’ un cane molto elegante e muscoloso, questa caratteristica lo rende una razza sportiva. La sua intelligenza e il suo senso olfattivo sviluppato lo portano ad essere indicato anche per lavori di polizia, come cane antidroga o da soccorso ma anche accompagnatore per ciechi.Il pastore belga è un cane molto affettuoso, richiede coccole e si lega tantissimo al suo padrone, lo difenderebbe a qualsiasi costo, forse per questo gli si deve anche un’ etichetta di cane un pò aggressivo, cattivo.Il suo carattere impulsivo può essere regolato ed educato sin da quando è cucciolo, seguendolo e addestrandolo in modo da regolare il suo temperamento. Questo lo rende un ottimo cane da guardia. Ha uno spiccato spirito di iniziativa e quando si mette a fare la guardia non perdona nessuno, neanche persone che conosce di vista: quando scende la sera il territorio che controlla diventa invalicabile.E’ un cane molto sensibile quindi fate attenzione a non trattarlo con troppa durezza o severità perché è portato a reagire subito agli stimoli e potrebbe diventare ostile.15) Mastino spagnolo: a causa della grande mole, è preferibile disporre di una grande casa, possibilmente con giardino, per permettere al mastino spagnolo di fare esercizio fisico secondo i propri ritmi. La vita cittadina può essere stressante per lui, più propenso alla solitudine ed a relazionarsi unicamente con la propria famiglia. L’ideale sarebbe una soluzione in campagna. Non necessita di molto sfogo fisico, ma certamente vista la mole il momento della passeggiata può essere impegnativo. Il mastino spagnolo è un ottimo cane da compagnia, da guardia e da difesa. Viene ancora utilizzato anche come cane da pastore, ma trova maggior utilizzo come compagno nelle fattorie ed aziende agricole, essendo un temibile cane da guardia al territorio e da difesa per la famiglia.

Clonare il cane

Clonare il cane: ora si può, ma questa scelta vi soddisferà?

Curiosità Redazione -

Clonare il cane: è possibile? Si, e c'è chi lo sta già facendo: tutto quello che c'è da sapere sulla clonazione dei quattro zampe. Quante volte, guardando il vostro amato quattro zampe, avete pensato: “Darei qualunque cosa per averlo con me per sempre!” Bè, oggi sborsando 100 mila dollari potete clonare il cane. Detto così sembra quasi fantascienza, ma pare che la richiesta di clonazione di animali domestici sia in aumento. Tutto è iniziato a fine anni ’90, quando nacque la pecora Dolly, divenuta famosa in tutto il mondo per essere il primo mammifero clonato da cellule adulte e non da embrioni. Su questa falsa riga, da qualche tempo a questa parte un laboratorio coreano, il Sooam Biotech Research Center di Seul, ha iniziato ad applicare la stessa procedura per soddisfare la richiesta di quei padroni (benestanti) che sono disposti a clonare il cane, nella speranza di non doversi separare mai da lui, nemmeno dopo la sua morte. Così nel 2005 è nato il primo cane clonato, di nome Snuppy, un Levriero Afgano, a cui ne sono seguiti molti altri, fino a raggiungere – pare – i 600 esemplari clonati in Corea. Da lì l’idea di trasformare la clonazione in un vero e proprio business, “esportandola” anche in occidente, in Inghilterra e negli Stati Uniti. Per attirare i clienti, in Texas il servizio è stato offerto, almeno inizialmente, al prezzo scontato di “soli” 50 mila euro, mentre nel Regno Unito si è arrivati addirittura a promuovere una specie di concorso a premi, con in palio per il vincitore la clonazione del proprio cane. Per partecipare era sufficiente raccontare la storia della vita vissuta con il proprio quattro zampe; quella ritenuta più bella e commovente sarebbe stata proclamata vincitrice. Il “fortunato” cane uscito trionfante dalla competizione è stato un Bassotto di 12 anni, che la padrona ha deciso di far clonare, pensando che ormai il suo fedele amico non avesse più molti anni di vita. Simile il percorso che ha portato nel 2009 alla clonazione di un cane “speciale”, il Pastore Tedesco Trakr che, assieme al suo padrone (un agente di polizia), era diventato famoso per aver coraggiosamente salvato molte vite umane nel crollo delle Torri Gemelle, a New York, nel 2001. La società di bio-ingegneria, Bio Arts International, ha deciso di “regalare” la clonazione di Trakr al suo proprietario, visto l’eroismo per cui si era distinto, dando vita così a cinque cloni dell’animale e garantendosi contemporaneamente un’efficace operazione di marketing e un indubbio ritorno d’immagine.Clonazione del cane: come è possibile tecnicamente? Quando e come si può clonare il cane ? Tecnicamente la clonazione può essere condotta sia quando il cane “autentico” è ancora vivo sia entro pochi giorni dal decesso, prelevando del tessuto, dal quale viene estratto il DNA dell’animale, che viene impiantato nell’ovulo di un donatore, svuotato del suo DNA congenito, per poi essere trasferito nell’utero di una madre “surrogata”, che partorirà il clone. In questo modo il nascituro avrà il patrimonio genetico del suo predecessore.Clonare il cane: i contro di questa pratica Gli scienziati che praticano la clonazione assicurano che i cloni saranno identici al “donatore”, ma attenzione a chi vende illusioni. Clonare il cane si può, ma il clone non sarà mai lo stesso cane che avete amato per anni: potrà avere le stesse caratteristiche fisiche (ad esempio la stessa macchia nello stesso punto del mantello), ma la soggettività, quell’insieme di peculiarità che tanto ci hanno fatto amare il nostro cane e che l’hanno reso unico non possono essere replicate. Il temperamento infatti deriva da un insieme di fattori, buona parte dei quali esulano dal DNA, ed è il risultato dell’ambiente in cui il cane cresce, dell’educazione che riceve, delle interazioni con gli umani e con gli altri suoi simili. In sostanza, nessun clone potrà mai restituirci il nostro adorato Fido. Per quanto l’idea di clonare il cane sia frutto dell’immenso amore che il padrone prova per il proprio animale, chi medita di adottare questa soluzione per scongiurare l’allontanamento definitivo dall’adorato quattro zampe, deve considerare che ciò genera inevitabilmente la sofferenza di altri cani, proprio come quello che tanto ama. Basti pensare che possono occorrere anche 1.000 impianti di ovuli in 100 femmine, utilizzate per la riproduzione in serie, per ottenere una gravidanza. Inoltre, il 75% degli embrioni muore nei primi mesi di gestazione e quelli che arrivano alla nascita, nel 25% dei casi, o sono morti o hanno gravi deformità e vengono soppressi. Infine quei pochi che nascono sani hanno un’elevata probabilità di soffrire di molte patologie importanti di tipo cardiaco, renale, articolare, polmonare, intestinale, che condannano questi cani ad avere una vita probabilmente breve. Nemmeno la scienza dunque è in grado di restituirci il nostro migliore amico tale e quale, perciò è bene evitare che l’incommensurabile dolore causato dalla sua perdita possa essere sfruttato per abbagliarci con false speranze, a scopo di lucro. Ma se non si può riprodurre il nostro cane, si può duplicare l’amore che abbiamo provato per lui e allora perché non “adottare” un altro quattro zampe, magari scegliendolo nei canili sempre troppo affollati? Il nostro nuovo amico, non sarà uguale a quel cane che ha fatto parte della nostra vita per tanti anni, ma sicuramente saprà farsi amare allo stesso modo e condividere con noi altrettante gioie, dolori ed esperienze indimenticabili.

Alpinista eroe sale in montagna per salvare due cani smarriti e al gelo: le immagini

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Ha rischiato la sua vita per salvare quella di due cani che si erano persi e stavano per congelare: ecco la storia di Scott. Aveva scoperto tramite un post su Facebook che una donna aveva smarrito in montagna i suoi due cani, un Pastore tedesco di nome Lilah e un meticcio chiamato Cash. Stiamo parlando di Scott Pilling, un 37enne alpinista che non ci ha pensato due volte: ha preso la sua macchina, ha guidato per 150 km e ha raggiunto il punto di partenza dove iniziare a scalare la montagna.Giunto sul posto, ha capito che non c'era più molto tempo: i due cagnolini erano già da 48 ore là fuori, stavano per congelare. Insieme a lui sono arrivati altri escursionisti, il cui aiuto è stato decisivo per salvare i quattro zampe bloccati su uno strapiombo a oltre 900 metri sul livello del mare.Scott ha raccontato quei momenti: "Sapevo che il lato orientale della montagna, che è il più pericoloso, non era stato controllato. Così ho deciso di andarci io, ma non immaginavo davvero che avrei trovato i cani. Quando li ho visti in lontananza e hanno risposto ai miei fischi, non potevo crederci. Se fossero stati lì molto più a lungo non sarebbero sopravvissuti. Il cane più grosso aveva fatto da scudo al più piccolo, cercando di tenerlo al caldo".Colette Kilroy, proprietaria dei due quattro zampe, non poteva crederci: "Non posso esprimere a parole quanto sono grato e riconoscente a quell’uomo. Sei un eroe ai miei occhi e mi sento così grato che lui fossi lì. Grazie per aver rischiato la sua vita per i miei cani. Ora stanno bene e dormiranno per un bel po'".

La storia di rex, il cane che ha protetto un ragazzo rimanendo ferito da 3 colpi di pistola

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Se non fosse per Rex, questo ragazzo di 16 anni non sarebbe vivo: ecco come questo Pastore tedesco lo ha salvato. Javier Mercardo è un ragazzo di 16 anni la cui vita è stata salvata dall'intervento miracoloso di Rex, un cane Pastore tedesco che lo ha protetto dai ladri entrati in casa mentre era da solo. Ecco il racconto del ragazzo: "Se non fosse per Rex, io non sarei qui a raccontare questa storia".Questo eroico gesto è costato al cagnolino tre ferite da arma da fuoco. E' avvenuto tutto verso mezzogiorno: Javier ha sentito un rumore, davanti a casa sua c'era un'auto che non aveva mai visto. Ecco le sue parole: "Ho sentito rompere la porta scorrevole fatta di vetro. Un colpo secco ed è andata in mille pezzi. Il mio cane è corso di sotto, e ha iniziato ad abbaiare e abbaiare, ho sentito qualcuno urlare “il cane mi ha morso"".Così Javier ha preso il cellulare ed è riuscito, nascosto nell'armadio, a chiamare il 911: "Sentivo il mio cane, tipo, molto vicino a me nel bagno con me, che abbaiava, e l’uomo è salito di sopra. Ho sentito uno sparo e poi altri. Rex guaiva dopo ogni colpo. E’ stata la cosa peggiore di tutta la mia vita".Javier era terrorizzato, voleva aiutare Rex ma il poliziotto al telefono gli ha raccomandato di non muoversi da lì: "Pensavo che fosse morto". Dopo poco, i poliziotti sono arrivati, Rex era ferito ma vivo! E' stato trasportato in ospedale per gli interventi di emergenza da fare agli animali domestici.Doveva essere sottoposto ad operazione chirurgica, che però aveva un costo non indifferente: "Io e i miei genitori eravamo molto preoccupati per Rex, e mio padre ha deciso di lavorare anche al sabato pur di raccogliere soldi per l’intervento".Per fortuna però la storia si è diffusa e qualcuno ha aperto una sottoscrizione online per raccogliere fondi. Sono stati donati quasi 60mila dollari: il cane è così stato salvato. L'operazione ha avuto successo, presto Rex tornerà dalla sua famiglia.

Displasia gomito nel cane: gradi, sintomi, terapia, intervento e guarigione

Salute del cane Redazione -

La displasia del gomito nel cane è una patologia che deve essere curata mediante un intervento chirurgico. Esattamente come gli esseri umani, anche i nostri amici a quattro zampe possono avere bisogno dell'ortopedico! Si tratta di una battuta: ovviamente nel caso dei nostri compagni pelosi ci si rivolgere sempre al veterinario di fiducia.In questo articolo parleremo dei problemi legati all'ossatura dei nostri cani, nella fattispecie della displasia del gomito nel cane. Si tratta di una "patologia" abbastanza comune nel mondo cinofilo, soprattutto per i cani di grossa taglia. Nulla di troppo allarmante se presa in tempo; tuttavia una bega piuttosto fastidiosa per il vostro amico, se trascurata.Volendo entrare più nel dettaglio, di che si tratta? Utilizzando la definizione strettamente medica la displasia del gomito nel cane è "una alterazione della formazione dell'articolazione del gomito del cane", che si traduce in una "crescita asincrona di radio e ulna".In generale dunque si tratta di disturbo legato ad una incongruenza nella crescita di alcune sezioni ossee. Ma quali conseguenze può avere? Come sempre le tempistiche nell'affrontare i problemi possono risultare fondamentali, anche se - va detto, in prima battuta che -  questa patologia ha una componente principalmente ereditaria poligenica.Da un lato ci sono indubbiamente razze più predisposte di altre ad avere problemi displasia, dall'altro i fattori ambientali si ritagliano una loro parte nel processo che porta a tale malattia.Displasia gomito nel cane: sintomi e cause Ci sono fondamentalmente tre cause che portano alla displasia del gomito (in termini strettamente scientifici si parlerebbe di tre eziologie). Questi tre fattori scatenanti possono apparire individualmente oppure presentarsi tutti insieme, a seconda dei casi.La prima è la UAO, ovvero la mancata saldatura del processo anconeo dell'ulna. In questi casi un ritardo della crescita dell'ulna, associato ad solco trocleare troppo piccolo, porta la cartilagine ad dover affrontare degli sforzi eccessivi: il risultato è una mancata saldatura e il formarsi di una sorta di "scalino" tra le superfici di radio e ulna. In un esemplare in salute questo processo dovrebbe concludersi normalmente tra la 16ª e la 20ª settimana di vita, quindi monitorate con attenzione il vostro amico a quattro zampe in questa fase.La seconda è la FCP ovvero la frammentazione del processo coronoideo mediale. Si tratta di un caso legato alla cosiddetta "sindrome del radio corto"(ritardo nella crescita del radio) e/o alla deformazione del solco trocleare (dalla struttura ellittica). Verrà quindi intaccata la regolare crescita del gomito.La terza è la OCD, sigla che sta per osteocondrite disseccante della troclea omerale. Questa forma di displasia del gomito colpisce entrambe le articolazioni e si presenta nel cane già tra i 4 e gli 8 mesi di vita. Il termine "disseccante" è legato al fatto che in questi casi spesso c'è un distacco di lembi cartilaginei nella cavità articolare, quasi come si trattasse di foglie secche.Ci sono degli elementi ricorrenti nella comparsa della displasia del gomito, in qualunque caso particolare essa si manifesti:Quasi sempre se trascurata degenera in zoppia e/o artrite Colpisce quasi sempre cani di grossa taglia, perché questi ovviamente sottopongono le giunture ad un grosso sforzo. Le razze più predisposte sono il Labrador Retriever, il Golden Retriever, il Rottweiler, il Bovaro del Bernese ed il Pastore Tedesco.Displasia del gomito nel cane: intervento e terapia Ovviamente rivolgetevi subito al veterinario di fiducia, qualora doveste riscontrare elementi problematici nell'andatura del vostro amico a quattro zampe. Sappiate che la terapia strettamente "medica" è quasi sempre solo palliativa: allevia il dolore ma non risolve il problema.La soluzione quasi sempre è l'operazione chirurgica. Ragionate col veterinario su quale possa essere la soluzione ottimale anche e soprattutto in relazione alle condizioni di salute e all'età del cane.

Cheratite pannosa nel cane (csk): cause, sintomi e cura

Salute del cane Redazione -

La cheratite pannosa nel cane è una patologia che si manifesta con frequenza: andiamo a scoprire di cosa si tratta. In ambito di oftalmologia veterinaria una delle patologie più frequenti è la cheratite pannosa nel cane, detta anche cheratite superficiale o cheratocongiuntivite cronica del Pastore tedesco, visto che colpisce spesso questa razza.In cosa si concretizza questa malattia? Innanzitutto in un'infiammazione della cornea, ma successivamente questa va a peggiorare fino a quando diventa cronica: si crea così un panno pigmentato sull'occhio (ecco perchè si chiama così).In realtà il Pastore tedesco non è l'unica razza soggetta alla cheratite pannosa nel cane: insieme ad essa bisogna annoverare anche il Pastore belga, il Collie e il Greyhound. Non è detto che però non possa manifestarsi in altre razze o nei meticci. Andiamo dunque alla scoperta delle cause e dei sintomi di questa patologia. Cheratite pannosa nel cane: cause e sintomi Si tratta di una cheratite non ulcerativa di causa immunomediata (anche se i raggi UVA possono essere fonte della sua patogenesi). Solitamente si manifesta bilateralmente, e quindi va a colpire tutti e due gli occhi. Nonostante sia progressiva, non porta ad ulcere.Tra i sintomi della cheratite pannosa nel cane abbiamo intanto una vascolarizzazione anomala che parte dal limbo per poi arrivare alla parte centrale della cornea. Quest'ultima diventa pigmentata. Non è da escludere la fuoriuscita di pus, ma anche la manifestazione di congiuntiviti e blefarospasmo.Potrebbe anche essere coinvolta la terza palpebra. In ogni caso ci si accorge della presenza di una malattia perché si nota che la cornea non è bella trasparente: ci sono delle macchie che non dovrebbero essere presenti. Questo deve farci allarmare.Cheratite pannosa nel cane: cura In primis bisogna diagnosticare la malattia: una volta fatto questo attraverso una visita specialistica dall'oculista veterinario, si può iniziare la cura. In cosa si concretizza? Nell'applicazione di pomate oftalmiche o colliri a base di cortisone e ciclosporina.Facile a dirsi, meno a farsi: se avete un cane poco "collaborativo", applicargli pomate o colliri non sarà affatto semplice. Altro lato che dovete considerare di questo tipo di terapia sono i costi, perchè questi prodotti hanno prezzi alti e dovete considerare che andranno applicati vita naturale durante (nella maggior parte dei casi, non sempre).Quindi è bene agire tempestivamente: curare una cheratite pannosa nel cane all'inizio è un conto, farlo quando è in stato avanzato è un altro. Nel momento in cui la cura funzionerà, nel giro di due settimane la vascolarizzazione scompare.Se l'articolo ti è stato utile potrebbero interessarti anche:Gli occhi del cane lacrimano: cause, rimedi e cura Congiuntivite nel cane: sintomi, cosa fare e rimedi naturali

Il cane si rincorre la coda: potrebbe essere tail chasing

Salute del cane Redazione -

Il cane si rincorre la coda, solo un gioco o è bene preoccuparsi? I nostri consigli Vi sarà capitato tante volte di vedere un cane ricorrersi la coda, affannarsi per afferrarla, riuscirci e poi perderla o fallire il tentavo e ricominciare.Di solito questi sono comportamenti che ci fanno sorridere ma se ripetuti spesso dovrebbero invece farci riflettere. Se il cane si rincorre la coda ci potrebbero infatti essere gli spettri di un disturbo mentale che sta iniziando a palesarsi e intervenire in modo tempestivo ed efficace potrebbe essere un grande sollievo per il nostro cane.Se il cane non sta giocando questo è solo l’inizio di un meccanismo di ripetizione che potrebbe sfociare in disturbo comportamentale che potrebbe richiedere l’intervento di uno specialista. Il cane si rincorre la coda, quando parliamo di tail chasing Se il cane si rincorre la coda in maniera costante e prolungata, in diversi momenti della giornata, allora potrebbe trattarsi di un disturbo del comportamento chiamato tail chasing. Questo disturbo compulsivo altro non è che la manifestazione esteriore di un disagio che il cane vive e non riesce a risolvere.I disturbi comportamentali sono comportamenti normali che vengono ripetuti fuori dal loro contesto originario, hanno come oggetto stimoli o oggetti impropri, vengono svolti in maniera costante e gradualmente prendono il posto del comportamento normale.Usualmente si manifestano tra i 18 e i 36 mesi di età del cane. Compaiono a seguito di ansia o stress ma se fissati si manifestano anche in assenza di una causa scatenante.Brevemente possiamo dire che i disturbi comportamentali si dividono in:• disturbi compulsivi orali: sono quelli in cui il cane utilizza la bocca. Di questa tipologia fanno parte: il leccarsi eccessivamente alcune parti del corpo, procurarsi traumi, masticare lana o oggetti (pica), succhiarsi arti o il fianco. Il disturbo compulsivo di leccarsi eccessivamente fino a prodursi delle lesioni chiamate granulomi, si definisce dermatite acrale ed è il più diffuso tra i cani.• disturbi compulsivi locomotori: sono legati al movimento e il rincorrersi la coda fa naturalmente parte di questa categoria. Ma si annoverano anche: circling o camminare in tondo, camminare avanti e indietro, inseguire riflessi di luce, immobilizzarsi.Il cane si ricorre la coda o tail chasing: cause Quando il cane si rincorre la coda come espressione di un comportamento compulsivo, esprime stress, frustrazione e conflitto. Potrebbe essere anche una richiesta di maggiori attenzioni da parte del padrone.Sfortunatamente se il cane riesce ad ottenere tali attenzioni generando il comportamento compulsivo, sarà sempre più propenso a ripeterlo, cadendo in un circolo vizioso.I sintomi, come il rincorrersi la coda, possono essere rintracciati:• nella relazione cane-padrone: un po' come il pianto dei nostri bambini, il cane intuisce che rincorrersi la coda crea un’interazione con il padrone e ripete spesso tale comportamento per avere maggiori attenzioni. Inizialmente si ricorre la coda solo in presenza del padrone per generare una reazione, poi diventa un meccanismo ripetuto e fissato da cui il cane non riesce più a sganciarsi.• fattori ambientali: una vita monotona e poco ricca di stimoli impedisce al cane il soddisfacimento di alcune attività biologiche (esempio attività fisica), e sociali, si annoia e inizia manifestare il comportamento, per esempio di rincorrersi la coda. Oppure inizialmente il tail chasing è un gesto scatenato dalla paura di qualcosa o un momento di stress. Bisogna evitare che il comportamento episodico diventi ripetitivo perché non si trasformi in disturbo compulsivo.• cause genetiche: una recente ricerca fatta dagli scienziati di tre università degli Stati Uniti, ha individuato nel cromosoma 7 il gene responsabile di questo tipo di comportamenti canini. I disturbi di tipo compulsivo potrebbero quindi essere innescati anche da stimoli di carattere fisico, lesioni o particolari stati di irritazione e da alterazioni a livello neurotrasmettitoriale.• causa neurologica: infine è importante ricordare, che il rincorrersi la coda potrebbe essere sintomo di problemi al sistema nervoso del cane come nel caso dell’head pressing. Il cane si rincorre la coda: origine, caratteristiche e razze predisposte Il ricorrersi la coda, o tail chasing, è un’alterazione del comportamento predatorio. Le modalità sono le seguenti: il cane inizia a ruotare su stesso, cerca di afferrarsi la coda, la cattura, la lecca ed alcune volte la morde, proprio come se non fosse parte di se stesso ma una preda o un oggetto.Risulta essere disturbo compulsivo quando diventa l’attività preferenziale del cane. Si pensi che alcuni esemplari arrivano a rincorressi la coda anche per 5 ore al giorno.L’atteggiamento si manifesta ad amplifica in mancanza di adeguata attività fisica per il cane.Il tail chasing appare più frequente in alcune razze, come il Pastore Tedesco, l’Amstaff, il Bull Terrier e il Jack Russell, anche se nessuna razza è indenne.In passato la terapia era cruenta quanto inefficace e consisteva nell’amputazione della coda. Il risultato era pessimo, poiché il cane continuava a rincorrersi la base della coda. Fortunatamente oggi, sono diverse le soluzioni che possiamo apportare per risolvere il problema. Il cane si rincorre la coda o tail chasing: terapiaUna volta appurato che il nostro cane soffre di tail chasing, possiamo mettere in atto varie strategie per aiutarlo. Il nostro obiettivo è ridurre al minimo le volte in cui il cane mette in atto il comportamento.I suggerimenti del veterinario sono i seguenti:• Aumentare sport e attività fisica svolta con il nostro cane. Se il cane si sfoga, ha minori livelli di stress, è più stanco e appagato. Inoltre ne beneficia la comunicazione cane-padrone, che risolve tanti piccoli e grandi problemi.• Se il tail chasing è generato da una richiesta di maggiore attenzione, è necessario ignorare il cane quando lo mette in atto. Per i padroni è difficilissimo, ma il vostro rimprovero o richiamo è l’esatto motivo che genera il rincorrersi la coda.• Ridurre al mimino le situazioni di stress. Il cane può sperimentare ansia quando non ha il controllo della situazione e non riesce a prevedere cosa accadrà. Per questa ragione, organizzare la sua giornata in maniera routinaria lo aiuta a sentirsi più sereno. Il susseguirsi degli eventi della giornata deve essere sempre il medesimo ed avvenire sempre più o meno agli stessi orari.• Quando il cane mette in atto il comportamento, cercare di distrarlo con rumori o qualcosa che possa attirare la sua attenzione, sempre evitando di farsi vedere, perché ciò non diventi un rinforzo involontario per il cane (“bene se mi mordo la coda mi fa giocare!”). Non appena il cane interrompe il comportamento chiamarlo a sé e chiedergli di fare qualcosa, per esempio sedersi e premiarlo per quello.• Provvedere ad un adeguato arricchimento ambientale: giochi interattivi, lunghe passeggiate, svolgimento di sport con il padrone.• Solo nei casi più gravi sarà necessaria una terapia farmacologica per il tail chasing, naturalmente da farsi prescrivere dal proprio veterinario.

razze di cani pericolose

Cani pericolosi: la normativa in italia e le leggi europee

Comportamento Redazione -

“Dimmi qual è la tua razza e ti dirò se sei buono o cattivo…”. Potrebbe iniziare così un articolo sulle razze di cani pericolose, ma sarebbe fuorviante. Eh sì, perché non esistono cani sulla carta più aggressivi di altri, ma tutto dipende sempre dall’educazione che ricevono, dal contesto in cui crescono e vivono e dalle caratteristiche del singolo soggetto. Per anni si è cercato di stilare graduatorie che mettessero nero su bianco i nomi delle razze di cani più pericolose , magari pensando anche che questo potesse diminuire le potenziali aggressioni nei confronti dell’uomo. È quanto avvenuto nel 2006 con l’ordinanza del Ministro Livia Turco sulla "Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani", che relegava 17 razze canine nella lista dei “cattivi”, rovinando la reputazione di alcune di queste in modo quasi irrimediabile (vedi i Pitbull). Sin dall’inizio questo elenco suscitò numerose polemiche e dissensi, soprattutto da parte degli addetti ai lavori: educatori cinofili, veterinari, allevatori, che di cani ne capivano per esservi direttamente a contatto ogni giorno. Quel provvedimento era nato anche come risposta ad alcuni casi di aggressioni di cani nei confronti dell’uomo, ravvicinate nel tempo, a cui i media avevano dato grande rilievo, sulla base di quel meccanismo di agenda-setting che porta a selezionare e riproporre le notizie simili tra loro che hanno notevole impatto sull’opinione pubblica. Per onestà intellettuale va detto che le aggressioni canine esistono, ma, oltre ad essere sempre precedute da segnali premonitori che troppo spesso noi non sappiamo cogliere, sono una percentuale infinitesimale se rapportate al numero di quattrozampe che vivono pacificamente nelle famiglie italiane; solo che fanno molta più notizia rispetto ai circa 6 milioni di cani non aggressivi presenti nelle nostre case.Anche per questo l’ordinanza del 2006 ebbe vita breve e già dal 2009 la lista dei cani pericolosi venne abolita, dopo le critiche dell’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), dell’Associazione nazionale medici  veterinari, del Consiglio Superiore della Sanità e del Ministero delle Politiche agricole, tutti d’accordo nel sostenere che la correlazione tra razze e aggressività non aveva alcun fondamento scientifico.Cani pericolosi: perché alcuni sono considerati così? Tutte le principali Associazioni di categoria cinofile dunque affermano che la causa della potenziale aggressività del cane non è innata, ma affonda le sue radici nel rapporto con l’uomo, ma allora perché comunque si ritiene che esistano razze di cani pericolose? Anzitutto perché una cattiva fama è dura da “redimere” e l’uso improprio o addirittura criminale fatto dall’essere umano di certe razze, come nel caso dei Pitbull da combattimento, ha danneggiato gravemente la loro immagine, generando un pensiero comune che è difficile da sradicare. Anche la fisicità non aiuta alcune razze di cani, che per la loro taglia e potenza fisica sono considerati più pericolosi di altri: va da sé che un morso dato da un Rottweiler fa molti più danni di quello di un Chihuahua, ma ciò non significa che un cane delle dimensioni di un Chihuahua non possa essere aggressivo. Anche l’aspetto più o meno minaccioso gioca a sfavore di certe razze: molti associano ancora il Pastore Tedesco al lupo per la somiglianza delle forme, mentre alcuni cani dalla fisionomia con caratteristiche più neoteniche, come la testa tondeggiante, il muso arrotondato, le orecchie penzoloni, il corpo un po’ tozzo, come i retrievers, sono già visivamente associati al cucciolo e considerati meno pericolosi.Cani pericolosi in Italia: la normativa Quante volte è successo di sentire al telegiornale di un fatto grave che coinvolge i cani e dover ascoltare conseguenti commenti che attribuiscono la colpa dell’aggressione all’indole di una certa razza canina?Dopo l’attacco da parte di un cane, è tutto un susseguirsi di: “quella razza canina è pericolosa”, “sono cani da proibire”, “tutti lo sapevano che prima o poi sarebbe successo qualcosa”, “le leggi dovrebbero essere più severe per quel tipo di razza” ecc.Eppure tutti gli etologi dicono che l’aggressività di un cane non dipende dall’appartenere o meno ad una specifica razza bensì dall’educazione e l’ambiente nel quale cresce. Anche la legge italiana è d’accordo con questa linea di pensiero.Razze canine pericolose: legge italiana La normativa vigente in Italia basa la sua struttura generale sull’ Ordinanza del 23 marzo 2009 del Sottosegretario alla Salute Francasca Martini che cancella la lista di razze pericolose introdotte nel 2006 da Livia Turco con l’Ordinanza “Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani”.Nel testo firmato dalla Martini si specifica infatti che l'ordinanza precedente «non solo non ha ridotto gli episodi di aggressione ma, come confermato dalla letteratura scientifica di Medicina Veterinaria, non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane sulla base dell'appartenenza a una razza o ai suoi incroci».Una bella vittoria contro la discriminazione delle razze di cani pericolose a prescindere, elogiato anche da molte Associazioni Animaliste.Il corpo principale della legge, che accumuna anche le Ordinanze successive, prevede una serie di divieti e obblighi a tutti i cani a prescindere dalla loro appartenenza ad una razza canina pericolosa. Cani pericolosi normativa: i divietiNon si può possedere un cane per compiere queste attività:Addestramento che ne esalti l’aggressività. Qualsiasi operazione di selezione o di incrocio di cani con lo scopo di svilupparne l’aggressività. La sottoposizione di cani a doping. Gli interventi chirurgici destinati a modificare la morfologia di un cane o non finalizzati a scopi curativi, con particolare riferimento a: recisione delle corde vocali, taglio delle orecchie, estirpazione delle unghie e dei denti, taglio della coda. La vendita, l'esposizione ai fini di vendita e la commercializzazione di cani sottoposti a interventi chirurgici.Razze di cani pericolose normativa: resposabilità e obblighi I proprietari devono poi attenersi ad una serie di regole e obblighi:Il padrone è sempre responsabile del benessere e del controllo del proprio animale, pertanto risponde sia civilmente che penalmente dei danni o lesioni che questi arreca a persone, animali o cose. E' l’obbligato a utilizzare sempre e in ogni luogo il guinzaglio di una misura non superiore a mt. 1,50 per i cani condotti nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico - fatte salve le aree per cani individuate dai Comuni - e di avere sempre con sé la museruola (rigida o morbida) da applicare in caso di potenziale pericolo l’obbligo di affidare il proprio animale solo a persone in grado di gestirlo il proprietario ed il detentore devono, inoltre, assumere informazioni sulle caratteristiche fisiche ed etologiche dei cani e sulle normative in vigore. è obbligatorio per chiunque conduca il cane in ambito urbano raccoglierne le feci e avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle feci.Razze canine pericolose: Ordinanza 13 luglio 2016 Attualmente nel nostro Paese è in vigore l’Ordinanza del 13 luglio 2016 che, come le precedenti, conferma i contenuti del Decreto Martini illustrato precedentemente.Unica modifica rilevante di questo testo, è il ruolo centrale di prevenzione affidato ai veterinari. Per la prima volta infatti, nel 2016, si rendono i medici veterinari responsabili e promotori dell’educazione dei proprietari, rispetto alle razze canine considerate maggiormente impegnative.Gli si da per la prima volta la possibilità di organizzare percorsi formativi in tal senso, compito che fino ad allora era stata ad esclusivo appannaggio delle ASL territoriali. Inoltre possono e devono segnalare alle Asl di competenza le situazioni a rischio per la salute Pubblica.I cani soggetti a questo tipo di segnalazione vengono iscritti nel Registro dei cani morsicatori e con problemi di comportamento. Se il nostro cane è iscritto a questo registro saremo obbligati a stipulare un’assicurazione di responsabilità civile (di cui parleremo più avanti) e applicare contestualmente guinzaglio e museruola al proprio animale quando si trovano in aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico. Razze canine pericolose: lista Prima dell’Ordinanza Martini in Italia, vigeva L’Ordinanza del 13 Gennaio 2007, del Ministro della Salute Livia Turco. Tale disposizione conteneva una vera e propria “lista nera” di razze canine pericolose.Aspetto altrettanto inquietante della passata normativa era l’approccio discriminatorio e brutale rivolto alle razze canine pericolose. Per la prima volta nel nostro ordinamento giuridico infatti, veniva considerata l’ipotesi dell’abbattimento eutanasico di cani pericolosi, di cui il padrone non fosse in grado di prendersi cura adeguatamente.Solo questa Ordinanza nella storia dell’Italia ha preso in considerazione l’abbattimento dei cani in base alla razza e non in base al loro stato di salute o comportamento.Come abbiamo detto questa legge NON è più in vigore, ma ne parliamo poiché la lista Turco viene ancora tenuta in considerazione da alcune Compagnie Assicurative.Di seguito l’elenco di tutte le razze canine pericolose in essa contenute:American Bulldog Cane da pastore di Charplanina Cane da pastore dell'Anatolia Cane da pastore dell'Asia centrale Cane da pastore del Caucaso Cane da serra da Estreilla Dogo argentino Fila brazileiro Bull terrier Perro da canapo majoero Dogo canarioPerro da presa mallorquin Pit bull mastiff Pit bull terrier Rafeiro do alentejo Tornjak Rottweiler Tosa inuRazze canine pericolose patentino Chi deve conseguire il patentino?I corsi sono obbligatori per i proprietari di cani che richiedono una valutazione comportamentale in quanto impegnativi per la corretta gestione ai fini della tutela dell’incolumità pubblica; i casi singoli sono identificati dai veterinari a livello territoriale e iscritti in apposito registro.In cosa consiste il conseguimento del patentino?Per i proprietari di cani considerati impegnativi sono stati ideati dei percorsi formativi fatti da veterinari con specializzazione comportamentale. Il patentino è un attestato che viene rilasciato a chi frequenta con successo i corsi, cioè supera i test finali. Generalmente i corsi si articolano in percorsi da dieci ore, divisi in due giornate.I contenuti didattici sono focalizzati sulle responsabilità del proprietario verso il cane e la società: informazioni sulle origini del cane domestico e sulle esigenze come animale sociale; la descrizione delle fasi dello sviluppo comportamentale da cucciolo a cane adulto; la comunicazione tra uomo e animale domestico; i campanelli d’allarme rispetto ai comportamenti aggressivi; la convivenza tra cani e bambini; gli obblighi e i doveri del buon proprietario, il rispetto delle leggi per promuovere una civile convivenza.Il link successivo vi porta al testo ufficiale del Minstero della Salute, usato come materiale didattico durante i corsi: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_50_allegato.pdfRazze canine pericolose: assicurazione Come illustrato in precedenza,  se il nostro cane viene inserito nel Registro dei cani morsicatori sarà obbligatorio per noi, oltre al conseguimento del patentino, sottoscrivere un’assicurazione per cani RC, cioè di responsabilità civile.Alcune assicurazioni non stipulano polizze per i cani appartenenti alla lista Turco (anche se ribadiamo che non è più in vigore) o elevando di molto il premio da pagare, ravvisando nelle razze canine pericolose un aumento teorico del rischio.Vi sono altre assicurazioni invece che sono specializzate nell’assicurazione per cani, senza maggiorazioni del premio.Le assicurazioni per cani coprono:La responsabilità civile per danni causati dal nostro cane a persone terze. La responsabilità civile per danni causati dal nostro cane a cose di terzi. Spese di ricerche in caso di scomparsa. Spese veterinarie per interventi chirurgici. Tutela legale.Il tutto con vari massimali a seconda dei pacchetti scelti. I cani pericolosi: normative europee Gli olandesi, da sempre considerati popolo ospitale e particolarmente attento alle tematiche green, ha optato per una stretta decisa sulla normativa riguardante i cani pericolosi.Il governo olandese ha infatti stilato una lista che comprende una ventina di razze ed i loro incroci, considerate pericolose, tra cui si annoverano: Pitbull, Rottweiler e Pastori Caucasici.Dall’anno prossimo i proprietari di queste razze dovranno sottoporsi ad una procedura obbligatoria, se vogliono continuare ad ospitare il cane nelle loro case; tale procedura è volta a comprovare la non violenza di tali razze, considerate a prescindere, pericolose.Il Governo ha scelto la linea dura contro gli attacchi di cani pericolosi, con la finalità di ridurne al minimo il numero. Il Ministro per gli Affari Economici Martin Van Rijn, oltre ad aver introdotto l’elenco di cani pericolosi e la procedura obbligatoria per i proprietari, sta lavorando ad una lista di cani vietati e l’introduzione di nuovi poteri nelle amministrazioni locali, affinché possano sopprimere i cani pericolosi in alcune aree delle città.Inoltre lo Stato Olandese sta per introdurre un Registro Centrale, dove verranno annotati tutti i casi di aggressione da parte dei cani, ed una linea telefonica dedicata, per i cittadini che vogliono segnalare cani pericolosi o proprietari poco attenti.Una presa di posizione decisamente netta da parte dell’Amministrazione Pubblica contro l’aumento di incidenti in cui sono stati coinvolti cani aggressivi.L’iniziativa ha creato d’altro canto parecchie polemiche sia tra gli allevatori di cani che tra le Associazioni Animaliste che ritengono la nuova legge discriminatoria e lesiva di alcune razze, che se correttamente addestrate e gestite non sviluppano comportamenti violenti, come invece vorrebbe far intendere la normativa. Cani pericolosi: come si comportano gli altri Paesi Sono molti altri i Paesi che hanno legiferato, riguardo i cani pericolosi.Il nostro consiglio, quando si viaggia con un cane ritenuto impegnativo, è sempre di informarsi prima della partenza, sulle norme vigenti, aggiornamenti, regolamenti locali e possibili sanzioni.Di seguito riportiamo le leggi di alcuni Paesi, particolarmente severi, sull’introduzione di  cani pericolosi I cani pericolosi: Francia Il Paese distingue i cani potenzialmente pericolosi, in due categorie:cani da attacco: questi cani non sono iscritti in un libro genealogico riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura francese ed assimilabili per caratteristiche morfologiche ai cani di razza della seconda categoria (sono incroci con sembianze delle seguenti razze):Staffordshire terrier (Pit-bull) American Staffordshire terrier Mastiff Tosa InuPurtroppo da maggio di quest’anno questi sono considerati cani vietati sul territorio francese e non più tollerati anche di passagio, in compagnia di turisti esteri.cani da difesa o da guardia: Staffordshire terrier (Pit-bull) American Staffordshire terrier Rottweiler Tosa InuChi sceglie di avere con se questi cani in Francia va incontro ad una miriade di divieti: non si possono introdurre nelle comuni degli immobili collettivi per esempio. Deve attenersi a obblighi stringenti: dichiarare presso il Comune di residenza del proprietario del cane il luogo di residenza dello stesso.Deve attenersi diligentemente agli adempimenti burocratici: vaccinazione antirabbica fatta da meno di un anno, polizza assicurativa di responsabilità civile in regola con i pagamenti ed essere in possesso del documento che comprava l’appartenenza del cane pericoloso al LOF (libro genealogico riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura francese).Questi cani pericolosi non possono essere detenuti da: minori di 18 anni, maggiorenni sotto tutela, persone con condanne per crimini violenti, persone a cui sia già stato revocata la proprietà di un cane. I cani pericolosi, infine devono sempre avere la museruola.Per i cani di difesa o guardia, verranno richiesti ai turisti i medesimi requisiti per la loro permanenza nel territorio, imposta ai cittadini francesi. I cani pericolosi: Gran Bretagna La legislazione inglese vieta di possedere le seguenti razze di cani:Pit Bull Tosa Inu Dogo Argentino Fila BrazileiroI cani appartenenti a queste razze e relativi incroci non possono essere introdotti nel Paese. I turisti che li introducono, possono essere perseguiti legalmente e gli animali sequestrati o soppressi. I cani pericolosi: Germania La legge tedesca vieta l'importazione di cani pericolosi e loro incroci:Pitbull terrier American Staffordshire terrier Staffordshire bull terrier Bull terrierMa vieta anche l’importazione di razze di cani potenzialmente pericolosi quali:Alano American bulldog Bullmastiff Cane corso Dogo argentino Dogue de Bordeaux Fila Brazileiro Mastiff Mastino Spagnolo Mastino Napoletano Pitbull bandog Perro de presa Canario Perro de presa MallorquinRhodesian ridgeback Tosa InuI turisti che soggiornano nel Paese per meno di 4 settimane, possono portare con sé il proprio cane anche se appartenente alle liste precedenti.Il cane deve essere però in possesso della seguente documentazione: certificato di origine/razza, certificato di vaccinazioni e certificato di personalità (rilasciato dopo un test di carattere) redatti da un veterinario. Altri certificati possono essere richiesti a seconda del Lander (regione tedesca) nel quale decideremo di soggiornare.I cani pericolosi: Spagna La legge spagnola stila una lista di razze potenzialmente pericolose ed i loro incroci con altre razze:Pitbull terrier Staffordshire bull terrier American staffordshire terrier Rottweiler Dogo argentino Fila brazileiro Tosa inu Akita inuI cani che presentano caratteristiche morfologiche e di aggressività (muscolatura forte, carattere marcato, pelo corto, mandibola grande ecc.) simili a quelli citati sono assimilati ad essi.Inoltre, sono considerati cani pericolosi quelli che sebbene non si ritrovino nella lista, manifestino un carattere marcatamente aggressivo o che siano stati protagonisti di aggressioni a persone o altri animali. Questa circostanza sarà verificata dalle Autorità competenti.Gli spagnoli per detenere questi tipi di cani pericolosi, devono ottenere una licenza amministrativa che dura 5 anni. Tale licenza viene data a: maggiorenni, persone che non abbiano precedenti penali, o che non siano stati privati del diritto di avere animali pericolosi in passato, che dispongano delle capacità ed attitudini psicologiche per poter condurre questo tipo di cani e che possano assicurarsi con una polizza di responsabilità civile.Per essere riconosciuti in possesso dell’idoneità si è sottoposti ad appostiti test per comprovare l’assenza di malattie e deficienze tali per cui, il cane pericoloso non potrebbe essere affidato.

Cani da salvataggio: angeli custodi a quattro zampe

Curiosità Redazione -

Lavorano ogni giorni a fianco dell'uomo: stiamo parlando dei cani da salvataggio, affidabili e fedelissimi soccorritori. Le luci dei riflettori si accendono per loro solo nei casi di grande tragedie o per recuperi spettacolari, ma i cani da salvataggio, lavorano ogni giorno a fianco dell’uomo. In montagna, al mare e nei casi di grandi calamità naturali, loro sono affidabili collaboratori e soccorritori impareggiabili.Le unità cinofile appartengono a razze particolarmente adatte a queste mansioni da un punto di vista fisico e caratteriale. Questi cani vengono formati ed addestrati per affinare le loro capacità naturali e per rimanere concentrati sull’obiettivo da portare a termine senza farsi distrarre dalla confusione o dalla paura, che usualmente domina le situazioni difficili nelle quali si trovano ad operare.Sono un tutt’uno con l’operatore che lavora con loro, e per chi si ritrova ad essere soggetto salvato, diventano veri e propri angeli custodi. Cani da salvataggio: razze canine Alcune razze canine hanno delle caratteristiche attitudinali e fisiche che li predispongono a diventare cani da salvataggio.Ma con il tempo, si è parzialmente superato il concetto di razza dedicata a favore di un approccio nel quale si privilegia una complessità di elementi: caratteristiche peculiari del soggetto, carattere dei genitori, educazione, propensione all’addestramento, razza e intesa con il padrone.La razza canina diventa solo una delle variabili, di un mix complesso, che porta all’individuazione di un buon cane da salvataggio.Il cane da salvataggio deve dimostrare durante la formazione: un carattere equilibrato, essere dotato di resistenza per far fronte alla fatiche delle operazioni nelle quali verrà impiegato, la socievolezza necessaria al rapporto continuo con l’uomo ed un affiatamento simbiotico con il suo operatore.I cani da salvataggio vengono impiegati su larga scala, dal mare alle montagne fino alle zone colpite da calamità naturali (alluvioni, terremoti) ma appartengono tutti al gruppo volontari della Protezione Civile. Cani da salvataggio acqua I cani da salvataggio in acqua nascono ufficialmente nel 1988, con la prima coppia cane-padrone che ha fatto la storia di questi volontari in Italia. Il binomio era costituito dall’operatore Ferruccio Pilenga e dal cane Mas.Oggi proprio Ferruccio ha fondato La Scuola Italiana Cani Salvataggio SICS,  la più grande organizzazione nazionale dedicata alla preparazione dei cani e dei loro conduttori.L’obiettivo principale è l’addestramento al salvataggio nautico dei cani di tutte le razze, purché abbiano spiccate doti di acquaticità e un peso superiore ai trenta chili.Le possibilità delle Unità Cinofile in acqua in acqua sono sbalorditive:possono effettuare la rianimazione in acqua, impossibile senza l’aiuto del cane. I cani da salvataggio raggiungono performances notevolissime di potenza e resistenza: un cane da salvataggio è capace di trainare un battello con a bordo fino 30 persone, e di effettuare prove di resistenza di nuoto su distanze comprese tra i 300 mt. e i 4 Km in cui cane e conduttore nuotano insieme fianco a fianco per creare una perfetta sinergia. Imparano a viaggiare sulle moto vedette della capitaneria di porto. Sono in grado di lanciarsi dall’elicottero.La scuola organizza corsi per istruttori e cani rilasciando, dopo un apposito esame, il Brevetto di salvataggio SICS.I cani da salvataggio in acqua devono avere spiccate doti natatorie, le razze più idonee sono quindi: Terranova, Landeseer e le tre tipologie di Retriever (Flat Coated, Golden e Labrador). Cani da salvataggio in montagna I cani da salvataggio in montagna sono anche detti cani da valanga ed hanno una lunga storia. Venivano impiegati anche prima del XX secolo, ma il precursore e capostipite dei cani da salvataggio in montagna è Barry: esemplare di San Bernardo, vissuto sulle Alpi Svizzere  ad inizio ‘900, divenne leggendario.Addestrato dai monaci del Passo del Gran Paradiso, si rese protagonista di centinaia di salvataggi e morì in servizio. Tale fu l’ammirazione per questo cane che la popolazione decise di imbalsamarlo ed esporlo al Museo di Storia Naturale di Berna dove tuttora lo troviamo.Le razze classicamente impiegate nel soccorso alpino sono: San Bernardo, Pastore Tedesco e Pastore belga Malinois, ma anche Retriever e Collie.L’addestramento del cane da salvataggio inizia verso i 7 mesi d’età, ed è una formazione lunga e complessa. Il training del cane da salvataggio su neve è volto ad affinare le capacità olfattive: deve riuscire a fiutare la presenza di superstiti sotto la neve, ed a sviluppare un rapporto perfetto con il conduttore.La coppia si troverà ad operare in luoghi impervi e pericolosi, anche di notte, per questo la loro intesa deve essere collaudata.In Italia i corsi vengono svolti dalla Scuola Unità Cinofile Ricerche in Valanga che fa parte del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Cani da salvataggio: unità cinofile di soccorso La Protezione Civile impiega le unità cinofile anche in caso di catastrofi. Questi cani svolgono una ventina di interventi l’anno per la ricerca di persone disperse in superficie e il loro contributo è indispensabile per sperare di trovare i soggetti ancora in vita.L’anno scorso si sono resi protagonisti dei soccorsi nella triste occasione del terremoto in Abruzzo.Come per tutti i cani di cui abbiamo parlato in precedenza, non esiste una razza maggiormente predisposta, anche i meticci possono essere ottimi cani da soccorso.Dal punto di vista strutturale, il cane deve avere una stazza media per potersi muovere con facilità in tutte le condizioni: superficie e macerie. Dal punto di vista caratteriale invece devono essere: socievoli, curiosi, reattivi agli stimoli ed avere un ottimo rapporto con il conduttore.L’ Acdc Addestramento Cani da Catastrofe si occupa della formazione teorica e pratica delle Unità Cinofile, e dei futuri volontari che devono essere in grado di: leggere carte topografiche, avere pratica dell’uso delle radio e dei sistemi Gps, affrontare la gestione di una ricerca in una zona ben delimitata, avere delle nozioni base di primo soccorso e approccio con la persona in difficoltà, avere nozioni di primo soccorso veterinario.Il percorso prevede quindi una formazione specifica per uomo e cane che non termina con l’abilitazione. Le unità cinofile di soccorso continuano costantemente l’addestramento, simulando ogni week end interventi operativi, partecipano a tutte le simulazioni della Protezione Civile e per mantenere l’operatività sono soggetti ad esami ogni 6 mesi.I cani da salvataggio sono veri e propri eroi del quotidiano, che mettono a disposizione le attitudini migliori del cane, per salvare vite umane.

Cataratta nel cane: cause, sintomi e cure

Salute del cane Redazione -

La cataratta è un problema che colpisce gli occhi, è diffuso nell'uomo ma anche nel cane. Vediamo cause, sintomi e possibili cure. E’ la malattia che più frequentemente colpisce l’occhio del cane, è un disturbo che può riguardare tutte le razze e sorgere in diverse fasce di età.La cataratta del cane è un disturbo che si manifesta solitamente attorno ai sei anni di vita dell’animale, può essere ereditaria o genetica, in questo caso si dice cataratta primaria, perché non c’è una causa specifica scatenante il disturbo se non il corredo cromosomico caratterizzato da uno o più geni che sono responsabili della patologia.Addirittura alcune possono essere congenite quindi presenti già alla nascita del cucciolo. Si definisce cataratte senile se dovuta ad un fattore di vecchiaia e cataratta secondaria quando dipende da specifiche cause come traumi, malattie del metabolismo, glaucomi.Il diabete mellito è dovuto ad un disordine metabolico ed è quello che viene associato più frequentemente alla cataratta. Esso incide sul percorso biochimico del glucosio, che è la base del metabolismo energetico della lente: alcuni metaboliti del glucosio rimangono dentro le cellule della lente e richiamano per osmosi acqua.E'così che si forma la cataratta: la formazione è molto rapida, bastano poche ore o settimane. Le cataratte nutrizionali invece dipendono da squilibri alimentari come carenze di lipidi legati soprattutto al periodo della crescita. Le cataratte traumatiche dipendono invece dalla presenza di corpi estranei negli occhi, possono essere diretti o indiretti se dipendono da un trauma cronico come il sovradosaggio di farmaci o anche fattori antinfiammatori.In generale possiamo elencare i punti che provocano la formazione di cataratte:diabete predisposizione genetica glaucoma problemi nutrizionali subiti da cucciolo lesioni agli occhi età effetto collaterale di farmaci esposizione a microonde tossine radiazioniLa cataratta è principalmente di origine ereditaria e tra le razze di cani più colpite ci sono: barboncini, American coker spaniel, boston terrier, pastore tedesco, golden retriever, labrador retriever, Schnauzer nano, bob tail, white terrier west highland.Cataratta nel cane: causeInizialmente è una macchia piccola che si forma nell’occhio ma non infastidisce la visuale del cane. La lente dell’occhio del cane è trasparente e serve a trasmettere la luce alla retina, quando il cristallino dell’occhio diventa opaco la luce non filtra più ed il cane ha difficoltà alla vista.Col passare del tempo l’occhio può tendere ad avere un colore grigio bluastro fino a diventare bianco e nei casi peggiori può portare la cecità al cane. Noterete nel vostro amico a 4 zampe, che avrà sempre più difficoltà negli spostamenti, inizierà a sbattere contro gli ostacoli come le sedie, le persone, non vorrà più fare spostamenti come scendere o salire le scale, sul letto o sul divano.Occhi rossi e lacrimanti, con fastidio e sfregamento continuo sono i segnali che indicano la presenza del disturbo agli occhi. Cataratta nel cane: curaLa cataratta è un disturbo chiamato anche sclerosi nucleare dai veterinari, non crea dolore ma causa problemi alla vista che incidono sul senso dell’orientamento del cane.Se sospettate che il vostro amico a 4 zampe abbia una cataratta portatelo dal veterinario, sarà in grado di dare un riscontro con una visita oculistica, un test, le analisi del sangue e un’ecografia all’occhio.La cataratta può essere di due tipi a seconda della sede dell’occhio colpita:capsulare se è colpita la parte superficiale dell’occhio della lente ed è parziale o totale a seconda della porzione di lente che colpisceCataratta nel cane: operazione Non si cura con i farmaci e l'unico modo per liberare l’occhio del vostro cane è un'operazione alla cataratta: dovete ricorrere ad un intervento chirurgico. Non si effettua con un laser ma bensì con la tecnica della facoemulsificazione, che attraverso gli ultrasuoni liquefa la cataratta fino ad assorbirla.Si tratta di uno strumento simile ad un microscopio sotto il quale viene posizionato l’occhio del cane: è indispensabile fare l’anestesia totale perché in fase di intervento sarebbe impossibile tenerlo fermo. La cataratta una volta operata ridona la vista al cane e non torna più, grazie alla rimozione del cristallino e l’applicazione di una protesi in acrilico, o una lente di plastica.Al massimo possono formarsi delle opacità nella capsula del cristallino proprio dove è inserito quello artificiale ma non disturberanno più la vista del cane. La vista torna immediatamente, non viene bendato e se necessario può effettuare l’operazione in entrambe gli occhi contemporaneamente.Al termine dell’operazione il cane va seguito con una serie di cure post operatorie. Per un periodo di tempo equivalente a circa due settimane il cane dovrà indossare il collare elisabettiano per proteggere gli occhi fino a quando non sarà guarito completamente.Ma l’operazione più complessa è forse riuscire a mettere il collirio al cane tutti i giorni. Si sconsiglia di sottoporre all’intervento i cani aggressivi o particolarmente agitati perché diventerebbe difficile fare il trattamento post operatorio su di loro.La cataratta è operabile a patto che il cane goda di una salute in grado di sostenere un’anestesia, è operabile a qualsiasi età. E’ importate risalire anche ai problemi che hanno generato la cataratta del cane, se si tratta di diabete o glaucoma dovreste prevenire e rallentare lo stato del disturbo anche con diete indicate.Ci sono alcuni rimedi naturali per la cataratta nel cane che possono aiutare a rallentare la formazione di cataratte: ad esempio è importante evitare l’ossidazione delle proteine della lente, gli antiossidanti fermano gli effetti dei radicali liberi. Il succo al mirtillo, grazie agli antociani previene i disturbi oculari così come il ginko biloba, una pianta indicata per la circolazione del sangue che ha un’azione antinfiammatoria e antiossidante.Infine la radice di tarassaco, è un depurativo, agisce sul pancreas e migliora la flora batterica influendo anche sul funzionamento dell’intestino. E’ risaputo che il fegato è collegato agli occhi. Tutte queste erbe sono reperibili in erboristeria essiccate o anche sotto forma di gocce che potreste aggiungere ad ogni pasto del vostro cane come forma di prevenzione.Articolo a cura di Chiara Migliori

Mielopatia degenerativa del cane: cos'è, sintomi e cure

Salute del cane Redazione -

In questo articolo troverai diversi suggerimenti su come comportarti se sospetti che il tuo cane sia affetto da una malattia come la mielopatia degenerativa. La mielopatia degenerativa è una malattia degenerativa, progressiva, neurologica, scoperta 30 anni fa: potrebbe essere paragonata alla malattia che nell’uomo viene chiamata SLA, lentamente indebolisce tutto il corpo.La mielopatia degenerativa colpisce principalmente razze di cani medio grandi e medio piccole: è conosciuta come la malattia del pastore tedesco, questa razza è predisposta anche a prendere dermatiti, allergie e altre intolleranze.Rodesian Ridgeback, Corgie, Boxer e Fox terrier sono altre razze nei quali è stata riscontrata l’insorgenza di questa patologia degenerativa. Anche i gatti possono prendere la mielopatia degenerativa.Colpisce i cani dai 6 ai 14 anni e viene riscontrata negli 8 anni di età: principalmente nei cani anziani purtroppo ha un lungo decorso con picchi di peggioramento. La causa maggiore è da attribuire ad uno scompenso del sistema immunitario. La mielopatia degenerativa attacca il midollo spinale, con conseguente riduzione di stimoli nervosi dal cervello agli arti e nei casi più gravi provoca la paralisi.Anche le malattie virali agendo sul sistema immunitario possono portare alla mielopatia degenerativa nel cane.Mielopatia degenerativa nel cane: sintomiI sintomi si manifestano con un'accentuata difficoltà negli spostamenti della parte posteriore del cane; può essere confusa anche con la displasia all’anca, per avere una diagnosi certa è necessario fare delle analisi neurologiche accurate.Riuscire a vedere in tempo questa malattia può aiutare il cane a soffrire meno e rallentare il peggioramento della mielopatia.Ma quali sono i sintomi della mielopatia degenerativa nel cane?Scoordinazione motoria Paralisi degli arti posteriori Andatura rigida Atrofia muscolareNoterete che il vostro cane avrà difficoltà a stare seduto, si trascina gli arti posteriori, sarà colpito da un’incoordinazione motoria, difficoltà nei movimenti e negli spostamenti. Purtroppo questa terribile malattia colpisce il midollo spinale e porta anche alla paralisi progressiva.E’ importante che evitiate di sottoporre il vostro cane ad allergeni presenti nelle vaccinazioni, nei cibi e negli antiparassitari: costituiscono una sovra stimolazione del sistema immunitario. Da attribuire alle cause di questa malattia anche la mutazione genetica che sembra abbia già fatto il suo corso in alcune delle razze di cani predisposte a prendere la mielopatia.Diagnosticare questa malattia è complicato: il veterinario deve procedere per esclusione, analizzando tutti i sintomi. Procede per eliminazione e purtroppo il continuo peggioramento del cane confermerà la progressione della mielopatia degenerativa.Gli esami del sangue spesso non sono di aiuto, può procedere con un esame del liquido cerebrospinale o effettuare una mielografia della colonna vertebrale. Discospondiliti, tumore spinale, mieliti e patologie discali sono tutte malattie che possono confondere il veterinario poiché tutte si manifestano con una riduzione della funzionalità degli arti posteriori. Mielopatia degenerativa nel cane: cureSpesso sono i cani anziani a soffrire di questa malattia e l’incapacità di riuscire a muoversi normalmente li rende tristi. Nella fase iniziale della malattia il pet si muove in modo scoordinato, si trascina le zampe, cammina con le nocche e barcolla.Colpisce una parte o entrambe fino ad arrivare al torace: il cane non riesce più a camminare e neanche stare in piedi, ha difficoltà anche a urinare o defecare a tal punto da diventare incontinente.Non esistono cure specifiche per combattere la mielopatia: potete valutare l’utilizzo di cortisoni e antinfiammatori per cani. La malattia non è dolorosa ma potreste aiutare il vostro cane a non soffrire nella lenta degenerazione che lo investe con vitamine per cani e mantenendo la qualità di vita facendogli fare esercizi di riabilitazione.Aiutatelo a mantenere per quanto possibile movimenti della quotidianità: serve a prevenire ed evitare la formazione di ulcere dovute alla pressione e posizioni non indicate, previene la formazione di infezioni urinarie ed aiuta a mantenere una certa mobilità nei movimenti.Con l’aiuto della fisioterapia e della riabilitazione potete rallentare il processo della malattia: ciò serve ad agire sull’attività dei muscoli per evitare che avanzi l’atrofia, preserva l’attività negli arti anteriori e posteriori.Così facendo il cane corre un rischio più limitato di vedersi anche la formazione di ulcere. Dovete mantenerlo attivo il più possibile: è importante stimolare la sua sensibilità e farlo lavorare molto sull’equilibrio e la coordinazione dei movimenti.A ciò potete aggiungere alcuni esercizi passivi di mobilizzazione, massaggi, stretching e impacchi caldi: aiutano a combattere il dolore e l’atrofia, potete completare con tens, stimolatori muscolari.Per mantenere il vostro cane in movimento potete aiutarvi con alcuni strumenti appositi, indicati per la riabilitazione tra cui piastre, palloni e coni adatti a stimolare la mobilità, il coordinamento e aiutarlo a mantenere l’equilibrio. Prendete in considerazione anche esercizi di idroterapia.Il cane deve avere un luogo adeguato per il suo riposo, dove riuscire a distendersi senza problemi: si consiglia l’acquisto di specifici materassini per cani confortevoli, morbidi e stabili.Anche i calzettini o stivaletti per cani sono consigliati se notate che il cane trascina le nocche per proteggerle ed evitare che si faccia male. Esistono delle sedie a rotelle per cani che gli consentono di muoversi anche se non hanno l’utilizzo delle gambe. Con qualche attenzione in più e le cure adeguate potete tenere il vostro cane in vita senza dover ricorrere all’eutanasia.

Tumore nel cane: tipologie, sintomi e cure

Salute del cane Redazione -

Il tumore nel cane è una patologia frequente, specialmente negli esemplari anziani. Si ritiene che il tumore sia la prima causa di morte nei cani che abbiano superato i 10 anni di età. Le tipologie più frequenti sono:linfomi maligni, cancro che colpisce i linfonodi del cane mastocitomi, una forma di tumore della pelle tumori alla ghiandola mammaria sarcomi dei tessuti molli cancro alla ossaFortunatamente il 50 per cento dei tumori, è oggi curabile nel cane se diagnosticato in tempo. Il tumore nel cane: quali sono le razze più colpite Esistono razze, nelle quali l’incidenza del cancro è più frequente. Le razze più soggette sono:Labrador Pastore Tedesco Beagle Boxer RottweilerI cani meticci hanno d’altro canto meno probabilità di sviluppare tumori genetici, poiché il loro patrimonio genetico è arricchito dalla presenza di diverse razze; questa peculiarità li rende più forti e meno soggetti al cancro. Il tumore nel cane: sintomi Sono molteplici i campanelli d’allarme che devono destare la nostra attenzione, e che possono essere rivelatori di un grave problema di salute per il nostro cane: il tumore.Di seguito elenchiamo i sintomi del tumore nel cane più frequenti:svenimento: il cane appare letargico, non fa le feste solite, vi appare molto debole o addirittura sviene all’improvviso. Questi sintomi necessitano di un tempestivo controllo dal veterinario. Lo svenimento è spesso uno delle prime avvisaglie del tumore alla milza, specialmente nei cani di grossi taglia. Il malessere non è da sottovalutare anche se il girono successivo il cane sembra stare meglio. tosse: non deve preoccupare se è fenomeno sporadico e di lieve entità, inoltre spesso i cani di piccola taglia sono soggetti a tracheite e per questo tossiscono di più. Se però la tosse è profonda e persistente potrebbe rivelare la presenza di un tumore al polmone, specialmente se ravvisate altri sintomi presenti in questa lista è necessario prenotare uno screening. perdita di peso: il dimagrimento è uno dei primi sintomi della presenza di un cancro nel cane; deve preoccupare sia che il cane mangi come al solito ma la bilancia continui scendere sia che il cane presenti La perdita di peso accompagnato da mancanza di appetito potrebbe indicare la presenza di un tumore all’apparato gastrointestinale. aumento di peso: d’altro canto anche ingrassare può essere una segnale di presenza di cancro. Specialmente l’aumento di appetito immotivato o il gonfiore non accompagnato da un cambiamento delle abitudini alimentari. cambiamenti della bocca: i padroni di solito non sono così attenti alle modificazioni che avvengono a livello della bocca, forse perché è una zona difficile da ispezionare e il cane spesso fa non poca resistenza. Purtroppo proprio a livello oro-faringeo può svilupparsi uno dei cancri più aggressivi e devastanti. che colpisce soprattutto i cani anziani. Questo tipo di tumore si manifesta inizialmente con piaghe, grumi, sanguinolento delle gengive, cambiamento del colore gengivale ed alito cattivo. Spazzolare regolarmente i denti e approfittare degli sbadigli o dei momenti della pappa del nostro amico, può essere un modo per osservare che non ci siano cambiamenti preoccupanti in atto. sangue dal naso: l’epistassi è un segnale particolarmente preoccupante nel cane anziano, e può indicare la presenza di un cancro al naso. Nel cane cucciolo il sanguinolento dal naso può segnalare l’involontaria inalazione di un corpo estraneo. Nonostante ciò è sempre un sintomo che deve destare preoccupazione pipì e popò: scritto così può anche far sorridere ma gli escrementi e le esigenze fisiologiche del nostro cane possono dirci molto del suo stato di salute. Deve preoccupare la diarrea persistente, la continua richiesta di essere portato fuori (molto più del normale), difficoltà di minzione, presenza di sangue nelle urine e vomito. secrezioni oculari e nasali: devono preoccupare il proprietario, se sono continue possono essere nel primo caso sintomo di cancro all’occhio e per le seconde di tumore alla faccia crisi epilettiche: si manifestano con movimenti incontrollati, bava alla bocca e spasmi; possono essere segnale di cancro al cervello specialmente nel cane anziano alterazioni cutanee: possono presentarsi sotto diverse forme, quali masse, rigonfiamenti, cambiamenti del mantello; devono preoccupare anche le ferite che non si cicatrizzano e le lesioni che arrecano prurito o dolore. Mentre coccolate il vostro cane, ricordatevi di accarezzarlo con cura, di modo da tenerlo sempre ben controllato. dolore: se notiamo nel nostro cane sofferenza, quando lo accarezziamo o lo prendiamo in braccio, è meglio chiamare il veterinario. Se il cane avverte un dolore diffuso o irradiante potrebbe avere un tumore.Il tumore nel cane: terapie e cure Il cane a cui viene diagnosticato un tumore, inizia un iter molto simile a quello a cui vengono sottoposti gli umani. Solitamente il cancro viene asportato chirurgicamente e se necessario vengono affiancate cure chemioterapiche e radioterapiche.Anche per i cani i ricercatori stanno studiando vaccini e farmaci e che inducano il sistema immunitario a contrastare il cancro.Al momento comunque la prevenzione accompagnata da una tempestiva diagnosi sono i fattori più incisivi contro il cancro. Quanto vive un cane con un tumore La probabilità di guarigione del cane, grazie ai passi in avanti delle medicina veterinaria, si attesta attorno al 60%, anche se molto dipende dalla tipologia, dalla stadio di sviluppo del tumore e dal quadro clinico generale del nostro cane. Il tumore del cane: alimentazione Se il cane sta combattendo la sua lotta contro il tumore, lo si può aiutare con una dieta corretta; l’alimentazione deve fornirgli le energie necessarie per combattere la malattia ed essere arricchita di alcuni integratori, per aiutarlo nella guarigione.La dieta dovrebbe essere:a ridotto contenuto di carboidrati e zuccheri: gli zuccheri semplici derivanti da mais e grano alimentano le cellule tumorali. Meglio evitare anche patate e carote ma preferire cereali integrali, riso e avena. aumentare proteine e grassi: le fonti proteiche devono essere di alta qualità e digeribili, meglio se derivanti da parti magre di pesce, pollame, manzo, selvaggina. I grassi insaturi sono molto importanti per contestare il cancro, in particolare gli Omega3. verdure cotte: come fonte di vitamine e minerali integratori: i più indicati sono gli enzimi digestivi per consentire al cane di trarre tutti i nutrienti dal cibo ingerito, e vitamine A C E per favorire il sistema immunitario e contrastare l’inappetenza.

Le storie incredibili dei cagnolini del rigopiano, l'hotel abruzzese travolto dalla slavina

News Redazione -

Tre cani che salvano vite e tre cuccioli che vengono ritrovati: le storie incredibili dei quattrozampe presenti al Rigopiano.Lupo e Nuvola sono due esemplari bellissimi di pastore abruzzese, dal pelo tutto bianco: i due cani da sempre “alloggiavano” al Rigopiano dove sono nati e cresciuti, facevano parte dell’hotel, chiunque abbia trascorso una vacanza nella struttura li ha conosciuti.Il Rigopiano era l’albergo abruzzese che è stato travolto da una slavina il 18 gennaio 2017 presso la frazione di Farindola. Le immagini di questa catastrofe hanno fatto il giro del mondo e purtroppo anche la tragica storia delle persone rimaste intrappolate dentro la struttura. Al momento della tragedia l’albergo ospitava 40 persone di cui 11 sono state estratte vive e le rimanenti 29 purtroppo sono uscite dalle macerie senza vita.Lupo e Nuvola al momento della tragedia si trovavano fuori dall’albergo, erano arrivati fino a Villa Cupoli, una frazione di Farindola vicino alla contrada dove viveva Martina Rossi, una barista del Rigopiano che si è dichiarata stupita di vederli lì e allo stesso tempo contenta perché rappresentavano per lei la speranza che altre persone potessero uscire vive da quelle macerie.Tra gli ospiti del Rigopiano c’erano tre piccole creature dal pelo tutto bianco, tre cuccioli di pastore abruzzese. In albergo c'erano anche tre cani da salvare: Lupo e Nuvola avevano avuto tre cuccioletti che credevano di aver lasciato in un luogo caldo e sicuro, erano nati da poco. Il 4 dicembre avevano compiuto un mese e mezzo, hanno rischiato di non uscire vivi dal Rigopiano, di non vedere più la luce del sole.Erano nel locale caldaia dell’albergo, i soccorritori hanno dovuto abbattere un muro per riuscire a tirarli fuori, li hanno trovati grazie alle indicazioni che gli ha fornito la guardia forestale. Una volta in salvo li hanno caricati nella jeep e li hanno portati dal veterinario a Penne per una visita di controllo, dove è stato rilevato che i cuccioli sono usciti senza un graffio dall’albergo Rigopiano.Hanno subito familiarizzato coi soccorritori e i giornalisti coi quali si son messi a giocare. I 3 cuccioli già svezzati ora sono alla ricerca di un nome, una nuova casa e una famiglia che possa accudirli. Questi tre piccoli batuffoli tratti in salvo dalla tragedia del Rigopiano non sono gli unici cani ad essere stati protagonisti in questa sciagura.Tre cani, tre eroi ospiti al quirinale Hercules, Leo e Black sono tre cani da salvataggio che hanno partecipato alle operazioni di soccorso per ritrovare persone sotto macerie dell’albergo. Hanno lavorato fianco a fianco della protezione civile cercando col loro fiuto di trovare le persone rimaste intrappolate tra i resti dell’albergo.Hercules è un bel pastore tedesco che sin da subito ha partecipato alle operazioni di salvataggio, è stato aiutato dai compagni e da Black, un labrador completamente nero e Leo.Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto le porte del quirinale a tutti coloro che hanno partecipato alle operazioni di soccorso dell’hotel Rigopiano: forze dell’ordine, associazioni di volontari, amministrazioni e ovviamente anche i tre cani Hercules, Leo e Black. Mattarella ha voluto ringraziare con una cerimonia tutti coloro che avevano contribuito a salvare 11 persone.Il successo di questa operazione è stato il risultato della collaborazione tra gli uomini e i cani da soccorso. Per la prima volta al quirinale è stato riconosciuto anche l’impegno e l’importanza del lavoro dei nostri amici a 4 zampe che si sono mossi come dei lavoratori instancabili, hanno continuato a cercare col loro fiuto, stando in prima linea e contribuendo a salvare vite.Ci sono diverse storie di cani eroi che hanno salvato la vita dei loro padroni o come in questo caso addestrati per portare a termine operazioni di salvataggio. Con questa giornata al quirinale in cui sono stati ospitati anche i tre cani si riconosce l’importanza degli animali che ad oggi non sono sostituibili con nessuna tecnologia.Fanno la differenza e riescono in quello che noi uomini non sappiamo fare: saper fiutare l’odore in questi casi può portare in salvo una vita. I cani da soccorso vengono addestrati sin da cuccioli per imparare a cercare persone. Sin da piccoli imparano a fare il loro lavoro senza sosta, iniziano a fiutare odori e senza distrarsi, rimangono concentrati sul loro obiettivo finale. L’addestramento è fatto attraverso giochi e ovviamente premi.Quando questi cani lavorano non si distraggono mai, continuano a cercare e se trovano qualcosa chiamano il collega di lavoro e lo conducono nel punto in cui hanno fiutato le tracce di quello che cercavano. Per condurre questo tipo di ricerche è fondamentale che ci sia affiatamento tra cane e uomo. Coraggio, robustezza e socievolezza sono requisiti fondamentali che i cani che fanno questo lavoro devono avere.Ci sono razze che son state impiegate maggiormente per questo tipo di ruolo, ad esempio i cani terranova o i labrador Retriever, abili anche per i salvataggi in acqua, come ad esempio anche i Golden e i Flat-Coated. Negli ultimi tempi sono stati aggiunti anche i Pit Bull: la loro potenza può renderli ottimi cani da salvataggio.Razze diverse sono impiegate per il soccorso alpino: il San Bernardo è un icona dei salvataggi in montagna, come anche il pastore tedesco e ancora una volta il Labrador. Anche Pastori maremmani, Siberian Husky e addirittura Cocker son stati utilizzati per operazioni di questo tipo. In realtà devono esserci le caratteristiche indicate per poter fare di un cane un abile ricercatore preparato per salvare le persone.I nostri amici a 4 zampe riescono sempre a stupirci, non solo come animali domestici ma anche come lavoratori: si dimostrano affidabili e pronti ad adempiere il loro dovere. I cani non finiscono mai di insegnarci qualcosa: oltre ad essere instancabili, sembra che non perdano mai la speranza di trovare quel che cercano nel loro continuo e instancabile lavoro. Oggi ci sono tante persone che devono la loro vita ad uno di questi cani e alla costanza che li accompagna per tutta la ricerca, al loro impegno e sicuramente ancora una volta possiamo dire che il cane è il miglior amico dell’uomo, che ci possiamo fidare di lui e del suo fiuto

Ehrlichiosi cane: cause, sintomi, cura e prevenzione

Salute del cane Redazione -

Facciamo un quadro dell'ehrlichiosi canina: sintomi, cause e cure per debellare le zecche. Tutti conoscono il piccolo e brutto insetto marrone che si incolla alla pelle e inizia a succhiare sangue. La zecca è un parassita che si attacca non solo al cane ma anche all’uomo e ad altri tipi di animali. Questo piccolo parassita può portare anche malattie pericolose e nei casi più estremi alla morte. L’articolo ti spiega che cos’è l'ehrlichia canis, le fasi di sviluppo dell’infezione, i sintomi che può provocare al tuo cane il morso di una zecca e come intervenire per debellare la patologia. Non solo, è importante saper rimuovere bene tutta la zecca dal corpo del cane: a volte può rimanere incastrata la testa. Il metodo migliore per non avere a che fare con questi antipatici parassiti è comprare un buon antirepellente per tenerle alla larga dal cane. Ehrlichiosi nel cane: questa parola così complessa indica semplicemente l’infezione che il cane contrae dal morso della zecca. E’ un parassita che si trova ovunque, in campagna ed in città: principalmente è tra l’erba di campi e parchi, si nasconde in mezzo alla vegetazione e in zone incolte. La zecca trova terreno fertile in diverse aree a livello mondiale e con essa anche la malattia che trasmette. E’ presente in America, Africa, Isole caraibiche e in Europa dove si è concentrata in Italia, Spagna e Portogallo ed è assente nella penisola Scandinava e nel Regno Unito. Le dimensioni della zecca sono di pochi millimetri ed è difficile vederla se non dopo un pò di tempo dal morso, perché lentamente si gonfia. Grazie alle sue tenaglie a uncino si attacca al corpo del cane e inizia succhiare sangue con la bocca. Durante quest’azione è possibile che il parassita trasmetta infezioni al cane, che possono verificarsi anche fino a 150 giorni dopo l’estrazione del parassita. La zecca, saltando da un cane all’altro, può vivere anche un anno continuando a contagiare i nostri amici a 4 zampe. La malattia è dovuta ad un batterio chiamato ehrlichia canis che infetta il sangue causando un’alterazione dei globuli rossi e la distruzione delle piastrine.Ehrlichiosi nel cane: sintomi Trovare una zecca attaccata al proprio cane potrebbe essere già un chiaro segnale di allarme, diversi sono i sintomi che indicano il contagio da parte del piccolo e brutto parassita, che può causare patologie specifiche. Con le zecche bisogna fare attenzione perché può capitare che siano assenti i sintomi ma sia presente il contagio da ehrlichiosi che silenziosamente causa grossi problemi alla salute del cane. Nell’elenco indico i sintomi più comuni dopo la puntura della zecca:Febbre, vomito, influenza Problemi al sistema nervoso Difficoltà oculari Ingrossamento della milza Dolore alle articolazioni e gonfiore Cervicale Poliartrite zoppiaSe il vostro cane da giorni ha perso appetito, ha la febbre, il sangue al naso e si sente molto stanco e letargico allora potrebbe aver preso una zecca che lo ha infettato. L’infezione da ehrlichia canis è caratterizzata da 3 diverse fasi:1 fase acuta 2 fase subacuta 3 fase cronicaLa prima fase è il periodo di incubazione, che può andare dai 7 ai 28 giorni circa, si manifesta con dimagrimento, febbre, anemia, scolo oculonasale, ottundimento del sensorio, anemia, trombocitopenia. Per verificare se c’è l’infezione in circolo durante la prima fase è consigliabile fare le analisi ma dopo 15-20 giorni in modo da esser certi che il risultato sia attendibile. Successivamente c’è la fase 2 che può durare dai 40 ai 120 giorni: il cane appare normale mentre il sistema immunitario cerca di reagire all’infezione, se fallisce si passa alla terza fase. L’ultima fase quella cronica si manifesta con malessere, perdita di peso e variazioni ematologiche. Il risultato dipenderà molto dall’età del cane: se è giovane e in buona salute è altamente probabile che la malattia venga debellata e non si cronicizzi. In alcuni casi può rivelarsi mortale, come ad esempio per razze tipo il pastore tedesco. Il malfunzionamento delle piastrine influisce su organi come: fegato, reni e linfonodi, polmoni, meningi, se non viene diagnosticata e curata in tempo può provocare la morte. E’ importante riuscire ad avere una diagnosi velocemente per poter curare il prima possibile l’ehrlichiosi canina, poiché se diventa cronica è più difficile liberarsi dell’infezione.Ehrlichiosi cane: curaE’ importante sottoporre il cane ad una visita dal veterinario, con un esame del sangue potrà verificare se il cane è stato affetto da ehrlichia canis ed eventualmente intervenire con le cure adeguate. Perché non sempre il morso della zecca si manifesta subito con sintomi evidenti di infezione. Non esistono ancora vaccini per questo tipo di patologia ma ci sono degli antibiotici specifici per curare la malattia della zecca. Tra le terapie c’è la somministrazione di doxiciclina per 21 giorni: è importante continuare a seguirla per tutto il tempo indicato perché è quello necessario a eliminare l’ehrlichia canis.Ehrlichiosi cane: prevenzione Un metodo per prevenire il morso dalla zecca è sicuramente acquistare un buon repellente e darlo al cane, poiché la zecca può essere una causa di malattia dei cani. Le zecche si moltiplicano con l’arrivo della bella stagione: oltre ad essere un parassita molto piccolo, non crea nessun fastidio che possa suggerire la presenza del parassita sulla pelle. La zecca non si attacca solo agli animali, ma anche all’uomo e l'unico modo per accorgersi della sua presenza è vederla. E’ importante controllare con regolarità se c’è la presenza di qualche zecca attaccata al corpo del nostro fedele amico, se ne troviamo una c’è un metodo specifico per rimuoverla: meglio armarsi di pinzette con punte molto sottili e prendere la zecca dalla testa, in maniera costante iniziamo a tirare molto lentamente. Verificate se è stata estratta definitivamente o è rimasta la testa dentro, è molto importate che venga rimossa totalmente, fatto ciò disinfettate tutta la zona. Se non siete capaci di rimuovere la zecca non schiacciatela e tanto meno non utilizzate benzina, olio, petrolio perché potrebbero indurre l’insetto a rigurgitare e aumentare le probabilità di infezione. Semplicemente fatela estrarre a chi è capace di farlo.

Piodermite nel cane: cos'è, sintomi, cura e rimedi naturali

Salute del cane Redazione -

Che cos’è la piodermite, con quali sintomi si manifesta e quali sono le cure da far seguire al cane? In questo articolo trovi alcune delle risposte che cerchi per capire meglio questo tipo di infezione alla pelle. E’ un disturbo che interessa la cute del cane ma che può nascondere in realtà problematiche derivanti da altre malattie. Non è sufficiente quindi eliminare il problema più esterno adottando rimedi fini solo a curare la piodermite, in questo caso è utile riuscire a capire le cause che portano il cane ad avere questa reazione cutanea. Anche i cani, come noi uomini, hanno problemi di intolleranze o allergie alimentari che influiscono sul fegato, organo fondamentale che ci manda come segnale questo sfogo sulla pelle del cane. Se vuoi prendere un cane sappi che quelli di razza sono più delicati e sensibili a dermatite allergica e certe malattie.Piodermite del cane: un tipo di dermatite Avete notato delle chiazze rosse sulla pelle del vostro cane? E’ da un po’ di tempo che si gratta e si lecca continuamente? Potrebbe essere piodermite, una patologia frequente: si tratta di una dermatite del cane. La pelle oltre a ricoprire tutto l’organismo vivente è anche la parte che rimane a contatto con l’ambiente esterno, con i batteri, i virus, l’inquinamento, la sporcizia presente fuori all’aperto, la pelle è a diretto contatto con i diversi fattori climatici col caldo il freddo e l’umidità. La piodermite potrebbe essere il risultato di uno di questi fattori appena elencati e causare un’infezione cutanea. Sulla pelle “alloggiano” alcuni microorganismi tra cui lo stafilococco, che potrebbe causare dei problemi dovuti ad un indebolimento del corpo e all’incapacità della pelle di fare da protezione. Lo stafilococco si riproduce vicino ai peli, intorno alla radice, dove c’è il follicolo pilifero, qui inizia a nutrirsi della pelle fino a causare in certi casi la fuoriuscita di pus e la caduta del pelo del cane.Piodermite nel cane: cause e tipologie Può essere di due tipi: superficiale quando l’infezione interessa gli stati più esterni della pelle o profonda quando invece raggiunge il derma e l’ipoderma attraverso l’infezione del follicolo. La principale causa di questa dermatite è lo stafilococco, un batterio che risiede sulla cute del cane, ultimamente però sono in aumento altri batteri come s. aures s. schleiferi e anch’essi sono tra le cause della piodermite canina. Questi batteri si riproducono in terreni incolti, solitamente la fase profonda è quella che si manifesta più frequentemente e dipende da intolleranze o allergie alimentari, parassiti, squilibri ormonali, da condizioni ambientali come umidità o alte temperature. Tra le cause scatenanti la piodermite nel cane ci sono diversi fattori tra cui un’alterazione dell’ecosistema cutaneo o la conseguenza di altre malattie ad esempio. Riassumendo nell’elenco ci sono le cause più comuni responsabili della piodermite:Intolleranze e allergie alimentari Pesticidi per zecche e pulci Vaccini e utilizzo di alcuni farmaci Vecchiaia e stress Disbiosi intestinale e intolleranza al glutinePiodermite nel cane: sintomiLa piodermite si manifesta con delle chiazze rosse di varie dimensioni sul corpo. Inizialmente sono solo dei piccoli puntini rossi che col passare del tempo si ingrandiscono e diventano delle pustole, lesioni che generano delle crosticine. La piodermite più profonda è responsabile di formazione di bolle di sangue, brufoli, ulcere e infine anche fistole infette. Oltre al dolore, un altro sintomo che crea la piodermite è il prurito del cane, che lo induce a leccarsi e grattarsi in continuazione nella zona interessata. I cani che soffrono di una malattia endocrina, o hanno preso un’infezione derivante dai funghi, quelli che soffrono di allergie a pulci, sono più portati a sviluppare la piodermite.Piodermite nel cane: cura e rimedi naturaliLa piodermite non è semplice da curare perché finito il trattamento potrebbe ripresentarsi, è difficile eliminarla totalmente se non effettuate le verifiche dovute. Prima di decidere che tipo di cura somministrare al cane è fondamentale capire qual’è la malattia che si nasconde dietro questa infezione poichè all’origine della piodermite spesso c’è un altro malessere. Controllate il fegato del vostro cane, spesso gli sfoghi sulla cute sono legati a questo organo, è un meccanismo che si manifesta anche in noi uomini. Il fegato è una grande ghiandola fondamentale per i processi del metabolismo e svolge la funzione importantissima di eliminare tutte le sostanze tossiche che vengono assunte o prodotte dall’organismo stesso. Per curare definitivamente la piodermite meglio limitare l’uso degli antibiotici e ricercare la causa primaria. E’ consigliato l’utilizzo di shampoo, antisettici sia come cura e sia come prevenzione, nelle fasi più acute meglio utilizzare creme al cortisone, antibiotici e antistaminici ovviamente sotto il consiglio del veterinario. Ecco alcuni shampoo particolarmente adatti per alleviare il prurito e da applicare nella zona interessata:Indubbiamente ci sono alcuni rimedi naturali da adottare per prevenire e rinforzare il sistema immunitario del cane come l’assunzione di omega 3 e 6, antiossidanti e integratori. In più una dieta a base di carne verdura naturale è molto indicata perché è il cibo è facilmente e velocemente digeribile, non si intrattiene troppo nello stomaco e aiuta a prevenire la piodermite del cane.Piodermite nel cane: prevenzione Per prevenire questo tipo di disturbo è fondamentale mantenere il cane in salute, fargli fare una dieta adeguata in modo tale che non sia soggetto ad intolleranze, evitare di alimentarlo ripetutamente con gli stessi cibi, è un fattore fondamentale per l’intestino che riuscirà a lavorare meglio. Un’alimentazione sbagliata, come anche l’utilizzo di farmaci, può essere la causa del deposito delle tossine sui tessuti. E’ molto importante fare attenzione a non alterare la flora intestinale perché da essa dipendono anche il giusto funzionamento di altri organi. Nel caso in cui il tuo cane sviluppi una piodermite o dermatite ti consigliamo di utilizzare questa linea di crocchette (ottime anche e soprattutto per i cani che hanno intolleranze o allergie alimentari):I cani più predisposti ad avere questo tipo di problema sono quelli di razza perché oltre ad essere svezzati con mangimi poco sani, vengono vaccinati molto piccoli, quando ancora non hanno ben sviluppato neanche il sistema immunitario. Il pastore tedesco a pelo corto tende a soffrire di questo tipo di patologia così come dalmata, setter, boxer, razze con pieghe cutanee come lo shar pei e il carlino, con questi cani bisogna essere più attenti e cercare di prevenire la formazione di piodermite con piccoli accorgimenti suggeriti in precedenza. La piodermite, come è stato spiegato, non è una malattia grave: non provoca la morte, si cura ma con le dovute verifiche del caso o si rischia di vederla spuntare fuori nuovamente una volta terminata il ciclo di terapia. Il vostro cane non rischia la vita, ma solo un po' di dolore causato dalle pustole che gli creano prurito.

Golden retriever

Patologie del golden retriever: guida alle malattie principali

Salute del cane Redazione -

Una guida sulle principali patologie che colpiscono il Golden Retriever Vuoi prendere un cane ma sei indeciso? Il Golden retriever per la sua eleganza, socievolezza, dolcezza e pacatezza potrebbe essere il cane perfetto. Questo articolo descrive le caratteristiche di questo splendido cane e tutte le attenzione da adottare per averne cura. T ende a soffrire di alcune patologie che descriviamo con cura poiché sono quelle più diffuse tra i cani di questa razza. Adottando le dovute attenzioni puoi prevenire la formazione di problemi come l’obesità, o le displasie ad esempio. Ci sono anche alcuni consigli su come potersi prendere cura di patologie meno gravi come l’ittiosi o la cataratta che continuano ad essere un problema frequente. Sei ancora indeciso su quale cane scegliere? Sappi che il golden retriever oltre ad essere riconosciuto per la sua eleganza è anche un amante dell’acqua quindi è ben disposto a seguire il padrone anche per qualche tuffo. Il Golden retriever è un cane di origine inglese di taglia grande e col pelo lungo, il suo nome deriva proprio dalla colorazione del pelo dorato e dal fatto che è un cane da riporto, per natura sta bene dentro l’acqua, è molto utilizzato anche nella caccia come cane da cerca. Esiste la tipologia britannica e quella americana, che sono poi i territori dove è anche maggiormente presente, in italia non è molto diffuso, ma sta iniziando ad essere diffondersi anche qui, per ora è più conosciuto il labrador, un cane che gli assomiglia molto. Il Golden retriever è ben strutturato e robusto, è muscoloso, ha un profilo elegante e un portamento caratterizzato da movimenti aggraziati, ha un’espressione serena, il suo musetto dolce è incorniciato dalle lunghe orecchie pendenti. Il segno che lo contraddistingue è sicuramente il suo pelo lungo, dorato, leggermente ondulato e piatto, più folto nella coda.Il Golden retriever è un cane pacifico, ha un olfatto molto sviluppato che lo ha portato ad essere un cane da caccia e abile nelle ricerche, è utilizzato anche dalla protezione civile per i soccorsi in terra e grazie alla sua predisposizione all’acqua è ottimo nei casi di salvataggi nautici. E’ un cane molto affettuoso, adora giocare coi bambini, grazie al suo carattere pacato e sereno è perfetto anche per le pet therapy, adatto come cane guida per i ciechi e anche come amico a 4 zampe per gli anziani. Per il carattere che ha, per la socievolezza e l’incapacità di reagire a forme di aggressione se non direttamente provocatorie non è una razza adatta a fare la guardia. Grazie alla sua spiccata intelligenza viene classificato assieme a razze come il pastore tedesco e il border collie, tutti cani brillanti e predisposti all’addestramento e al comando. Il golden retriever si trova bene con tutti gli altri cani, con gli animali in generale e come abbiamo visto anche con l’uomo, se accudito con cura tende ad essere un cane longevo, può raggiungere fino a 15 anni di età. E’ un curioso ma pigro, non è indispensabile un giardino enorme poiché si accontenta della passeggiata e finito il suo giretto sta bene anche in appartamento.Patologie del Golden Retriever: quali sono quelle più frequenti?Tra le patologie che colpiscono più frequentemente il golden retriever ci sono:Obesità Displasia all’anca Disturbi cardiovascolari Ittiosi Formazione di cataratteIl Golden retriever tende ad aumentare di peso, l’obesità è un problema che si riflette poi sulla difficoltà nei movimenti e provoca anche una riduzione di aspettativa di vita anche di due anni. Questo cane adora mangiare ma è fondamentale fargli seguire una dieta adeguata per evitare che ingrassi perché aumentando il peso può incontrare maggiori difficoltà di movimento, elemento indispensabile per mantenere la forma. Questo bellissimo cane tende a soffrire di disturbi anche alle articolazioni tra cui quello della displasia all’anca, che come dice la parola stessa consiste in una formazione anormale dello scheletro. La displasia crea forti dolori e potrebbe diventare artrite, con una radiografia si può verificare se il cane soffre di questa patologia ed eventualmente valutare un intervento chirurgico, senza dimenticare che questi tipi di problemi possono essere anche ereditari.Patologie del Golden Retriever: come prendersi cura di luiMantenere il cane nella giusta forma con una dieta adeguata, evitare di sottoporlo a sforzi eccessivi durante la crescita ed infine custodirlo in un ambiente poco umido sono tutti accorgimenti utili per prevenire la formazione di questa patologia tenendo ben presente che le displasie possono avere un’origine ereditaria. Un altro punto debole di questa razza è il cuore, nel golden retriever i disturbi cardiovascolari sono frequenti, non creano particolari problemi ma se il cane ha il respiro affaticato, vomito, stanchezza e poco appetito allora potrebbe essere utile farlo controllare. Raggiunto un anno di età, puoi sottoporre il cane ad un esame specifico come l’ecocardiografia doppler è consigliato per verificare se ha problemi cardiovascolari. La più diffusa tra le patologie al cuore è la stenosi subaortica detta sas, dovuta ad un restringimento della valvola del ventricolo sinistro con conseguente difficoltà del passaggio del sangue dal cuore al circolo sistemico. Epilessia e crisi compulsive sono altri disturbi che possono sopraggiungere nel cane. Si tratta di epilessia se le crisi si presentano nei primi sei mesi di vita, se si manifestano successivamente sono crisi compulsive.Patologie del Golden Retriever: pelle e occhi sono zone molto colpiteL’ittiosi nel golden retriever è una patologia frequente, è una malattia cronica ma non è pericolosa, è un difetto dello strato della pelle più superficiale perciò è visibile anche a occhio perché crea la presenza di scaglie secche scure sul pelo, nelle orecchie può causare un’infiammazione con conseguente formazione di cerume. Per questo tipo di problema non esiste una terapia che riesca a curare il cane in maniera definitiva, l’unica soluzione è adottare degli shampoo appositi a base di zinco e acido salicilico in aggiunta a prodotti idratanti. Altre patologie dei cani golden retriever sono legate agli occhi, particolarmente sensibili alla formazione di cataratta, atrofia progressiva della retina, tutte malattie che possono avere una derivazione ereditaria e nei casi più gravi portare alla cecità. Una volta che ti sei documentato sulle patologie più frequenti nei golden retriever non ti rimane che prendertene cura e seguire alcuni consigli tra cui quelli di fargli fare una dieta adeguata, il giusto movimento e i controlli per prevenire eventuali malattie o curarle con la dovuta tempestività.

displasia dell'anca nel cane

Displasia dell'anca nel cane: come riconoscerla, sintomi e cure

Salute del cane Redazione -

Displasia dell'anca nel cane: vediamo questa patologia che colpisce moltissime razze Il Pastore Tedesco è una tra le razze più colpite dalla displasia dell'anca nel cane. Questa grave patologia, chiamata anche CHD (Canine Hip Dysplasie) colpisce l’articolazione coxo-femorale del quattro zampe. Essa fu descritta per la prima volta nel ventesimo secolo e consiste in una malformazione della testa del femore, che fa sì che questa non si adatti alla cavità del bacino preposta al suo contenimento. Le conseguenze principali di questa malformazione sono l’usura della cartilagine dell’articolazione con conseguente instabilità della stessa. Questa instabilità porta quindi il cane a muoversi in modo scorretto.  Nel peggiore dei casi, può compromettere seriamente la qualità di vita del nostro amico peloso. La displasia dell'anca nel cane è riscontrabile in tutte le razze ma principalmente in quelle di taglia media o grande. Come abbiamo già accennato il Pastore Tedesco, insieme al Rottweiler al Labrador Retriever, al Bulldog e al Boxer, è una delle razze che maggiormente vengono colpite da questa grave patologia che, solitamente, si presenta tra i 4 e i 12 mesi di età. È bene quindi far visitare il nostro cane intorno ai sei mesi di età, di modo da verificare la presenza della displasia dell’anca fin da subito.Displasia dell'anca nel cane: sintomi L’esordio della malattia è caratterizzato da zoppia. Inizialmente è lieve ma, con il passare del tempo sarà sempre più evidente. Il cane avrà sempre maggiore difficoltà nei movimenti e anche alzarsi e sdraiarsi gli richiederà notevoli sforzi. E' una patologia multifattoriale, ciò significa che numerosi fattori entrano in gioco nel suo sviluppo e nel determinarne la gravita. Tali fattori sono:Fattori genetici Fattori ambientali Fattori nutrizionaliDisplasia dell'anca nel cane: le cure Una diagnosi precoce consente di mettere in atto le misure necessarie per limitare il più possibile il suo sviluppo. Sulla base di una analisi dei dati raccolti sarà possibile formulare una prognosi inerente la forma di displasia che il cane potrà sviluppare nel corso della crescita e da adulto. Potranno quindi essere messi in atto i rimedi più opportuni. Nei casi più lievi, si interverrà sulla gestione del cucciolo durante la crescita. Nei casi più gravi, invece, potranno essere consigliati interventi chirurgici correttivi. Se la displasia dell'anca viene evidenziata quando la cartilagine articolare non ha ancora subito deformazioni gravi è possibile modificare lo sviluppo dell’articolazione dell’anca così da evitare un peggioramento e la degenerazione articolare. La valutazione della presenza della patologia consiste in un esame ortopedico dettagliato comprendente la palpazione dell’anca e uno screening radiografico. Per effettuare tale valutazione è sufficiente una leggera sedazione che impedisca al nostro peloso di muoversi e opporre resistenza. La displasia dell'anca viene differenziata sulla base della sua gravità. Si parte dal valore HDO che identifica un soggetto esente da patologia. Le differenziazioni successive sono:Grado HD1 (quasi normale) Grado HD2 displasia leggera) Displasia media Displasia grave.I principali obiettivi che si pone la terapia sono la riduzione del dolore, il miglioramento (o comunque il non peggioramento) della funzione articolare e, nei casi possibili, il rallentamento della patologia. Se avete un Pastore Tedesco, o comunque un cane di taglia media o grande, mi raccomando, ricordate che la prevenzione è il primo passo per garantire una buona qualità di vita al nostro amico a quattro zampe.

Salute del cane anziano: tutte le patologie e come affrontarle

Salute del cane Redazione -

Salute del cane anziano: ecco tutte le patologie che possono colpire il nostro quattrozampe appena aumentano gli anni. Il cane come l’uomo subisce l'invecchiamento, ma a differenza nostra ha una vita media più breve circa da 13 ad un massimo di 20 anni, dipende dalla razza e lo stile di vita. Qui descriviamo le varie patologie che possono incontrare i nostri cani invecchiando. Alcune sono molto simili a quelle che anche a noi uomini possono venire in età senile. Ci sono piccoli accorgimenti per far vivere con serenità il cane e fargli affrontare questa fase della vita in maniera meno sofferta se affetto da patologie di un certo tipo. Alcune malattie tendono a far parte dell'invecchiamento di tutti i cani, altre si manifestano come tipiche di certe razze e sono patologie strettamente legate alla fisicità del cane, alle sue dimensioni. I nostri adorati amici a 4 zampe oggi vantano di maggiori attenzioni e anche le cure a disposizione sono migliorate e in continua evoluzione, quindi niente paura anche l’invecchiamento del cane può essere vissuto in maniera più serena.Salute del cane anziano: ecco le patologieI nostri amati cani hanno una vita media di che va dai 10 ai 13 anni, molto limitata rispetto a quella di noi uomini: per avere una stima più precisa non bisogna dimenticare che la loro aspettativa di vita è determinata anche dalla taglia che il cane raggiungerà da adulto. Le taglie piccole vanno dai 15 ai 18 anni, quelle medie dai 12 ai 14 anni e quelle grandi dai 9 agli 11 anni. Che dire, sette dei nostri anni potrebbero equivalere ad un anno di vita del nostro cane. Già dai 7 anni in su possiamo iniziare a classificare i cani dentro una fase di anzianità ma questo dipende molto dalla razza, la taglia e lo stile di vita che ha fatto il cane. L’invecchiamento ovviamente non è solo un fattore fisico ma anche cognitivo, che compromette le funzioni della memoria e dell’apprendimento. L'invecchiamento senile nei cani può manifestarsi con la difficoltà nel riconoscimento dei familiari, un disorientamento che si ripropone anche quando si muove e si ritrova in luoghi che non riconosce, a tal punto che nello smarrimento hanno difficoltà anche a rientrare a casa. Obbedisce meno al padrone, gioca poco e può sfasare anche i cicli di sonno e veglia stando sveglio di notte e dormendo di giorno. Come nell’uomo anche l’invecchiamento del cane è caratterizzato da alcuni segni, ad esempio i peli bianchi sul muso, una ridotta capacità uditiva, movimenti e riflessi più lenti seguiti ovviamente da una tendenza ad essere meno vivace e la necessità di riposare più a lungo. Possono insorgere problemi di cataratta e diminuzione della vista. Anche la masticazione diventa più difficoltosa, può essere caratterizzata dalla perdita di qualche dente. Rallenta il metabolismo, l’apparato digerente lavora meno, si riduce anche il fabbisogno energetico. Questo può portare all’obesità e di conseguenza generare problemi al cuore e ai polmoni, perciò è importante fare attenzione all’alimentazione e informarsi sul cibo per cani anziani più adatto. L’incontinenza è un altro problema che si può riscontrare in un cane di età avanzata, può essere dovuta a disfunzioni organiche ma anche a disorientamenti confusionali dove ad esempio non riconosce il tappeto dall’erba. Il cane anziano diventa più debole ed esposto alle malattie, che possono essere prevenute con le apposite vaccinazioni. Artriti, tumori, problemi cardiaci, disturbi renali sono altri problemi che possono subentrare nell’età avanzata di un cane.Salute del cane anziano: occhio al morbo di Cushing Per prevenire alcune di queste malattie è importante far visitare il proprio cane al veterinario e prendere alcuni piccoli accorgimenti come ad esempio fargli seguire una dieta adeguata. L’invecchiamento può portare anche alcune malattie come il morbo di cushing nel cane, è causato da una sovra produzione del cortisolo, l’ipotiroidismo è dovuto al malfunzionamento della ghiandola tiroidea: con i farmaci adeguati si possono alleggerire i sintomi di queste malattie. Il diabete è un’altra malattia diffusa nei cani, comporta ovviamente una regolazione dell’alimentazione e potrebbe essere necessario fare l’insulina. Nell'elenco indico alcune azioni che possiamo fare per mantenere il nostro cane in forma:Regolari controlli dal veterinario dopo un certa età Seguire una dieta adeguata Non far mancare al cane il movimento fisico Cura dei dentiQuesti piccoli accorgimenti possono aiutare il nostro cane a vivere con maggior serenità anche la sua vecchiaia. Oggi si presta più attenzione ai propri animali, le cure si sono evolute anche nel settore della veterinaria, esistono specifici antinfiammatori per cani anziani e anche integratori cani anziani che consentono di far vivere meglio i nostri adorati amici a 4 zampe. Si possono adottare metodi curativi alternativi come piccoli accorgimenti e terapie più olistiche e legate ai metodi naturali oltre alle classiche soluzione farmacologiche.Salute del cane anziano: alcune patologie si manifestano solo in determinate razze Ci sono malattie che si manifestano nella vecchiaia dei cani e sono tipiche di determinate razze ma anche del tipo di taglia del cane, sono patologie dovute alla specifica struttura e forma fisica. La cheratocongiuntivite secca ad esempio è una malattia che colpisce spesso i pechinesi o gli shih-tzu poiché sono razze con gli occhi sporgenti e in anzianità tendono ad avere problemi alla vista. Il cane corso fa parte delle razze di grande mole e in vecchiaia può tendere a manifestare problemi osteoarticolari come displasia dell’anca, indebolimento dei legamenti del ginocchio. Il barboncino vanta la fortuna di avere una vita piuttosto longeva, nella sua vecchiaia tende ad avere problemi agli occhi che possono portarlo alla cecità, è soggetto alla displasia dell’anca e la lussazione rotulea. La cardiopatia è un altro problema di salute che sorge nei cani di una certa età, può essere di due tipi: una è dovuta all’assottigliamento delle pareti del cuore con conseguente indebolimento e l’altra è dovuta ad un’anomalia della circolazione del flusso sanguigno dovuto al malfunzionamento della chiusura delle valvole cardiache. Sono diverse le razze di cani che soffrono di cardiomiopatia tra cui: San Bernardo, Pastore Tedesco, Golden Retriever, Boxer, Dobermann, Alano, Irish Wolfhound e Cocker Spaniel; l’indebolimento del muscolo cardiaco può portare ad un insufficienza e l’arresto cardiaco quindi alla morte.Salute del cane anziano: esistono delle vitamine apposite Un cane anziano non è sinonimo di cane malato: va comunque trattato e rispettato, considerato come un animale in grado di fare ancora tante cose tra cui quella di continuare anche a giocare, perchè le migliori vitamine per cani anziani sono le cure e l’affetto che gli diamo ogni giorno. A parte questo sicuramente una visita dal vostro veterinario riuscirà anche a fare luce sulla possibilità di somministrare ricostituenti al vostro cane da "confondere" insieme al cibo. Potrebbe interessarti anche https://www.razzedicani.net/alimentazione-del-cane-anziano/

Intolleranze alimentari nei cani: cosa sono, test e cure

Salute del cane Redazione -

Intolleranze alimentari nei cani: cosa sono, come individuarle e le cure Avete mai sentito parlare di intolleranza ai cibi nei cani? Qui vi spieghiamo cosa sono e in che cosa consistono. Ebbene si, così come noi uomini sviluppiamo allergie e intolleranze anche negli animali può succedere la stessa cosa. E’ importante capire come si individuano le intolleranze e come si possono curare. Qui indichiamo i sintomi, come si manifestano e anche alcuni tipi di cure da adottare per eliminarle o ridurle. Anche i cani se consumano ripetutamente certi alimenti possono accusarne e diventare intolleranti. Grazie a diete specifiche, ad esclusione di certi alimenti, o prodotti appositi e ovviamente il consulto col tuo veterinario il tuo cane può liberarsi di questo fastidio o conviverci senza troppe sofferenze. Non solo, esistono anche prodotti appositi per alleviare il fastidio o ad esempio il prurito che può causare un l’intolleranza. Attenzione perché le intolleranze possono ritornare e tutti i tipi di cane possono essere soggetti a questo disturbo alimentare.Intolleranze alimentari nei cani: cosa sonoCosi come noi uomini, anche i cani possono soffrire di intolleranze alimentari: si manifestano con una reazione del sistema immunitario che non tollera elementi presenti in determinati cibi. Nel cane le intolleranze alimentari rappresentano la terza causa di allergie, sono abbastanza frequenti, per questo è importante sapere cosa sono e saperle riconoscere. Possono colpire tutti i tipi di cane indistintamente dalla razza e dal genere, si manifestano in egual misura nei maschi e nelle femmine, sterilizzati o meno. Non esiste un età specifica in cui si manifestano poiché possono presentarsi in giovane età ma anche durante l’anzianità.Intolleranze alimentari nei cani: sintomiSe da tempo il tuo cane ha vomito o diarrea, si gratta ripetutamente, ha la cute arrossata e delle lesioni allora potrebbe soffrire di un intolleranza alimentare. I sintomi che si manifestano e la reazione sono proporzionati alla quantità assunta dell’elemento che infastidisce il cane. L’intolleranza alimentare non è da confondere con l’allergia che si manifesta con altri sintomi. L’intolleranza a differenza dell’allergia nei casi più estremi può portare anche alla morte e si localizza nell’intestino mentre l’allergia crea una reazione nel sistema immunitario.  Con l’aiuto del veterinario puoi stabilire se è un intolleranza e di che tipo è per curarla e adottare una dieta adeguata. I sintomi di questo tipo di disturbo alimentare possono colpire più apparati:Apparato cutaneo Apparato urogenitale Apparato respiratorio Apparato gastro-intestinale Apparato oculo-congiuntivale Sistema nervoso centraleNon è semplice distinguere le intolleranze sulla base di segni fisici ma alcuni di essi se si manifestano ripetutamente sono un chiaro indice che siamo di fronte ad un problema alimentare e non un’atopia ad esempio. Tra questi rientrano casi in cui il cane non risponde al trattamento con steroidi ed ha forti pruriti, problemi auricolari e ancora, problemi cutanei evidenti presenti in esemplari di giovane età.Intolleranze alimentari nei cani: perchè vengono? Alcuni studi hanno dimostrato che le intolleranze si sviluppano per i cibi più comunemente consumati, nel caso dei cani sono: pesce, pollo, agnello, soia, mais, frumento, uova, e tutti i prodotti di derivazione lattiero-caseari. Tutti questi ingredienti li troviamo presenti nel cibo per cani e nelle crocchette, che non a caso rappresentano un'alta percentuale del nutrimento dei nostri cani. Una delle intolleranze più diffuse è indubbiamente quella al lattosio, ovvero allo zucchero presente nel latte ma ce ne sono di diverso tipo. E’ importante prestare attenzione a prodotti come latte e derivati (formaggio e panna), il sale che ovviamente è contenuto in maniera bilanciata negli alimenti per cani ed infine prodotti con lievito come ad esempio il pane sono tra le tre categorie più soggette ad intolleranze. Le razze di cani più soggette alle intolleranze sono: il Setter Irlandese, il Cocker spaniel, il Boxer, Pastore tedesco, Dalmata, Labrador, Golden Retriever, Westhighland White Terrier e tanti altri incroci fra razze diverse.Intolleranze alimentari nei cani: cureCon l’aiuto del tuo veterinario puoi individuare gli alimenti che infastidiscono il tuo cane seguendo due metodi o con una dieta ad eliminazione e cibo monoproteico o acquistando prodotti appositi disponibili sul mercato adatti proprio a questo tipo di problemi. La dieta ad eliminazione consiste nell’escludere alcuni alimenti per un tempo stabilito di almeno 12 settimane, circa quasi tre mesi può essere utile per individuare i cibi che creano l’intolleranza alimentare del vostro cane. In questo tempo è sufficiente nutrire il cane con un regime alimentare diverso dal solito ovvero, cibo per cani monoproteico: alimenti con una proteina e un carboidrato che non ha mai mangiato, accoppiamenti come coniglio e riso ad esempio. Aggiungere alla proteina anche un carboidrato è utile per vedere se l'intolleranza è legata ad un cereale o meno. Questo metodo consiste nel rintrodurre lentamente tutti i cibi valutando e osservando se con l’aggiunta di un alimento nuovo si manifestano i sintomi dell’intolleranza. Ovviamente la dieta va fatta cercando di inserire tutti i cibi, le vitamine e i minerali che servono per un fabbisogno corretto ed equilibrato. Trascorso il tempo suggerito, se sono scomparsi o notevolmente ridotti i sintomi si può riportare il cane a mangiare normalmente, facendo attenzione che la ripetitività del cibo può riportare a galla le intolleranze. Nel mercato esistono anche linee composte da proteine idrolizzate per cane, proteine e carboidrati scissi sono molecole talmente piccole che non provocano reazioni di intolleranza e sono cibi adatti a questo tipo di utilizzo. Per il tempo stabilito sarà sufficiente acquistare alimenti per cani allergici, eliminare tutti gli altri cibi e controllare che il vostro amico a 4 zampe non faccia il furbetto e mangi in giro alimenti che non dovrebbe ingerire. E’ importante controllare che non mangi altro durante le passeggiate, che nessuno gli dia cibo e se avete altri animali come un gatto, è fondamentale che non si avvicini alla sua lettiera. Assieme alla dieta possono essere consigliati degli shampoo appositi per la cute, antibiotici o rimedi naturali come tea tree oil, calendula, malva o camomilla per disinfettare. Con le giuste attenzioni anche il vostro cane può essere curato e accudito in modo tale che le intolleranze non rappresentino malessere e fastidio. Sottoposto alle diete ed eventualmente cure prescritte dal veterinario, prodotti alimentari adeguati come cibo monoproteico, cane o gatto che sia possono guarire o convivere quotidianamente con le intolleranze in maniera semplice.

Tg cinofilo, “addio amico mio": il commosso saluto del soldato kyle al suo cane bodza

News Redazione -

La fotografia che abbiamo messo come immagine di copertina sta rimbalzando in questi giorni su molti siti dedicati agli animali. È quella che ha immortalato l’ultimo commosso saluto di  Smith Kyle, sergente dell’Air Force statunitense, al suo cane Bodza. Avvolto nella bandiera Americana a stelle e strisce, quella nazione che entrambi con il loro sacrificio hanno servito per molto tempo: «L’ho abbracciato e gli ho detto "Mi mancherai tantissimo, ti voglio bene"».Bodza era un Pastore Tedesco di 11 anni, ha prestato il suo servizio come cane anti-esplosivi nell’esercito e grazie al suo incredibile fiuto molte persone in paesi come Kuwait, Iraq e Kyrgyzstan gli devono la vita. I due si sono incontrati nel  2012 e fin dall’inizio è nato un rapporto speciale: «Mi è piaciuto molto lavorare con lui, mi ha insegnato tantissimo anche perché ero un giovane conduttore di cani. Mi ha seguito nelle missioni ovunque andassi nel mondo, e mi ha sempre dato la buonanotte, ogni notte» .Nell’estate del 2016 il veterinario ha diagnosticato al cane una mielopatia degenerativa, una malattia incurabile che ha colpito il suo midollo spinale. Giorno dopo giorno Kyle ha visto il suo amico invecchiare e soffrire per il dolore. Come militare si è trovato tante volte a prendere decisioni complesse, ma quella di far “addormentare” il suo amico a quattro zampe è stata la più difficile. Ma bisognava prendere questa decisione anche per la dignità di Bodza.«Aveva un bel sorriso sul suo musetto quando è stato messo a dormire - racconta Kyle - Gli sono stato accanto sino all’ultimo momento». Con Smith Kyle c’erano nove collaboratori dell'esercito, tutti vicini a sostenerlo in un momento così difficile per lui. «Era altruista - ricorda Kyle singhiozzando - più di qualsiasi essere umano che io abbia mai conosciuto ... mi mancherà ogni giorno di più»

Cane scava buche

Perché il cane scava buche e seppelisce cose? cause e possibili soluzioni

Comportamento Redazione -

Il cane scava buche in giardino: cosa fare? di Lavdie Sijani - Che i cani seppelliscano le ossa, è un dato di fatto ed è qualcosa che tutti noi conosciamo. Ma quello che ignoriamo è il perché lo facciano. I cani adorano seppellire le cose. A volte questo vuol dire trovare un osso o un giocattolo sotto una pila fresca di sporcizia nel nostro cortile. Altre volte, può significare scoprire il telecomando sul fondo del cesto della biancheria dei panni sporchi o altre ancora non capire perché il nostro telefono si trova sotto il cuscino del divano. Anche se questi oggetti e queste situazioni possono sembrare diverse fra loro, il motivo è sempre lo stesso: l'istinto naturale del nostro cane è quello di mantenere e conservare le “sue” cose al sicuro e protette. Questo a prescindere dal fatto che siano veramente sue oppure no. Ma perché i cani fanno questo? Generazioni fa, quando i cani vagavano per la natura selvaggi ed in branco, hanno dovuto cacciare per avere del cibo. Spesso consumavano molta energia e tanta fatica per riuscire a catturare ed uccidere qualcosa. Poi non appena ci riuscivano altri animali sarebbero corsi immediatamente per cercare di rubargli il cibo perché sentivano da lontano l'odore della carne. Oppure semplicemente ci saranno anche state occasioni in cui la caccia era andata talmente bene, da non riuscire a dare fine a tutto il loro pasto. Così hanno imparato a dare una soluzione ai loro problemi. Seppellire il cibo. Seppellendo carcasse ed ossa, i cani sono stati in grado di creare una specie di frigorifero naturale per poter conservare il loro cibo. La sporcizia di cui era coperto il cibo, ha impedito ad altri animali di avvicinarsi odorando e di sicuro le altre creature non avrebbero apprezzato la bontà del cibo che i cani avevano seppellito. Soltanto i nostri adorati cagnolini possono apprezzare la freschezza di questo cibo, tenuto lontano dalla luce del sole e “marinato” con i sapori della terra! Eccezionale senza ombra di dubbio!Il cane scava buche e seppelisce cose per via di diversi fattoriOvviamente adesso il nostro cane non si deve preoccupare di dover cacciare per poter mangiare. Allora perché continua a seppellire le cose? Ci sono diverse ragioni per cui si comporta così:Istinto: anche se il nostro cane sa che non si dovrà mai turbare per dover trovare del cibo, anche se tutto questo avviene ormai ogni giorno da diversi anni, il loro istinto naturale gli dice di doversi preoccupare per poter garantire le loro esigenze in un futuro, seppellendo e mettendo via le cose. Gli stiamo dando troppo: un'altra ragione per cui il nostro cane mostra questa pulsione a voler seppellire le cose, non ha nulla a che vedere con la paura di poter morire di fame o di dover proteggere il cibo da eventuali predatori. Se siamo troppo generosi con il nostro cane in termini di giocattoli o biscottini, seppellendoli ci vuole semplicemente dire che è pieno, ne ha abbastanza. A volte seppellisce gli oggetti perché sono troppo buoni per doverli mangiare tutti in una volta. Così li salvaguarda per poterne godere di nuovo più tardi. È un gioco: se il nostro cane è annoiato, solitario o vuole semplicemente ottenere la nostra attenzione, non è inusuale che usino seppellire le cose per far in modo che noi possiamo giocare con loro. Spesso questi oggetti rubati saranno cose luccicanti come gioielli o orologi, oppure gli oggetti che sanno essere “preziosi” per noi, come scarpe o telecomandi.Il modo migliore per frenare questa voglia di seppellire le cose è ridurre al minimo l'accesso al nostro cane a questi oggetti e offrirgli magari dei giocattoli variandoli di tanto in tanto. In caso non riuscissimo a fermare il cane con questo problema di voler in tutti i modi seppellire le cose, bisogna rivolgersi ad un veterinario. Perché? Perché le sostanze chimiche che molti di noi usano nei cortili di casa o nei giardini possono essere pericolose per la salute del nostro cane, in quanto potrebbero provocargli diarrea o mal di stomaco. Siete i fortunati possessori di un giardino e di un cane? Allora è bene che sappiate che molta probabilità sarete anche possessori delle buche che il vostro amato amico si divertirà un mondo a scavare. Possiamo individuare alcune principali cause per cui il nostro cane scava buche in giardino, proviamo a vederle insieme. Una delle cause principali per cui il nostro cane scava le buche in giardino è l’istinto. Il fatto di scavare buche è di fatto funzionale alla vita e alla conservazione della specie. È noto che tutti i cani selvatici scavano delle buche sul terreno per prepararsi una tana dove possono rifugiarsi o dare alla luce i piccoli. Lo fanno anche per nascondere del cibo o anche per sfuggire al caldo, infatti appena sotto la superficie il terreno è più fresco garantendo quindi al cane refrigerio nelle stagioni più calde. Un’altra motivazione per cui il cane scava buche in giardino è la noia o la scarsa attività fisica. Questi cani tendono ad accumulare molta tensione e scavare buche è un modo per liberarsene, in particolar modo nelle razze più vivaci. Se un cane è annoiato o triste quello di scavare delle buche è un ottimo sfogo. Se il cane è predisposto alla caccia, una motivazione dello scavare le buche si può far risalire al fatto che senta qualcosa appena sotto la superficie. Questo ci porta a dire che il fatto che il cane scavi le buche può essere legato anche alla razza stessa. Ci sono infatti razze che scavano di più e altre che lo fanno meno. Quello che lo fanno maggiormente sono generalmente i labrador, il pastore tedesco, il barboncino, i bassotti, gli husky e i doberman. Anche l’ansia da separazione può essere uno dei motivi per cui il cane scava buche in giardino. Se ha la sensazione di sentirsi abbandonato scavare una buca può essere un modo per sentirsi al sicuro.Cane scava buche: quali sono le possibili soluzioni? Sicuramente se a spingere il cane a scavare le buche è la noia o la scarsa attività fisica possiamo portarlo fuori più spesso. Fargli fare maggiore attività fisica, farlo giocare, correre, fargli fare delle passeggiate più lunghe lo aiuterà a scaricare tutta la tensione acculate nei momenti di sedentarietà. Se abbiamo un cane appartenente ad una razza piuttosto attiva allora è bene cercare di tenerlo quanto più spesso possibile fuori magari portandolo al parco e facendolo giocare con gli altri cani. Al contrario invece se il cane appartiene ad una razza più sedentaria possiamo sfruttare l’addestramento come metodo valido per non farlo annoiare. Insegnarli dei compiti terrà il cane impegnato mentalmente e ne beneficerete anche voi quando avrà imparato ciò che ritenete sia utile insegnargli. Quando a guidarlo invece è l’istinto, per far sì che smetta di scavare le buche si può provare a sotterrare un palloncino nel punto in cui il cane scava le buche solitamente. Quando le sue zampe lo faranno esplodere, il cane si spaventerà e tenderà a ridurre la tendenza a scavare. Potete utilizzare anche un fischietto o un altro strumento che procuri un rumore forte nel momento in cui lo vedete scavare così che il cane comprenda che quel comportamento è sbagliato e non lo deve rifare. Tenete bene a mente però che questi sono solo dei piccoli suggerimenti che possono funzionare come possono non farlo. Se abbiamo un giardino e decidiamo di prendere un cane è bene mettere in conto fin da subito che la possibilità di avere qualche buca in giardino è comunque elevata. Dopotutto anche il nostro amico a quattro zampe dovrà pur divertirsi quando non ci siamo noi con lui a giocare.

Tg cinofilo, degrado a roma: un cane muore di overdose in piazza vittorio

News Redazione -

Un pastore tedesco è morto dopo aver addentato una bustina di droga nell'area cani di piazza Vittorio, nel quartiere Esquilino, a Roma. La protesta dei residenti: la piazza è in mano ai pusher.L’ultima vittima del degrado nella Capitale è un pastore tedesco di appena sei mesi. Si chiamava Ziggy, in omaggio a David Bowie, ed è morto dopo aver addentato una bustina contenente una sostanza stupefacente nell’area cani di piazza Vittorio nel quartiere Esquilino, a Roma. Cocaina o eroina, comunque “droga”, come racconta la padrona del cane, Elia Cevoli, sentita al telefono da ilGiornale.it. “L’ho visto vomitare droga, almeno cinquanta grammi”, racconta la padrona di Ziggy, che spiega come il cane potrebbe avere addentato una bustina contenente una sostanza stupefacente, magari caduta per sbaglio ad uno dei tanti pusher che di notte spacciano proprio nell’area cani di piazza Vittorio. Tutti i tentativi dei medici per salvare Ziggy sono stati inutili: il cane è morto letteralmente di overdose, in preda alle convulsioni, dopo un’agonia durata ore. Quella che sarebbe dovuta essere una passeggiata come tante al parco, si è trasformata in un incubo, a causa delle condizioni di degrado estremo in cui versa la piazza nel centralissimo rione Esquilino. “Ziggy era un cucciolo, probabilmente ha trovato la bustina in mezzo al fogliame e l’ha addentata per gioco”, spiega Elia, “nessuno si occupa di pulire in questa parte della piazza, e tra le foglie si trovano anche molte siringhe”. L’area cani di piazza Vittorio, infatti, secondo quanto racconta Elia e gli altri residenti, è in mano agli spacciatori. “Anche i pusher del Pigneto si sono trasferiti qua, ma nessuno fa niente: se intervenisse la polizia con i cani anti-droga e se ci fossero più controlli, magari gli spacciatori lascerebbero la piazza”, spiega Elia. Ma i controlli non ci sono e, scrivono i residenti su Facebook, la piazza rimane preda di spacciatori, tossici e senzatetto. “E intanto, i miei bambini hanno perso il sorriso”, racconta la padrona di Ziggy parlando dei due figli di sette anni, che al loro cane erano molto affezionati. “Non si può fare questo ai bambini”, continua Elia, “fuori dalla clinica, quando ha capito che per il cane non c’era più nulla da fare, mio figlio ha mimato una pistola con le mani”. “È pesante come gesto per un bambino di sette anni”, si sfoga Elia al telefono, “fa capire a che livello ti portano, e i bambini sono sensibili e fragili”. Da quest’estate, scrive una signora in un post pubblicato nel gruppo di Facebook creato dai residenti del quartiere Esquilino, ci sono stati almeno tre distacchi dolosi della centralina elettrica da parte dei pusher, che approfittano del buio per operare più tranquillamente. “Mi hanno detto che anche l’area giochi per i bimbi è piena di siringhe”, denuncia la padrona di Ziggy. E se la bustina che ha addentato il cane fosse capitata invece nelle mani di qualche bambino? L'epilogo sarebbe stato ben più tragico. Per questo Elia e gli altri residenti del quartiere hanno organizzato un flash-mob di protesta, giovedì prossimo, per chiedere al Comune e alle istituzioni di intervenire contro degrado ed illegalità. Fonte: ilgiornale.it

Tg cinofilo, torino: cani uccisi da veleni invisibili sparsi nell'erba

News Redazione -

Numerosi casi d'avvelenamento sono stati registrati nel quartiere Parella, ma non solo. Il veleno è praticamente invisibile e molto spesso mortale TORINO - E' allarme tra i proprietari di cani in zona Parella: nell'ultimo periodo infatti gli episodi di avvelenamento si susseguono con una frequenza davvero preoccupante, tanto da scatenare l'ira e le proteste dei residenti, oltre che dei padroni degli animali. L'ultimo (tristissimo) episodio è toccato a Golia, un bellissimo esemplare di pastore tedesco: il cane ha ingerito il veleno ed è morto a causa della presenza di quest'ultimo nel pancreas, nel fegato e nei reni. Il veleno "invisibile" sparso nell'erba Chi compie questi gesti ignobili pare aver studiato tutto nei minimi particolari: la sostanza velenosa è una polvere diluita nell'acqua e sparsa nell'erba. I cani non ingeriscono nulla, ma annusando inalano il veleno e rischiano la vita. Numerosi episodi sono stati riscontrati in zona Parella, vicino a corso Telesio, alla Pellerina, alla Tesoriera e in altre zone della città. Purtroppo prevenire questo tipo d'attività criminosa è difficilissimo. L'allarme, oltre che per i cani è esteso anche ai bambini: la presenza del veleno è stata riscontrata persino vicino ad alcune aree giochi. I residenti si mobilitano per porre fine alle barbarie Numerose le telefonate e le mail all'Enpa, mentre anche il presidente della Circoscrizione 4 Claudio Cerrato è stato avvisato. I residenti stanno organizzando anche una raccolta firme per smuovere la situazione, ma non è escluso che qualche padrone esasperato possa prendere iniziative solitarie, "pattugliando" la zona in cerca del responsabile degli avvelenamenti. I padroni di cani si sentono impotenti di fronte a simili brutalità e per questo motivo stanno cercando di fare rete tra loro. Si consiglia dunque la massima attenzione, nella speranza che qualcuno ponga fine a questi atti ignobili. Fonte: http://www.diarioditorino.it/torino/articolo/?nid=20161004_392392

Unità cinofile da soccorso: il rapporto tra cane e uomo

Addestramento Redazione -

Cosa sono le unità cinofile? Vediamo insieme di fare un quadro generale sulle unità cinofile di soccorso. Spesso abbiamo sentito parlare dei cani da soccorso, cioè quelli che aiutano le forze dell’ordine o che insieme al proprio conduttore, che spesso è un volontario, si adoperano per ritrovare persone disperse. Ma vediamo insieme di fare un quadro generale su queste unità cinofile di soccorso. Le unità cinofile sono costituite dal team Uomo-Cane che, lavorando insieme, prendono parte ad operazioni di soccorso per la localizzazione di persone di persone disperse che possono essere sia in superfice che sepolte sotto le macerie. Quando si parla di unità cinofile quindi dobbiamo ricordare che non parliamo solo del cane ma anche del suo conduttore. Non necessariamente il conduttore è anche il padrone del cane ma per certi versi è preferibile. Questo perché il rapporto tra cane e conduttore è molto stretto e la fiducia che uno ripone sull’altro deve essere massima. Il rapporto di fiducia motiva il cane nel lavoro e lo aiuta a superare stress e fatica. Si lavora in condizioni spesso difficili e il cane deve lavorare libero.  Inoltre, e questo è un punto fondamentale, il conduttore deve conoscere profondamente il proprio cane. Deve conoscerne il carattere, la preparazione e le possibili reazioni.Unità cinofile da soccorso: quali cani vengono utilizzati? Prima di tutto il cane parte del team di una unità cinofila da soccorso deve essere un soggetto sano, di taglia media, robusto e con doti caratteriali ben definite quali la socievolezza, la docilità e un buon temperamento.Deve essere, inoltre, un cane vivace e giocoso. La prontezza di risposta agli stimoli e agli ordini, la mancanza di comportamenti aggressivi verso altri cani e verso le persone, la capacità di superare le esperienze negative sono fondamentali e, soprattutto, il cane deve possedere una buona tempra che gli consenta di non temere il fuoco, l’acqua e il materiale sconnesso. Non importa che sia un cane con pedigree o un meticcio, che sia maschio o femmina e non ci sono grosse limitazioni sulla razza, ovviamente tenendo conto che non può essere un cane troppo piccolo, perché non sopporterebbe la fatica, o troppo grosso, perché potrebbe avere difficoltà nei movimenti e nella resistenza. Nonostante non ci vi siano limitazioni sulle razze ve ne sono alcune che si sono dimostrate particolarmente adatte. Tra queste abbiamo il Labrador Retriever, il Pastore Tedesco e il Golden Retriever.Unità cinofile da soccorso: l’addestramento del team L’addestramento di una unità cinofila di soccorso inizia prima di tutto con un corso di obbedienza con cui il conduttore impara a gestire e controllare il proprio cane. Ai conduttori, inoltre, vengono invece fornite nozioni di orientamento, di primo soccorso e di psicologia dell’emergenza e del disperso. Il metodo di addestramento si basa sul gioco e sul rinforzo positivo. Il cane viene premiato ogni qualvolta esegue un comportamento desiderato. In principio le unità cinofile lavorano da sola. Cane e padrone insieme apprendono a lavorare in coppia. Successivamente vengono introdotte delle distrazioni. Obiettivo di questa seconda fase è che il cane impari a lavorare con il suo conduttore ignorando le distrazioni (persone, cani, odori e altro ancora) Successivamente c’è la fase della palestra. In questa fase si impara a superare gli ostacoli. Il conduttore deve guidare il cane e il cane deve fidarsi di lui. Con gli esercizi della palestra il cane viene preparato all’impiego operativo. Infine abbiamo la fase della ricerca. In questa fase si lavora sempre in collaborazione ma qui è il cane ad essere protagonista maggiore, poiché è a lui che spetta questa parte dell’operazione. Si metterà in pratica in questa fase la tecnica del “cono d’odore”. Il cane verrà addestrato a trovare il disperso utilizzando il cono d’odore che viene rilasciato dal corpo umano.  Seguendo le indicazioni del suo conduttore inizia a fiutare l’aria e segue le tracce d’odore fino all’umano avvisando poi il conduttore del ritrovamento attraverso l’abbaio.

intelligenza dei cani

Le razze di cani più intelligenti: la classifica di stanley coren

Curiosità Redazione -

INTELLIGENZA DEI CANI: LE RAZZE PIÙ INTELLIGENTI SECONDO STANLEY COREN Quali sono le razze più intelligenti? Stanley Coren ha stilato una classifica sull' intelligenza dei cani, ma non tutti sono d’accordo. Che i cani siano intelligenti è ormai da tempo assodato, ma c’è chi non si è fermato a questa constatazione di fatto, ma è andato oltre cercando di elaborare una graduatoria delle varie razze di cani sulla base della maggiore o minore intelligenza. Lo ha fatto Stanley Coren, professore e ricercatore dell’Università British Columbia di Vancouver ed appassionato cinofilo, che ne ha studiato a lungo le capacità mentali. È diventato famoso a livello mondiale con la pubblicazione del suo libro “ L’ intelligenza dei cani ”, tradotto in 26 lingue diverse e che gli ha portato vari riconoscimenti. Come si capisce dal titolo, Coren ha stilato una vera e propria classifica delle razze di cani più intelligenti, basandosi sulla capacità di apprendere in fretta nuovi comandi e eseguirli continuativamente nel tempo.Il gradino più alto del podio spetterebbe al Border Collie, un cane di origine inglese, tradizionalmente utilizzato per la conduzione delle greggi: proprio il dover gestire centinaia di pecore, spesso in autonomia, a distanza dal conduttore, avrebbe acuito in questa razza una maggiore capacità di problem solving. Inoltre, svolgendo un lavoro che prevede un preciso coordinamento con il pastore e spesso con altri cani, il Border Collie ha sviluppato particolarmente l’intuito e l’abilità a comprendere immediatamente, anche solo attraverso piccoli cenni, i comandi dell’uomo o i segnali provenienti dagli altri animali. Al secondo posto in classifica compare il Barboncino: è un cane molto attento a ciò che lo circonda e un fine osservatore; inoltre è in grado di adeguarsi con grande facilità alle abitudini dell’umano con cui condivide la propria esistenza. Tra le caratteristiche tipiche di questa razza anche la fedeltà verso il padrone, la docilità e il senso di accudimento nei confronti dei bambini. Ai primi posti della classifica non poteva mancare il Pastore Tedesco: da sempre una delle razze di cani più diffuse al mondo, nella sua storia è stato impiegato in molteplici attività di difesa, di ricerca, di salvataggio. Questo perché è un cane molto versatile, capace quindi di adattarsi a svolgere compiti diversi e impegnativi, che impara velocemente e facilmente. Se a questo aggiungiamo lo spiccato senso del dovere e l’obbedienza verso il padrone, la potenza fisica, la grande velocità e la protezione verso la famiglia, è facile capire perché sia una delle razze di cani più amate. Appena fuori dal podio troviamo il Golden Retriever, un cane molto docile di indole, obbediente, sempre alla ricerca dell’approvazione dell’essere umano, il che lo rende ancor più incline ad apprendere i comandi del padrone, allo scopo di compiacerlo, soddisfacendo le sue richieste. Proprio per queste sue caratteristiche è adatto a svolgere attività con persone affette da varie forme di disabilità, fisica o mentale; da qui il suo largo utilizzo nella Pet therapy. Al quinto posto troviamo Il Dobermann Pinscher: altro che cane destinato ad impazzire come si credeva un tempo! Il Dobermann è un cane intelligente, con un’ottima memoria; non è portatore di aggressività innata, come spesso si pensa, ma è piuttosto molto legato (a volte quasi morbosamente) al proprio padrone e istintivamente portato difendere la proprietà e la famiglia ad ogni costo. Proprio la sua tenacia, forza e coraggio nello svolgere il compito di guardiano e protettore hanno determinato la cattiva fama che ha accompagnato questa razza di cani in passato. LE ALTRE RAZZE DI CANI SARANNO DAVVERO MENO INTELLIGENTI? Dopo questi primi “magnifici cinque” la classifica sull'intelligenza dei cani di Coren prosegue fino al 79° posto, occupato dal Levriero; per completezza la riportiamo di seguito per intero, nel caso qualche padrone fosse curioso di vedere in che posizione si è classificato il suo amato quattrozampe, ma va detto che questa graduatoria ha suscitato molti pareri contrastati, come descritto nell’articolo “L’ intelligenza dei cani (2° parte): ma di quale intelligenza stiamo parlando?”.Ecco per intero la classifica delle razze di cani più intelligenti di Coren (dal 6° al 79° posto): 6 Pastore Shetland 7 Labrador 8 Pappilon 9 Rottweiler 10 Australian Cattle Dog 11 Welsh Corgi Pembroke 12 Zwergschnauzer 13 English Springer Spaniel 14 Tervuren 15 Schpperke - Pastore Belga 16 Collie - Keeshond 17 Kurzhaar 18 Flat coated retriever - Cocker Spaniel- Schnauzer 19 English Spaniel 20 Cocker Americano 21 Weimaraner 22 Malinois - Bernese 23 Volpino di Pomerania 24 Irish Water Spaniel 25 Vizla 26 Welsh Corgi 27 Chesapeake Bay retriever - Puli - Yorkshire 28 Rieseschnauzer - Cao de Agua Portoghese 29 Airedale Terrier - Bovaro delle Fiandre 30 Border terrier - Briard 31 Welsh Springer Spaniel 32 Manchester terrier 33 Samoiedo 34 Field Spaniel - Terranova - Australian Terrier - American Staffordshire terrier - Setter Gordon - Bearded Collie 35 Cairn terrier - Kerry Blue terrier - Setter Irlandese 36 Norwegian Elkhound 37 Affenpincher - Silky terrier - Zwergpinscher - Setter Inglese - Pharaon Hound - Clumber Spaniel 38 Norwich terrier 39 Dalmata 40 Soft Coated Wheaten terrier - Bedlington terrier - Fox terrier 41 Curly Coated retriever - Irish Wolfhound 42 Kuvasz - Australian Shepherd 43 Saluki - Spitz finnico - Pointer 44 Cavalier King Charles Spaniel - Drahtaar - Black and Tan Coonhound - American Water Spaniel 45 Siberian Husky - Bichon Frisé - English Spaniel 46 Tibetan Spaniel - English Foxhound - Otteehound - American Foxhound - Greyhound - Griffone 47 West Highland White terrier - Scottish Deerhound 48 Boxer - Alano 49 Bassotto - Staffordshire Bull terrier 50 Alaskan Malamute 51 Whippet - Shar pei - Fox terrier 52 Rhodesian Ridgeback 53 Ibizan hound - Welsh terrier - Irish terrier 54 Boston terrier - Akita Inu 55 Skye terrier 56 Norfolk terrier - Sealyham terrier 57 Carlino 58 Bouledogue francese 59 Griffone di Bruxelles - Maltese 60 Piccolo Levriero Italiano 61 Chinese crested dog 62 Dandie Dinmont terrier - Vendeen - Tibetan terrier - Japanese Chin - Lakeland terrier 63 Bobtail 64 Pastore dei Pirenei 65 Scottish terrier- San Bernardo 66 Bullterrier 67 Chihuahua 68 Lhasa apso 69 Bullmastiff 70 Shih tzu 71 Basset hound 72 Mastiff - Beagle 73 Pechinese 74 Bloodhound 75 Borzoi 76 Chow Chow 77 Bulldog 78 Basenji 79 Levriero Afgano

il cane zoppica

Il cane zoppica: cause, cosa fare e rimedi

Salute del cane Redazione -

Il cane zoppica: cause Quando il cane zoppica le cause possono essere molte: perciò occorre rivolgersi al veterinario per una diagnosi precisa e per una cura mirata. Uno dei motivi più frequenti per cui molti padroni si rivolgono al veterinario è che il loro cane zoppica. La zoppia nel cane è un problema che è maggiormente diffuso tra i quattro zampe anziani e la percentuale dei cani che la presentano cresce in rapporto all’età dell’animale, ma può manifestarsi anche in soggetti ancora giovani. Tutto dipende dalla causa sottostante ed è proprio questa a rappresentare talvolta una prima difficoltà per il veterinario, poiché le patologie che possono spiegare come mai il cane zoppichi sono numerose e molto differenti tra loro. Il medico dunque dovrà procedere andando per esclusione, partendo dall’ipotesi più semplice e procedendo via via, attraverso una serie di esami diagnostici, fino ad individuare la causa reale del problema. Proprio perché la diagnosi molto spesso non è immediata, è bene non aspettare troppo a lungo a sottoporre il proprio cane alla visita dello specialista se notate che presenta zoppia per più di uno o due giorni. Nell’esame obiettivo anzitutto il veterinario osserverà dove è localizzato il problema: se interessa gli arti anteriori o quelli posteriori, se il cane manifesta dolore al tatto dell’arto colpito, se il dolore è circoscritto ad una zona specifica e se la zoppia riguarda una sola articolazione o più di una; oltre a ciò valuterà la deambulazione del cane, per vedere direttamente come poggia l’arto dolorante, l’equilibrio e la stazione dell’animale. Nei casi più semplici il cane zoppica perché ha un problema localizzato ad una zampa, che può essere causato o dalla presenza di un corpo estraneo all’interno, ad esempio un forasacco da rimuovere, oppure da un ascesso; in questa circostanza la zampa si presenterà gonfia e molto dolente al tatto, per la presenza all’interno di pus, che verrà fatto fuoriuscire attraverso una piccola incisione, a cui seguirà una terapia antibiotica. In tutti gli altri casi occorrerà molto probabilmente effettuare degli esami strumentali, quali raggi ed eventualmente TAC o risonanza. Tra le possibili cause di zoppia nel cane vi sono infatti patologie che solo in questo modo possono essere individuate con precisione, ossia:Patologie osteoarticolari: frattura, artrosi, ernia del disco, displasia di gomito o anca, quest’ultima congenita e diffusa soprattutto in alcune razze di taglia grande, come Labrador, Golden Retriever, Pastore Tedesco, ecc; Patologie neurologiche come la mielopatia degenerativa o la meningomielite; Patologie sistemiche quali il morbo di Cushing o iperadrenocorticismo; Altre patologie: tumori, emboli o, nei cuccioli, un accrescimento troppo rapido in rapporto allo sviluppo e al consolidamento dell’apparato scheletrico.Il cane zoppica: rimedi Le terapie da intraprendere quando il cane zoppica variano molto a seconda della causa che viene individuata: se ad esempio si tratta di ernia del disco, sarà possibile rimuoverla chirurgicamente se le condizioni generali e l’età dell’animale lo consentono; anche in caso di displasia si può valutare l’operazione, ma sarà uno specialista ortopedico a consigliarvi circa la sua opportunità. Se il cane zoppica perché affetto da artrosi, si procederà con una terapia antidolorifica, a base di antinfiammatori, e spesso con la somministrazione di integratori specifici per le cartilagini, come il condroitin. Nel caso di patologie neurologiche degenerative si perseguirà una linea conservativa, cercando di ritardare il più possibile gli effetti legati al progredire della malattia, con l’utilizzo di cortisonici o antinfiammatori, a secondo della valutazione del veterinario.

Quanto vive un cane? vita media di un quattrozampe

Salute del cane Redazione -

Quanto può vivere un cane? Secondo quanto emerso da recenti studi la vita media del cane si sarebbe allungata negli ultimi quarant’anni. Diversi istituti di ricerca hanno rivolto le loro indagini scientifiche a cercare di raccogliere dati statistici per capire quanto vive un cane oggi e se l’età dei cani sia in media aumentata. Ne è emerso che la vita media dei nostri amici a quattro zampe si attesta all’incirca intorno ai 12-13 anni grazie ad alcuni fattori che in buona parte sono gli stessi che hanno determinato una maggiore longevità anche di noi esseri umani, ossia una maggiore attenzione per l’alimentazione, migliori condizioni di vita e cure sempre più mirate. Tuttavia bisogna fare le opportune differenze in base alla taglia e alla razza: è confermato che i cani di taglia piccola hanno una vita media di durata maggiore, così come i meticci risulterebbero godere di un’aspettativa di vita più lunga. Il Chihuahua è risultata essere la razza più longeva: supera facilmente i 15 anni d’età e può arrivare anche fino a 20. Seguono poi il Bassotto e il Barboncino, che spesso vivono 17 anni e più, ma anche lo Shih Tzu, lo Yorkshire e il Volpino di Pomerania non scherzano, se si considerano i picchi di età dei cani mediamente raggiunte. In tutti questi casi si tratta comunque sempre di quattro zampe che non superano generalmente i 4 – 6 chilogrammi di peso. Non si conoscono ancora esattamente le ragioni per cui i cani di taglia superiore siano generalmente destinati ad una vita più breve: è un dato di fatto però che in questi l’incidenza di malattie cardiache e osteoarticolari è più alta, il che potrebbe influire sulla statistica. Se un cane di taglia media, come il Beagle o il Cocker, vive 14-15 anni, un Labrador, un Golden Retriever o un Pastore Tedesco arriva oggi ai 12-13 anni, mentre si scende a mano a mano che le dimensioni del quattro zampe aumentano, fino ad arrivare ad una vita media del cane Bovaro del Bernese, del Terranova o dell’Alano che difficilmente supera i 9-10 anni.Quanto e di cosa si ammalano i cani I nostri amici a quattro zampe vivono più a lungo che in passato anche perché sono curati meglio: la medicina veterinaria infatti ha contribuito notevolmente ad aumentare la vita media del cane perché ha compiuto enormi progressi, mettendo a disposizione nuovi mezzi diagnostici, che permettono una prevenzione molto più efficace. Complice il continuo aumento del numero degli animali domestici e la disponibilità dei padroni a spendere anche cifre considerevoli per la salute dei loro pet, l’industria farmaceutica si è concentrata sempre più sulla ricerca in ambito veterinario e ha realizzato nuovi farmaci sempre più specifici. Il risultato è che l’età dei cani è aumentata progressivamente e sono sempre di più quelli che muoiono per patologie correlate alla vecchiaia: uno studio dell’American Kennel Club rivela infatti che le principali cause di morte dei nostri pet sarebbero l’insufficienza renale, l’insufficienza cardiaca e i tumori. Questa ricerca, d’altro lato, afferma che la salute dei nostri cani sarebbe in media buona: dai quasi 400.000 proprietari di cani interpellati infatti sarebbe emerso che oltre il 65% degli animali non avrebbe malattie in corso e che quelli affetti da qualche patologia, soffrono di problemi di lieve entità, come dermatiti e altre alterazioni cutanee, cisti e lipomi oppure otiti e artrite.

glaucoma nel cane

Glaucoma nel cane: cause, sintomi e cura

Salute del cane Redazione -

Il glaucoma nel cane è una grave patologia oculare che, se non trattata in tempo, porta e cecità irreversibile. Il glaucoma consiste nell’aumento della pressione interna all’occhio, quando i liquidi che normalmente umidificano gli occhi non vengono più drenati nella maniera corretta attraverso gli appositi canaletti, provocando un ristagno che genera appunto l’aumento pressorio. Le cause di questo mancato deflusso di liquidi possono essere primarie, quando il problema non è provocato da altre patologie oculari, oppure secondarie, quando invece è la conseguenza di una malattia oftalmica sottostante, come cataratta, uveite, lussazione del cristallino. Tra i fattori di rischio per questa malattia c’è anche l’appartenenza a determinate razze più predisposte, come il Cocker, l’Husky, il Chow Chow, lo Shar Pei, il Beagle, lo Shi Tzu, il Pastore Tedesco.Glaucoma: sintesi Come può il padrone sospettare che il proprio cane sia affetto da questa grave malattia? Anzitutto il glaucoma è molto doloroso per l’animale, che quindi avrà un comportamento insolito, come perdita dell’abituale vitalità, dilatazione della pupilla, frequenti tentativi di sfregamento dell’occhio con la zampa, lacrimazione, continuo sbattimento delle palpebre. Se si notano questi segnali è importante rivolgersi al più presto al proprio veterinario, che potrà diagnosticare l’eventuale presenza di glaucoma, utilizzando uno strumento detto tonometro che permette, senza alcuna sofferenza per il cane, di misurare la pressione intraoculare: se questa è superiore ai 25-30 mmHg è considerata elevata. Il veterinario inoltre potrà osservare altri sintomi indicativi di glaucoma, impossibili da individuare per il padrone, come edema corneale, scarsa reattività della pupilla alla luce e, se la malattia è in una fase più avanzata, pupilla scavata e atrofia della retina, fino alla totale cecità. Va sottolineato che il glaucoma può procedere molto velocemente: possono bastare anche pochi giorni perché il cane perda completamente la vista, senza possibilità di riacquistarla; per questo la tempestività di intervento è fondamentale.Glaucoma nel cane: cura Ci sono diverse modalità di intervento, anche in base alla tipologia di glaucoma che affligge il cane: in caso di glaucoma acuto generalmente si procede con una cura farmacologica, somministrando mannitolo, un diuretico osmotico, per via endovenosa, assieme all’applicazione di gocce topiche tre volte al giorno, allo scopo di diminuire la pressione dei liquidi intraoculari. Nel caso si evidenzi anche la concomitante presenza di uveite occorrerà intervenite con la somministrazione di cortisonici, antinfiammatori non steroidei (FANS) e betabloccanti specifici ad uso locale. Se il trattamento farmacologico non sortisce gli effetti sperati si può tentare la soluzione chirurgica; esistono due tipi di intervento: ciclodistruzione e drenaggio con impianto.La ciclodistruzione consiste nell’eliminare chirurgicamente o con l’uso del laser una parte del tessuto ciliare, così da diminuire la presenza di liquidi nell’occhio e, di conseguenza, anche la pressione intraoculare e di aprire maggiormente l’angolo corneale. Il drenaggio con impianto consiste nell’inserire sotto alla congiuntiva un tubicino con una valvola che aiuta a drenare i liquidi dell’occhio. Questo tubicino però può ostruirsi ed annullare l’effetto risolutivo dell’intervento, perciò occorrono controlli periodici per verificare se sia necessario sturare l’impianto iniettandovi appositi fluidi.Piaciuto l'articolo? Potrebbe interessarti anche https://www.razzedicani.net/gli-occhi-del-cane-lacrimano/

Il cane è aggressivo: quando e perchè

Comportamento Redazione -

IL CANE è AGGRESSIVO : TIPOLOGIE DI QUESTO COMPORTAMENTO Se il cane è aggressivo ci troviamo di fronte ad uno dei motivi per cui più spesso i padroni si rivolgono ad educatori cinofili e comportamentisti. Per rieducare cani aggressivi, o meglio ancora, per prevenire il problema, occorre anzitutto sapere che esistono forme diverse di aggressività nel cane e, se il risultato ultimo può sembrare lo stesso, cioè ringhi, canini scoperti e morsi, le cause sono differenti; dipende infatti dagli stimoli che innescano il comportamento aggressivo e talvolta possono sommarsi più tipologie di aggressività o manifestarsi alternativamente a seconda della situazione e del contesto. AGGRESSIVITÀ TERRITORIALE: è quella tipica del cane da guardia, che difende il proprio territorio. Non è questione di cane più o meno “cattivo”: questo è un concetto che esiste solo nella mente umana, ma è del tutto estraneo al cane. Siamo stati noi uomini ad avere selezionato da secoli alcune razze appositamente a questo fine: quello della difesa della proprietà e del padrone. Quindi è normale che il cane, geneticamente scelto da noi per abbaiare, ringhiare fino a mordere, per avvisare se uno sconosciuto si introduce furtivamente in casa propria, ora abbia nel suo DNA questo tipo di comportamento. Questa condotta, anzi, è corretta dal punto di vista etologico, ne dobbiamo essere consapevoli: non possiamo prendere, ad esempio, un Pastore Tedesco e pensare che non abbai mai quando qualcuno si avvicina al suo giardino, così come non dobbiamo stupirci se un Labrador va incontro ad un ladro scodinzolandogli invece di scacciarlo. Il cane è aggressivo ? E' sufficiente non entrare nel suo territorio se non è presente anche il padrone, ma visto che l’efficiente guardiano a quattro zampe vi rivolgerà comunque qualche abbaio, perché è nel pieno svolgimento del proprio lavoro, rimanete calmi e non fissatelo negli occhi (significherebbe sfidarlo).AGGRESSIVITÀ DA PAURA È la causa della maggior parte dei comportamenti aggressivi nei cani, che reagiscono ad un determinato atteggiamento che ai loro occhi rappresenta una minaccia. In questi casi infatti il cane diventa aggressivo per difendere se stesso da un altro cane o da una persona che reputa pericolosi. Può verificarsi, ad esempio, nei confronti di chi agita un oggetto in aria, di chi compie gesti bruschi e improvvisi davanti al cane o indossa accessori che alterano la fisionomia della persona, come un casco in testa, rendendola “strana” e potenzialmente pericolosa agli occhi del cane. Per evitare questa forma di aggressività è fondamentale che il cane sia socializzato al meglio, quindi sia esposto sin da cucciolo ad una molteplicità di stimoli e di esperienze, che gli permettano di capire cosa è una minaccia e cosa no.AGGRESSIVITÀ PREDATORIA Il cane è per natura un predatore, quindi è normale che in lui persistano dei comportamenti atavici tipici del suo essere discendente dal lupo. Perciò quando il quattrozampe vede passare davanti ai propri occhi qualcosa che corre via veloce proprio come una preda scatta in lui l’istinto predatorio e di conseguenza l’inseguimento. Può verificarsi non solo nei confronti di altri animali che il cane riconosce come prede naturali, quali gatti, conigli, roditori, ma spesso anche nei confronti di tutto ciò che gli sfreccia davanti, come moto, biciclette, persone che corrono. È il caso tipico del cane che al parco scatta ogni volta che gli passa accanto un podista o un ciclista, ma può manifestarsi anche verso i bambini che corrono giocando. Se il cane è aggressivo per via del suo istinto predatorio è ancora una volta importante la socializzazione: bisogna fargli vivere già da piccolo tutte quelle esperienze che possono innescare in lui questo comportamento e scoraggiarlo da subito, ad esempio insegnandogli che non deve mai stringere troppo con i denti quando prende in bocca, anche solo per gioco, un braccio o una mano perché può provocare dolore.AGGRESSIVITÀ DA POSSESSO È un atteggiamento che il cane manifesta quando qualcuno (essere umano o cane che sia) cerca di sottrargli qualcosa che gli appartiene o vi si avvicina troppo; può trattarsi di un giocattolo, di cibo o anche a volte del padrone, quando il cane iperpossessivo lo considera una sua proprietà. È una forma di aggressività che tutti i cani possono manifestare allo stesso modo, indipendentemente dalla taglia e dalla razza, anche cani che nel pensiero comune sono considerati degli “inguaribili bonaccioni”, come i Labrador, perché talvolta tendono a sviluppare un’ossessione nei confronti degli oggetti. In tal caso è importante che il padrone lo dissuada subito da questi atteggiamenti, distraendolo dall’oggetto che provoca in lui ossessività, non certo sottraendoglielo a forza, il che anzi peggiorerebbe la situazione, ma proponendogli un altro tipo di gioco, meglio se di interazione col padrone stesso, o portandolo a correre o a fare una passeggiata, il che permette al cane di sfogare energie represse, stress e ansie, principali cause delle sue ossessioni. Se invece il cane è aggressivo per possesso verso il cibo bisogna ricordare che per tutti i quattrozampe il cibo è vita, quindi, anche se nelle nostre case ne hanno in abbondanza, tenderanno comunque a “difenderlo” strenuamente. Anche in questo caso il cane che ringhia al padrone che si avvicina alla ciotola va corretto, ma è importante che l’umano sia il primo a rispettare gli spazi del cane e insegnare a tutti gli altri membri della famiglia a fare altrettanto: quando il cane mangia bisogna lasciarlo tranquillo e non invadere il suo spazio vitale.

Dog flipping

Allarme dog flipping: rubano cani e li rivendono online

News Redazione -

In Italia si parla addirittura di 30.000 cani rapiti all’anno! E' il dog flipping, una pratica illegale con vittima i nostri quattro zampe. Cani rubati per essere rivenduti in Rete: si chiama dog flipping la nuova tendenza criminosa che ha per vittime i nostri amici a quattro zampe. Si sta diffondendo sempre più la pratica illegale di rubare i cani ai legittimi proprietari per rivenderli sul Web e trarne un facile . Delinquenti senza scrupoli sottraggono i cani, prelevandoli direttamente dai giardini delle loro abitazioni o, talvolta, strappandoli letteralmente con la forza dalle mani dei loro padroni o dalle automobili in sosta. Gli esemplari più a rischio sono i cani di razza, perché hanno un valore commerciale considerevole, che può arrivare anche a qualche migliaio di euro ciascuno, e quelli di piccola taglia, spesso più facili da “piazzare” sul mercato, ma non solo… Infatti, secondo un’indagine condotta dall’American Kennel Club, un’importante organizzazione impegnata nella tutela del benessere dei cani, la razza più rubata è il Pit Bull, probabilmente per il suo scellerato impiego nei combattimenti clandestini, seguita da Yorkshire, Chihuahua, Bulldog, Pomeranians, Shih Tzu e Pastore Tedesco. Appena sottratti i cani ai loro proprietari, inizia una vera e propria operazione di “riciclaggio”: gli animali rapiti vengono subito messi in vendita attraverso i numerosi siti di annunci presenti sulla Rete, che troppo spesso garantisce ai ladri l’anonimato e quindi l’impunità, offrendoli a prezzi molto inferiori a quelli di mercato. Ciò fa sì che la compra-vendita si concluda di solito in tempi molto rapidi, rendendo quindi più difficile la possibilità per i padroni di rintracciare il proprio cane e, di conseguenza, per le forze dell’ordine di sgominare queste bande criminali. Spesso, per destare meno sospetti, gli autori di dog flipping fingono di aver ritrovato il cane smarrito e di volerlo restituire al proprietari, per poi invece chiedere un salato compenso; une vero e proprio “rapimento con richiesta di riscatto”. In alcuni casi addirittura sono stai scoperti dei rifugi per animali “trovatelli” che rivendevano cani rubati, facendo credere agli ignari acquirenti che si trattasse di bestiole maltrattate, sottratte a padroni violenti.In attesa di essere venduti i cani rubati sono spesso tenuti rinchiusi in gabbie, stipati, senza cibo né acqua e, quelli che non riescono ad essere piazzati  finiscono per venire abbandonati. Ma non tutti i cani vittime di dog flipping sono destinati ad essere rivenduti come animali d’affezione. Alcuni esemplari adulti sono utilizzati per la riproduzione, allo scopo di “sfornare” il maggior numero possibile di cuccioli, molto più redditizi sul mercato, e trascorrono una vita in condizioni ai limiti della sopravvivenza.IN AUMENTO IL NUMERO DEI CANI RUBATI Per capire quanto il fenomeno del dog flipping si stia diffondendo occorre prendere in considerazione alcuni dati: solo negli Stati Uniti, il paese dove questa tendenza criminale ha preso il via, dal 2008 al 2014 il numero di cani rubati si è quasi decuplicato. In Italia si parla addirittura di 30.000 cani rapiti all’anno! Una tendenza davvero preoccupante, basti pensare che nel solo 2˙015 sarebbero scomparsi ben 3˙350 Chihuahua Toy, la razza al momento più ricercata dai ladri perché di moda, soprattutto nella città di Roma, dove i criminali hanno dimostrato di non fermarsi davvero di fronte a nulla, tanto che recentemente hanno colpito a bastonate una donna per rubarle il suo cucciolo di Labrador.COME EVITARE IL DOG FLIPPING Per scongiurare il rischio che il vostro cane sia vittima del dog flipping si possono seguire alcuni accorgimenti, come non lasciarlo da solo legato fuori dai negozi o in auto ad aspettarvi, oppure in giardino quando voi non siete in casa e non lasciarlo girare libero lontano dal padrone per strada. Se poi, nonostante ciò, doveste ugualmente incorrere nella triste circostanza del furto del vostro amato cane, per prima cosa avvertite immediatamente le Forze dell’Ordine, fornendo una descrizione dettagliata o meglio una fotografia del cane, chiedete ai presenti in zona se hanno visto persone o movimenti sospetti, iniziate subito la ricerca in Rete, su siti di annunci o di cani smarriti: potreste trovare proprio lì l’immagine del vostro amato quattro zampe in vendita. Non va inoltre mai dimenticata l’importanza di dotare sempre il vostro cane del microchip di riconoscimento: potrebbe rivelarsi l’elemento chiave per ricollegare il cane al legittimo proprietario.

Joseph

Joseph, il cane legato ad un albero per quattro anni

News Redazione -

La Storia a lieto fine di Joseph Oggi vi porto a Middletown, in Ohio, e vi racconto la storia di Joseph, un giovane esemplare di Pastore tedesco. Quando è stato trovato, era legato ad un albero con una catena. Non era stato abbandonato dal suo padrone ma, per le condizioni in cui era costretto a sopravvivere, era come se Joseph un padrone vero neppure lo avesse. Non era la prima volta che veniva tenuto legato all’albero. Joseph era tenuto così da 4 anni. Non aveva una cuccia dove potersi riparare dal caldo, dal freddo e dalla pioggia. Non mangiava né riceveva acqua fresca e pulita ogni giorno, ma solo qualche volta alla settimana. Quando la polizia lo ha salvato, affidandolo poi alle cure della Progressive Animal Welfare Society, Joseph era al limite della sopravvivenza, aveva un corpo magrissimo e il collo martoriato. La sua immagine trasmessa in rete è diventata in poco tempo popolare toccando il cuore di moltissime persone. Le vicissitudini di questo povero amico a quattro zampe hanno riunito sia animalisti che semplici amanti degli animali che chiedevano giustizia per lui e pene severe contro il suo padrone, colpevole di incuria prolungata e maltrattamenti. Oggi Joseph, dopo aver ricevuto le cure e l’amore dei volontari che lo hanno fatto rinascere, ha finalmente trovato una famiglia che gli vuole bene e si prende cura di lui in modo serio e responsabile. L’unica cosa che Joseph non ha ottenuto è giustizia. Al suo padrone è stata, infatti, data solo una semplice multa di nemmeno 20 euro.Ancora una volta siamo noi a dover imparare dai nostri amici a quattro zampe… I cani, a mio avviso, sono esseri notevolmente migliori di molti esseri umani. Perché? Per cominciare perché probabilmente a Joseph non importa davvero di non aver ottenuto giustizia. Perché ora ha qualcuno che davvero gli vuole bene e si prende cura di lui. Joseph ha ritrovato il suo carattere gioioso e solare e si gode l’affetto della sua nuova famiglia. Ed è quello l’importante no? Noi esseri umani invece spesso non riusciamo a passare oltre chi ci fa del male, anzi spesso pensiamo di essere nel pieno diritto di farne noi a nostra volta. Ancora una volta forse siamo noi a dover imparare dai nostri amici pelosi. Loro ci insegnano l’amore incondizionato, ci insegnano il perdono e la compassione. Joseph ha visto l’indifferenza umana ma quando ha conosciuto anche l’affetto, ha dato di nuovo fiducia, ha nuovamente aperto il cuore per nuove persone riponendo in loro la certezza che sarebbero stati diversi dal suo padrone precedente, che sarebbero stati migliori e gli avrebbero voluto bene.E Joseph non è un’eccezione. Ho letto di tanti cani adottati dopo aver passato l’inferno con persone crudeli e senza cuore a cui non importava nulla di loro, ma quando hanno trovato qualcuno disposto ad amarli come meritavano hanno dato a quel qualcuno tutto l’amore di cui sono stati capaci e lo hanno fatto con fiducia. Una fiducia e un amore che sanno farti sentire speciale ogni giorno.

Cani guida per non vedenti

Cani guida per non vedenti: compagni di vita

Curiosità Redazione -

QUALI SONO I CANI GUIDA PER NON VEDENTI I cani guida più conosciuti sono quelli per non vedenti: si tratta di quattrozampe appositamente addestrati fin da cuccioli ad accompagnare le persone prive della vista o ipovedenti in tutte le attività della vita quotidiana, non solo tra le mura domestiche, ma soprattutto all’esterno. È proprio in strada infatti che il cane guida svolge al meglio il suo compito, che è principalmente quello di condurre il proprio umano nei suoi spostamenti garantendogli la totale sicurezza mentre attraversa la strada, sale su un mezzo di trasporto o semplicemente passeggia per la via e deve evitare altre persone e ostacoli di vario genere. In pratica il cane guida per non vedenti si sostituisce agli occhi del suo umano: sceglie il percorso migliore, elude tutto ciò che può rappresentare un impedimento fisico e un pericolo per l’incolumità dell’uomo, impara a valutare il traffico e a capire quando è il momento giusto per attraversare una strada. Perché il cane sia in grado di fare tutto ciò è necessario un lungo e costoso addestramento: occorre un periodo che va dagli otto mesi ad un anno di paziente e costante lavoro da parte di addestratori specializzati affinché un cane sia pronto per essere affidato al non vedente. Bisogna poi aggiungere anche il periodo di “adattamento” reciproco tra il quattrozampe e il suo futuro padrone: è necessario che i due si conoscano al punto da raggiungere un affiatamento completo, perché solo così potranno arrivare a capirsi all’istante e diventeranno una cosa sola. E non soltanto l’animale deve imparare le abitudini del suo umano, ma anche viceversa: in molti centri di addestramento cani guida per non vedenti si organizza un periodo di permanenza presso il centro stesso della persona a cui il quattrozampe verrà affidato, nel quale viene anche insegnato a gestire il cane e a conoscere le sue esigenze (pasti, uscite per i bisogni fisiologici, sonno, ecc.).Non tutte le razze sono adatte a diventare cani guida per non vedenti: le più idonee sono il Pastore Tedesco, il Labrador e il Golden Retriever (qualche volta vengono utilizzati anche il Pastore Scozzese e il Pastore Australiano) per alcune precise ragioni. Anzitutto, dal punto di vista fisico conta la dimensione del cane, che deve avere l’altezza giusta rispetto al suo padrone non vedente, in modo che quest’ultimo possa impugnare la maniglia dell’apposita imbracatura bianca e rossa di cui il quattrozampe viene dotato; quindi non sono idonee né le razze di piccola taglia né quelle troppo grandi. Va da sé che il cane deve essere sano e a questo scopo vengono effettuati tutti gli esami medici del caso prima di iniziare l’addestramento. Dal punto di vista caratteriale invece le razze selezionate posseggono specifiche peculiarità indispensabili per un cane guida per non vedenti: hanno un elevato livello di attenzione, sono molto ricettive all’addestramento, sono di indole mansueta e paziente, ma allo stesso tempo dotati di coraggio e iniziativa, amano lavorare e hanno uno spiccato senso dell’orientamento. Le femmine inoltre vengono spesso preferite ai maschi perché più docili e meno soggette alle regole della dominanza intraspecifica rispetto ai maschi.L’ADDESTRAMENTO CANI GUIDA PER NON VEDENTI IN ITALIA La pratica di addestrare cani guida per non vedenti ha origini lontane: la prima traccia della presenza di un cane per non vedenti risale già al XVI secolo, mentre la prima scuola di addestramento sorse in Germania negli anni del primo conflitto mondiale, allo scopo di fornire un sostegno ai soldati che avevano perso la vista in guerra. Oggi in Italia possiamo vantare alcuni centri di eccellenza in materia, tra cui vengono annoverati la Scuola Nazionale di cani guida per ciechi, fondata per volere dell’Unione Italiana Ciechi, con sede a Firenze, e quella di Limbiate sostenuta dai Lions, una Onlus che assegna gratuitamente ogni anno circa 50 cani guida addestrati a persone non vedenti.

Cani in carcere

Cani in carcere: una terapia per detenuti e quattro zampe

News Redazione -

I CANI IN CARCERE : IN MOLTI PAESI E' REALTA' Per molto tempo il carcere è stato un luogo considerato off-limits per i cani: nessun animale poteva fare il proprio ingresso dietro alle sbarre e non esisteva nessuna possibilità di contatto con i detenuti fino al termine della pena da scontare. Da qualche anno la mentalità è cambiata e in molti paesi si è deciso di aprire le porte del carcere anche ai cani: in particolare, negli Stati Uniti già dagli anni ’80 è stato avviato un progetto che consiste nell’affidare alcuni quattrozampe abbandonati, costretti a vivere in canile, a detenuti in carcere. I risultati conseguiti sono stati così incoraggianti che un numero sempre crescente di prigioni americane ha aderito all’idea: un modo per dare una seconda possibilità sia a cani poco fortunati sia a persone recluse per reati vari, che hanno potuto iniziare una nuova vita assieme, seppur dietro alle sbarre. I cani senza un padrone hanno finalmente avuto qualcuno che si occupasse di loro, mentre i detenuti hanno potuto instaurare un’importante relazione affettiva, stabile e duratura, in una condizione come quella detentiva che per sua natura priva l’individuo, oltre che della libertà, anche di ogni legame emotivo. Anche in Italia, seppur in anni più recenti, sono partite diverse iniziative volte all’ingresso dei cani in carcere: in alcuni istituti d pena, come in quello di Bollate (MI), è stato avviato un corso per dog-sitter professionali indirizzato proprio ai detenuti. Si tratta di un percorso professionalizzante, volto a fornire anche una formazione lavorativa che potrà trasformarsi in una opportunità di impiego al momento della scarcerazione, agevolando concretamente il reinserimento nella società. A fine corso infatti è previsto il rilascio di qualifica e di tesserino tecnico, riconosciuti dal CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale). Queste iniziative di recupero sociale hanno un molteplice significato per i detenuti che anzitutto, grazie alla presenza dei cani in carcere, acquisiscono o potenziano un senso di responsabilità, imparano la pazienza e la tolleranza, rafforzano l’autocontrollo; inoltre la solitudine, la privazione degli affetti e gli stati depressivi legati alla permanenza all’interno del penitenziario sono alleviati dall’affetto ricevuto dai cani e dal condividere con questi amici a quattrozampe ogni momento della propria giornata.  QUANDO IL CANE SI RICONGIUNGE AL PADRONE IN CARCERE Cosa succede quando il detenuto che aveva un cane prima di entrare in carcere viene inevitabilmente separato da lui? Fino a pochi decenni fa non c’era nessuna possibilità per le persone recluse di incontrare i propri quattrozampe, ma sempre più istituti di pena hanno deciso di concedere appositi permessi ai carcerati. Pioniere in questo senso è stato un Pastore Tedesco di nome Igor, che nel 1986 incontrò nell’aula bunker di Milano il suo padrone, uno degli appartenenti ad un’organizzazione armata estremista degli anni di piombo, dopo otto anni di latitanza. Da allora di strada ne è stata fatta, anche se molto c’è ancora da fare; comunque molti direttori di carceri, a Pisa, a Livorno, a Firenze, a Perugia, a Milano, a Bologna ed in atre città hanno compreso l’importanza di concedere la possibilità di incontrare nelle ore previste per i colloqui con i parenti anche i propri cani, sempre più riconosciuti come membri della famiglia a tutti gli effetti.

Sterilizzare il cane

Sterilizzare il cane È giusto o sbagliato?

Salute del cane Redazione -

COSA SIGNIFICA STERILIZZARE IL CANE Uno degli argomenti più dibattuti sulla salute dei nostri quattrozampe riguarda la necessità o meno di sterilizzare il cane . Sull’argomento ci sono parecchi luoghi comuni che è bene sfatare perché la pratica clinica e le evidenze scientifiche hanno dimostrato essere privi di fondamento. Molti proprietari pensano ancora che sterilizzare il proprio cane sia “moralmente”deplorevole, perché non rispetterebbe la natura dell’animale e costituirebbe una violenza nei suoi confronti. Questo ragionamento, per quanto possa essere animato dai migliori sentimenti di amore verso il mondo animale, è scorretto, perché è tipicamente umano e per nulla canino. Come spesso accade siamo soliti attribuire ai nostri quattrozampe una logica e un modo di sentire che non appartengono loro e non certo perché i cani non ragionino o non provino sentimenti; tutt’altro! Sono intelligenti e sensibilissimi, ma i loro pensieri e le loro emozioni non sono identici ai nostri. Se sterilizzato il cane non soffre psicologicamente perché non potrà mai diventare genitore e sarà privato della “gioia” di allevare la prole… questo è un modo di sentire umano. Nel cane l’accoppiamento è un istinto dettato dalla necessità di conservazione della specie, quindi una volta sterilizzato non avrà più tale istinto e semplicemente non ci penserà più. Un’altra leggenda metropolitana che spesso si sente quando si chiedono informazioni a persone non competenti sulla necessità di sterilizzare il cane è che, se si opta per la sterilizzazione, sarebbe bene far fare alla femmina almeno una cucciolata. Non è vero, e qui entrano in gioco gli studi e i dati scientifici a favore della sterilizzazione, che sono sia di carattere sanitario che psicologico-comportamentale:è stato rilevato che sterilizzare il cane femmina prima che abbia il primo calore ridurrebbe il rischio di insorgenza del tumore mammario dell’8% rispetto alle femmine che hanno già avuto il primo calore e addirittura del 26% a paragone delle femmine che sono state operate dopo il secondo calore; la sterilizzazione delle femmine comporterebbe anche una diminuzione o il completo azzeramento della possibilità di sviluppare tutte quelle malattie che sono legate al fattore ormonale, come tumori alle ovaie e all’utero, piometra, cisti ovariche, patologie importanti che spesso mettono a rischio la vita stessa dell’animale. Ma si ridurrebbe anche la predisposizione nei confronti di malattie metaboliche, come il diabete; in sostanza una femmina sterilizzata ha un’aspettativa di vita più lunga del 5 – 10% rispetto ad una femmina intera; sterilizzare un cane femmina migliorerebbe non solo la quantità, ma anche la qualità di vita, perché il cane non sarebbe più soggetto a possibili gravidanze isteriche, mastiti e periodi di abbattimento “psicologico”, che spesso capitano quando la femmina è in calore e si manifestano con mancanza di appetito, svogliatezza, modifiche nell’umore e nel comportamento; nel maschio castrato invece i dati circa la riduzione nell’incidenza di tumori alla prostata sono meno evidenti, seppur esistenti, mentre riguardo al tumore ai testicoli è ovvio che con la castrazione se ne elimina ogni possibile comparsa; dal punto di vista comportamentale il cane maschio sterilizzato può essere più tranquillo e meno rissoso, se la sua aggressività verso gli altri maschi era dovuta alla produzione di testosterone, mentre non cambia nulla, se era legata ad un fattore di dominanza o territorialità. STERILIZZARE IL CANE : GLI SVANTAGGI Dopo aver approfondito le motivazioni favorevoli, vediamo i “contro” della sterilizzazione, che inevitabilmente esistono:sterilizzare il proprio cane significa sottoporlo pur sempre ad un’operazione che, per quanto ormai di routine, comporta qualche inevitabile rischio. Sarà in ogni caso il vostro veterinario di fiducia che valuterà le condizioni di salute del cane e vi consiglierà cosa è più opportuno; dopo l’operazione ci sarà un periodo di convalescenza: fortunatamente i cani hanno una ripresa molto più veloce degli umani, quindi per le femmine, che subiscono un’operazione più invasiva, si tratterà di circa due giorni in cui il cane sarà più abbattuto e meno vivace. Va detto comunque che la più recente tendenza della chirurgia veterinaria in questo campo è di non asportare anche l’utero, come in passato, ma solo le ovaie, perché si è visto che, cessata la produzione di ormoni, l’utero tende poi ad atrofizzarsi spontaneamente. Ciò comporta una minore complessità dell’intervento. Ne i maschi invece spesso tutto si risolve una volta smaltiti gli effetti dell’anestesia; nella femmina sterilizzata, talvolta, si manifesta una forma di incontinenza urinaria, la cui incidenza è molto variabile in base alla razza del cane (va dall’1,3% al 20%); sono più soggette a sviluppare il problema le femmine di razze di taglia grande, come Rottweiler, Dobermann, Pastore Tedesco, Boxer. Questo fenomeno in ogni caso può essere controllato mediante l’utilizzo di appositi farmaci.

Curiosità sui cani: sei cose che non tutti conoscono

Curiosità Redazione -

Curiosità sui cani: alcune cose da sapere Le informazioni sui quattrozampe e sul loro mondo sono ormai disponibili ovunque: in rete o in libreria è possibile conoscere le principali nozioni sul comportamento dei nostri amici a quattro zampe, sul loro modo di comunicare, sulla loro storia genetica e molto altro. Ma ci sono alcune curiosità sui cani interessanti o simpatiche che non tutti sanno… 1: Secondo una ricerca compiuta dall’American Psycological Association sarebbe possibile stilare una vera e propria classifica delle razze canine in base alla loro intelligenza. Dai test condotti su esemplari di varie razze è emerso che la palma d’oro del cane più intelligente spetterebbe al Border Collie, seguito dal Barboncino e dal Pastore Tedesco. Fuori dal podio, ma in buona posizione sono il Golden Retriever, il Dobermann, il Pastore delle Shetland, il Labrador, il Papillon, il Rottweiler e il Pastore Australiano. 2: L’intelligenza del cane può essere paragonata a quella di un bambino di circa due anni e mezzo di età; come lui infatti il nostro quattrozampe è in grado di comprendere molte parole (dalle 200 alle 250 circa), di contare almeno fino a 4 o 5, di ingannarci se vuole e, soprattutto, è dotato di un’intuitività incredibile, al punto da riuscire a cogliere e interpretare ogni nostro minimo gesto, ogni inflessione della nostra voce, ogni nostro sguardo ed espressione. 3: Il tartufo di ogni cane è unico: non ne esiste un altro uguale. Praticamente, come si può riconoscere ciascun essere umano dalle sue impronte digitali, lo stesso si potrebbe fare per il cane prendendo l’impronta del suo naso…4: Una delle curiosità sui cani da sottolineare è anche che ci sono i “destrorsi” e i “sinistrorsi”. Per capirlo basta vedere con quale zampa il cane inizia a camminare da fermo oppure quale zampa vi dà quando gliela chiedete (sempre in cambio di un bocconcino succulento ovviamente…). 5: Il cuore dei nostri cani batte diversamente da quello umano. Mentre per noi uomini quando il cuore non segue un ritmo regolare è bene rivolgersi ad un medico, perché potrebbe essere segno di qualche patologia cardiaca, per il cane è normale. Il cuore dei nostri fedeli amici infatti di tanto in tanto “salta un battito” e sembra fermarsi per un attimo; questo è dovuto all’aritmia respiratoria, per cui il cuore del cane batte più lentamente (e a volte perde un colpo) quando l’animale espira. 6: Tra le curiosità sui cani, questa è una delle più significative: anche i cani sognano, eccome! Lo hanno rivelato appositi studi in base ai quali si è visto che, facendo un esame elettroencefalografico ai cani, l’attività del loro cervello durante il sonno è molto simile alla nostra e raggiunge il picco durante la fase REM, quella appunto in cui noi – e loro – sogniamo. Del resto basta osservare il nostro Fido mentre schiaccia un pisolino per vedere che muove le zampe, gli occhi, le orecchie, piange, abbaia e ringhia. Probabilmente sta sognando alcuni episodi tipici della sua vita quotidiana.Curiosità sui cani: lo sapevate che... Contrariamente a quanto si è creduto per decenni, il cane riesce a distinguere i colori, ma non tutti. Come una persona affetta da daltonismo, i nostri quattrozampe non distinguono il verde e il rosso, ma vedono benissimo altri colori come il giallo e il blu. Quindi il loro non è un mondo in bianco e nero!

Igiene del cane

L’igiene del cane: non c’È solo il bagnetto

Igiene e bellezza Redazione -

CONSIGLI PER L’IGIENE DEL CANE La cura e l’igiene del cane sono molto importanti per la sua salute. Ma tenere il cane pulito non significa soltanto fargli il bagnetto: ci sono molte altre operazioni di igiene quotidiana e periodica che non vanno trascurate. Vediamo quali sono e come vanno effettuate. Anzitutto va adeguatamente curato e pettinato il pelo del cane: per farlo occorre dotarsi di una spazzola o pettine appositamente realizzati per i nostri amici a quattrozampe, meglio se a denti larghi, perché così eviteranno di tirare e strappare il pelo, il che ovviamente risulterebbe fastidioso e doloroso per il nostro Fido. Questa operazione di igiene del cane va ripetuta di frequente, anche tutti i giorni, soprattutto per le razze a pelo lungo o medio e con abbondante sottopelo; rimuoverete così il pelo morto, oltre ad eventuali residui di sporcizia depositata e avrete anche modo di tenere sotto controllo lo stato di salute della cute dell’animale, notando l’eventuale presenza di parassiti. In più eviterete di trovare in giro per casa costantemente folte matasse di pelo che, ormai staccato, cadrebbe comunque naturalmente, soprattutto nella stagione della muta (due volte all’anno – in primavera e in autunno). Se notate la presenza di nodi nel pelo, più usuali in alcune razze come lo Shih Tzu, sarà opportuno tagliarli utilizzando comuni forbicine se sono pochi, mentre se il mantello risulta molto aggrovigliato converrà rivolgersi ad un bravo toelettatore. Una zona altrettanto importante per l'igiene del cane sono le parti intime : spesso i nostri amici a quattrozampe tendono a leccarsi; così facendo però non solo non si “lavano” con la saliva, ma rischiano di ingerire eventuali batteri presenti nelle urine e nelle feci, con la possibilità di contrarre infezioni. Per mantenere pulite le parti intime del cane è sufficiente utilizzare delle salviette igienizzanti, passandole delicatamente ogni giorno sulle zone interessate. Non va affatto trascurata la pulizia delle orecchie: i cani infatti sono abbastanza soggetti a sviluppare otiti e altre infezioni, quindi è importante mantenere il padiglione auricolare pulito. Per farlo occorre un pezzetto di garza sterile o un dischetto di cotone (quelli per struccarsi) inumiditi con un po’ di acqua ossigenata, facendo attenzione a strizzarlo perché non coli eccessivamente; dopodiché pulire delicatamente l’orecchio senza spingersi troppo in profondità per non rischiare di creare danni, ma cercando di rimuovere tutte le secrezioni e impurità. È bene ripetere questa operazione di igiene del cane almeno ogni dieci giorni circa. Meglio non utilizzare batuffoli di cotone o ritagli di stoffa che possano lasciare residui o fili che, depositandosi all’interno dell’orecchio, rischierebbero di causare infiammazioni.Nell' igiene del cane vanno curati adeguatamente anche gli occhi: spesso al risveglio o, ad esempio, dopo un viaggio in auto con il finestrino aperto, i nostri quattrozampe tendono a sviluppare lacrimazione dagli occhi. Basta rimuoverla anche tutti i giorni, a seconda della necessità, sempre con una garza o un dischetto di cotone bagnati con acqua o con apposite soluzioni oftalmiche. Le zampe del cane, pur essendo una parte del corpo apparentemente meno delicata, devono essere controllate: in particolare è bene guardare di tanto in tanto che, dopo la passeggiata in strada, ma soprattutto nei boschi, non siano rimasti incastrati in mezzo ai polpastrelli dei residui di sporcizia o dei corpi estranei (come pezzi di ramoscelli) e, nel caso, rimuoverli.L’IGIENE DEL CANE : IL TAGLIO DELLE UNGHIE Merita un discorso a parte il taglio delle unghie del cane: è necessario soprattutto per i cani domestici, che vivono in appartamento e che, se non fanno molto moto, non hanno modo di consumarle. Questo fa sì che le unghie crescano eccessivamente, impedendo al cane di poggiare la zampa correttamente a terra e talvolta anche provocando dolore, oltre a metterlo a rischio di scivolamenti, soprattutto in appartamento, dove i polpastrelli non riescono a fare presa sui pavimenti lucidati. Quando sentiamo che camminando per casa il cane fa quello strano ticchettio, vuol dire che le unghie sono troppo lunghe. Per fare in modo che le unghie del cane mantengano la giusta misura si può portare il quattrozampe a fare lunghe e frequenti camminate oppure tagliarle con gli appositi tronchesi o forbici in vendita in tutti i negozi per animali, in base alla taglia del cane. Questa operazione di igiene è più delicata in alcune razze, come il Pastore Tedesco o il Barboncino perché, avendo le unghie interamente di colore nero, non è facile capire fin dove vadano tagliate e si rischia quindi di andare a toccare i nervetti all’interno dell’unghia, provocando dolore e sanguinamento. È opportuno dunque, in ogni caso, tagliare un piccola porzione di unghia alla volta, in modo da essere sicuri di non far male all’animale. Se invece proprio non ve la sentite di farlo, rivolgetevi ad un bravo toelettatore o al vostro veterinario di fiducia.

I cani fiutano i tumori

I cani fiutano i tumori: ma come fanno?

Training Dog Redazione -

I cani fiutano i tumori: la natura straordinaria dei nostri quattro zampe. Che i cani siano non solo i migliori amici dell’uomo, ma anche dei collaboratori preziosi e insostituibili in molte attività anticrimine e di ricerca è ormai cosa nota. Grazie al loro finissimo olfatto sono in grado di scovare la presenza di droga e altre sostanze illegali, di avvertire tracce molecolari di persone scomparse, di trovare vittime di valanghe o di terremoti, sepolte sotto metri di neve o cumuli di macerie. Ma non solo! È ormai scientificamente appurato che i cani fiutano i tumori e la loro presenza, individuandoli ancor prima dei metodi diagnostici all’avanguardia che la scienza mette oggi a disposizione. La prima testimonianza di questa incredibile capacità olfattiva dei cani (il senso dell'olfatto canino è fino a 100.000 volte più potente del nostro) risale al 1989, quando venne pubblicata la notizia di un medico britannico che, dopo aver visto il proprio dalmata annusare insistentemente un neo sulla gamba della moglie, fatti i dovuti accertamenti clinici, seppe che si trattava di un tumore maligno. Da allora sono stati avviati diversi studi scientifici nell’ambito della comunità medica internazionale, volti ad appurare la veridicità di quella intuizione e tutti, nell’arco di circa un trentennio, hanno confermato che i cani fiutano i tumori ancora allo stadio iniziale, quando nemmeno i più sofisticati esami di laboratorio riescono ancora ad individuarli. Tra gli ultimi lavori presentati in materia, a inizio aprile all'Experimental Biology meeting 2019, a quattro beagle è stato insegnato a riconoscere i campioni di sangue positivi per il tumore maligno al polmone. I risultati sono stati molto precisi, come dichiarato dai ricercatori impegnati nello studio: l'accuratezza delle diagnosi sfiorava il 97%. Va da sé che questa scoperta ha una rilevanza enorme ai fini della diagnosi precoce e, di conseguenza, apre nuove strade alla possibilità di intervenire quando la malattia è appena insorta e ci sono maggiori probabilità di cura e di successo. E come se non bastasse, pare che l’attendibilità del tartufo canino sia, nella maggior parte dei casi, superiore al 90%, fino a sfiorare talvolta la perfezione.I cani fiutano i tumori: ecco come In che modo il fiuto del cane riesce ad avvertire la presenza delle cellule tumorali? Anzitutto va precisato che i cani specializzati nella ricerca del cancro sono il frutto di un costante e sapiente addestramento: quindi è necessario che l’innata predisposizione di questi animali venga incentivata e indirizzata nella maniera corretta da esperti educatori, così da poter sviluppare appieno la propria potenzialità. Basta vedere questi cani all’opera per rendersi conto di quale accurato lavoro ci sia dietro: nella diagnosi del cancro alla prostata, ad esempio, vengono fatti fiutare al cane dei campioni di urina, trattata in modo che possa liberare dei corpuscoli volatili, meglio annusabili dal cane. Se l’animale non rileva nessuna traccia sospetta rimane in piedi, fissando il suo addestratore; quando invece fiuta la presenza della malattia, il cane si siede o si sdraia a terra. Con lo stesso metodo, oltre al cancro prostatico, si possono individuare anche altre tipologie di tumore: annusando l’alito di una persona il cane è in grado di fiutare la presenza di cancro al seno, alla pelle, all’intestino e ai polmoni, riuscendo a non farsi fuorviare nemmeno da eventuali altre patologie in corso ai danni dell’organo in analisi, come la BPCO (Bronco pneumopatia cronico ostruttiva) nel caso del tumore polmonare.I cani fiutano i tumori: e in Italia come va la ricerca? Anche nel nostro paese la ricerca di settore è stata avviata da anni, in particolare presso il Centro Veterinario Militare di Grosseto, sotto la guida del dottor Gianluigi Taverna - responsabile di Urologia presso Humanitas Mater Domini di Castellanza (Varese) -, che si è avvalso della collaborazione di due pastori tedeschi, Liù e Zoe, precedentemente cani anti-mina, poi addestrati alla meno cruenta ricerca di cellule cancerose prostatiche. Ecco le sue dichiarazioni: "Nonostante gli sforzi, a oggi non sappiamo quale sia lo specifico pool di molecole che compone l’odore del tumore; l’unica cosa nota è che si tratta di odori cancro-specifici, ossia ogni tipo di tumore ha il suo odore caratteristico. Siamo tuttavia ancora in fase di ricerca e attualmente il cane non può essere impiegato nella routine clinica". Oltre a confermare l’incredibile abilità dei cani, l’importanza di questi studi – ha sottolineato il direttore del team di scienziati – è che hanno fatto capire ai ricercatori che le molecole tumorali emanano un particolare odore che le contraddistingue, grazie al quale l’olfatto del cane può fiutare la presenza della malattia. Le cellule che costituiscono il cancro infatti hanno un metabolismo specifico che genera un insieme di componenti di azoto e di idrocarburi, tali da produrre delle esalazioni caratteristiche, che solo il naso dei cani riesce a fiutare. Anche qualora vi fossero molti più studi e meta-analisi che confermassero l'abilità e la precisione dei cani nel diagnosticare i tumori, risulterebbe comunque difficile che questi animali possano rappresentare il futuro della diagnosi. Anche a loro può capitare una giornata storta, non sono delle macchine. Tuttavia, la ricerca condotta sul loro lavoro potrebbe aiutare lo sviluppo di strumenti che replichino la loro abilità, come il naso elettronico, un sistema biomimetico che cerca di replicare l’apparato olfattivo. La nuova sfida della scienza ora consiste nell’individuare le molecole cancerose che annusa il cane, così da realizzare un nuovo strumento diagnostico capace di riconoscere il loro odore, una sorta di “tartufo elettronico”.

Atrofia progressiva della retina nel cane: cause, sintomi e cura

Salute del cane Redazione -

Stiamo parlando di una patologia che colpisce in modo violento gli occhi: andiamo a scoprire l'atrofia progressiva della retina nel cane. Avete notato delle difficoltà nei movimenti del vostro cane e non sapete da cosa possono dipendere? E’ possibile che il vostro cane soffra di qualche malattia e voi non ve ne siete accorti. Se ripetutamente si scontra con mobili e ostacoli sparsi per la casa è evidente che ha un problema di vista.In questo articolo trovate la descrizione di una malattia che colpisce la retina dell’occhio e lentamente porta il cane alla cecità totale. L’atrofia progressiva della retina nel cane è una malattia che colpisce gli occhi: si presenta con la morte delle cellule che costituiscono la retina.Fa parte delle malattie genetiche: l’atrofia colpisce a tutte le età e indistintamente le diverse razze di cane. Come vedono i cani, come sono fatti i loro occhi? La retina è posizionata nella parte posteriore dell’occhio, lo ricopre ed ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e trasmetterli alla corteccia visiva che li elabora e li trasforma in un'immagine.Le rod sono le cellule che lavorano in condizione di scarsa visibilità e portano ad una cecità notturna: sono le prime ad essere colpite dall’atrofia progressiva della retina del cane. Le cellule cono sono colpite per seconde e causano la cecità diurna quindi completano il corso della malattia.L’atrofia o pra agisce lentamente: la vista dei cani che vengono affetti da atrofia progressiva della retina è destinata a diminuire progressivamente; è come vedere una luce spegnersi piano piano.Questa malattia non ha effetti o particolari sintomi dolorosi, non è facile per il padrone di un cane accorgersi se l’animale soffre di questo disturbo, anche perché sappiamo bene che il cane saprà compensare la perdita della vista sviluppando maggiormente sensi come con l’olfatto e l’udito.Un modo per capire se il vostro cane ha la pra è sicuramente provare a cambiare la disposizione della casa: se il cane va a sbattere ripetutamente in oggetti che in precedenza erano posizionati diversamente allora è probabile che sia affetto da disturbi alla vista.Tra le razze più colpite da questa malattia ci sono: labrador, cocker, bassotto, bracco tedesco, schnauzer nano, mastiff, setter gordon e inglese, collie, welsh corgi, sloughi, husky, samoiedo e malamute. Atrofia progressiva della retina nel cane: sintomiPer avere conferma se il vostro cane è affetto da questa malattia è necessario recarsi dal veterinario che grazie ad un esame specifico andrà ad indagare in profondità per verificare se sono presenti lesioni alla retina, chiaro indice della presenza di un atrofia.I sintomi dell'atrofia progressiva della retina nel cane sono:• progressione della cecità • vista confusa alla luce • pupille dilatateL’elettroretinogramma è un esame in grado di misurare gli impulsi elettrici generati e propagati all’interno della retina: grazie all’ERG è possibile diagnosticare in anticipo il progredire della malattia, ed è importante per evitare di far riprodurre cani che ne sono affetti.Atrofia progressiva della retina del cane: curaNon esiste una cura che possa fermare l’atrofia progressiva della retina nel cane e la conseguente cecità totale. L’unica cosa che potete fare è evitare di spostare oggetti e arredamento dentro casa per aiutare il cane a muoversi più facilmente.L’atrofia progressiva della retina può dipendere da:• fattori ereditari • inquinamento • alimentazione sbagliata • uso sconsiderato di farmaci • traumi dell’occhioI fattori ereditari sono tra le maggiori cause di atrofia progressiva della retina nel cane. Anche l’uso smodato di vaccini o farmaci sembra che possa influire sui radicali liberi, aumentandone la produzione provocherebbe l’invecchiamento precoce dell’organismo.Anche i traumi possono causare problemi alla retina: cicatrici, glaucomi, infiammazioni e distaccamento della retina. Infezioni presenti nel corpo del cane causano un abbassamento delle difese immunitarie e si allargano raggiungendo anche la vista e gli occhi del cane.La carenza di vitamine A E e ancora una regolazione sbagliata di enzimi, insufficienti o in eccesso, può influire sulla formazione dell’atrofia. Ci sono alcune forme di prevenzioni utili a conservare meglio lo stato della retina del cane, ad esempio è importante mantenere viva l’attività cerebrale del cane poiché la retina fa parte del cervello.Una dieta sana e ricca di antiossidanti, luteina soprattutto, aiuta a mantenere la vista dei cani: è importante per le difese immunitarie e per l’assunzione delle giuste vitamine, fate attenzione all’alimentazione del cane.L’elettroretinogramma è un esame oculistico che consente di analizzare l’occhio del cane, ne misura i tempi di reazione: l’animale viene messo in un macchinario di fronte a flash bianchi e flash blu per poterne valutare i risultati, la diversa colorazione serve a simulare sia il giorno che la notte.E’ necessario fare l’esame una volta sola per avere risultati, raramente è accaduto di doverlo ripetere. Il costo di quest’esame è un pò salato perché va fatto sotto l’effetto di un’anestesia leggera, per riuscire a tenere il cane fermo davanti ai flash.Essendo principalmente una malattia genetica è possibile con un test verificare se il cane è portatore dei geni dell’atrofia della retina. E’ importante per l’accoppiamento dei cani per evitare di far riprodurre quelli portatori, perché avvenga questo entrambe i genitori devono essere portatori del gene. Il test americano optigen suddivide i cani in 3 gruppi:• sani • portatori sani • affetti dalla malattiaNel primo caso i cani sani possono accoppiarsi sia coi portatori sani che con quelli affetti dalla malattia che avranno dei cuccioli senza geni portatori della malattia. Nel secondo caso il portatore sano, è un cane che non soffre di atrofia alla retina ma non deve essere accoppiato con cani affetti dalla malattia o rischia di avere cuccioli con problemi alla retina.Nel terzo caso il cane ha la malattia e subirà la degenerazione della retina quindi può trasmetterla ad eventuali cuccioli con il suo dna.Articolo a cura di Chiara Migliori

Malattia di von willebrand nel cane: cause, sintomi e terapia

Salute del cane Redazione -

Cos'è la malattia di Von Willebrand nel cane? Nel nostro focus vi spieghiamo di cosa si tratta e in cosa consiste. La malattia di Von Willebrand nel cane detta anche VWD (Von Willembrand Disease) è causata da un gene che si trova nel 12esimo cromosoma.E' la mancanza di una proteina, la glicoproteina, indispensabile per far coagulare il sangue: di conseguenza avrà difficoltà a rimarginare in caso di tagli o ferite e l’animale anche nei casi meno gravi avrà una perdita di sangue consistente, perché le piastrine non riescono a svolgere la loro normale funzione.E’ la malattia ereditaria riguardante la coagulazione del sangue più comune nei cani: il fattore scatenante è una mutazione genetica, la troviamo presente sia nei maschi che nelle femmine.La VWD fa parte delle malattie genetiche ereditarie e si manifesta in tre forme diverse:• tipo1 • tipo2 • tipo3La patologia di tipo 1 è quella più diffusa e ha i sintomi più leggeri e moderati. Le razze che tendono a soffrirne di più sono: i Golden retriever, i Pastori tedeschi, i Doberman, i barboncini, gli Akita, i Manchester terrier, gli Airedale, gli Schnauzer mini e i Welsh Corgi Pembroke.I cani che soffrono di questa patologia devono fare maggior attenzione in fase di interventi o traumi perché rischiano più facilmente l’emorragia, per il resto possono condurre una vita regolare: sono come tutti gli altri amici a 4 zampe.La patologia di tipo 2 inizia a manifestarsi con sintomi moderati o gravi, i wirehired tedeschi e i bracchi tedeschi sono tra le razze di cani che tendono a soffrirne maggiormente. La tipologia 3 va da sintomi gravi a sintomi molto gravi, ne soffrono soprattutto razze di cani come i Pastori Scozzesi, gli Shetland, i Cheasepeake bay, gli Scottish terrier.Il tipo 2 e 3 di questa patologia sottopone i cani che ne soffrono ad un rischio più elevato di emorragie. La malattia di Von Willebrand nel cane espone maggiormente quei quattro zampe che sono soggetti anche a scompensi ormonali e di ipotiroidismo.Malattia di Von Willebrand nel cane: sintomi I sintomi di questa patologia si evidenziano soprattutto quando il cane inizia ad avere un annetto di età, prima è difficile individuarla. La VWD nel cane si manifesta con:• eccessiva perdita di sangue con la caduta dei denti da latte • perdita di sangue dalla bocca e dalle gengive • emorragie al naso • presenza di sangue nelle feci o nelle urine • grosse perdite di sangue durante il parto, durante il periodo del calore o interventi chirurgici o traumi • anemia e presenza di numerosi lividi senza cause ben definiteIl sanguinamento non sempre è il risultato di un trauma e della sua ferita, spesso potrebbe avvenire anche in maniera spontanea e come indicato sopra potreste trovarne le tracce nelle urine, nelle feci o potrebbe fuoriuscire dal naso senza motivo.Considerate che se il cane è affetto dalla tipologia più grave della malattia, precisamente quella della fase 3, purtroppo è fondamentale che eviti di tagliarsi  o altri traumi perché è soggetto a perdere molto sangue.Non è facile scoprire se il cane è affetto dalla malattia di Von Willebrand: di solito solo il veterinario riconosce i sintomi, durante operazioni chirurgiche soprattutto. Fortunatamente è una malattia che non tende a peggiorarem anzi, più il cane invecchia e più si alleggerisce la patologia. Malattia di Von Willebrand nel cane: cura Questa patologia fa parte di quelle malattie dei cani che non prevedono nessun ciclo di cure e nessun farmaco: ci sono degli integratori specifici se il vostro cane soffre di tiroide, ovviamente col consulto del veterinario.E’ consigliato premonirsi di bende o fasciature indicate da utilizzare in caso di ferite esterne e traumi. Cercate di evitare il più possibile situazioni che potrebbero causare tagli all’animale, educate i vostri cani a giocare senza troppa enfasi e prestate attenzione a fasciare subito eventuali ferite.Evitate di dargli giochi appuntiti e spigolosi o peggio ancora taglienti, evitate cibi come ossicini che potrebbero causare tagli all’interno della bocca. Ovviamente non date al cane alimenti anticoagulanti e farmaci che rendono difficoltosa la rimarginazione delle ferite.Se la vostra cagnolina soffre di questa patologie è sconsigliato farla riprodurre: il parto è abbastanza traumatico e potrebbe causare la perdita di molto sangue. In caso di necessità, in fase di operazioni chirurgiche i cani che soffrono della malattia di Von Willebrand hanno bisogno in continuazione di trasfusioni, quelli sani possono donare sia la parte liquida che il sangue intero.Ovviamente anche per i nostri fedeli amici è necessario verificare la compatibilità del gruppo sanguigno. Solo gli esami specifici possono confermare se il vostro cane soffre di malattia di Von Willebrand, ci sono test mirati a identificare questo malattia ereditaria:• esami fisici e diario medico del cane • emocromocitrometrico: controlla il livello di anemia e quante piastrine sono presenti nel sangue e conseguente mancanza di ossigeno nei globuli rossi. • APTT e OSPT per valutare il livello di coagulazione del sangue ed escludere altre malattie. • Tempo di coagulazione del sangue: si fa un taglietto nel labbro del cane per vedere quanto impiega a coagularsi • Presenza del fattore di Von Willebrand va fatto più volte perché varia ripetutamente anche nell’arco di una giornata.La malattia di Von Willebrand nel cane fa parte delle malattie genetiche ereditarie: con gli esami del dna è possibile verificare la presenza del fattore di von willembrand, ma solo nei cani di razza nei quali è stata identificata la variabilità di questo gene.